Onu: «Le jihad girl austriache dell’Isis hanno fatto una brutta fine»
19/12/2014 di Redazione
Una delle due jihad girl dell’Isis austriache potrebbe essere morta durante una battaglia. Un alto funzionario dell’Onu ha rotto il silenzio sulla sorte delle due ragazze di Vienna, anche se la notizia non è stata confermata dalle autorità austriache. Samra Kesinovic e Sabina Selimovic non sono tornate dopo essersi aggregate alle milizie del califfato la scorsa primavera, e permane grande incertezza e preoccupazione sulla loro sorte.
LE JIHAD GIRL DELL’ISIS – Da diversi mesi l’Austria si chiede che fine abbiano fatto Samra Kesinovic e Sabina Selimovic, le due giovani adolescenti di Vienna che nella primavera del 2014 hanno abbandonato le loro vite per diventare delle jihadiste nelle truppe dell’Isis. Le autorità austriache non hanno mai dato conferme alle notizie circolanti sulla sorte di queste due giovani, che negli scorsi mesi sono diventate una sorta di ragazze immagine dell’Isis. Diverse centinaia di giovani europei, in maggioranza maschi, di origine prevalentemente straniera sono andati in Siria per combattere la jihad aggregandosi alle truppe d al-Baghdadi. In una battaglia sarebbe morta una delle due adolescenti austriache, come affermato da un alto funzionario dell’Onu, David Sharia, il coordinatore giuridico del dipartimento del comitato anti terrorismo delle Nazioni Unite. In un’intervista a un portale israeliano sui pericoli del fondamentalismo islamico, Sharia ha dedicato alcuni passaggi ai tanti ragazzi europei che combattono in Siria e Iraq per l’Isis.In merito a questo il funzionario dell’Onu ha rimarcato come una delle due jihad girl austriache sarebbe deceduta durante un combattimento, mentre l’altra sarebbe sparita. Sharia non ha però chiarito se sia morta Samra Kesinovic oppure Sabina Selimovic.
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L’AUSTRIA E LE LE JIHAD GIRL DELL’ISIS – I media austriaci, che da diversi mesi seguono la vicenda delle due adolescenti viennesi di origine bosniaca che si sono aggregate all’Isis, hanno dedicato grande attenzione alle dichiarazioni di David Sharia. Nessuna conferma ufficiale è però arrivata in merito al decesso di Samra Kesinovic oppure di Sabina Selimovic, benché la fonte, l’anti terrorismo dell’Onu, possa esser considerata sicuramente autorevole e affidabile. Il portavoce del ministero degli Interni di Vienna ha rimarcato di non voler commentare alcun singolo caso, non confermando la notizia della morte. I familiari, che nelle settimane scorse avevano lanciato l’allarme sul destino delle figlie, che su Whatsapp si era lamentate delle condizioni di vita palesando la speranza di tornare a casa, non hanno altresì fatto alcuna dichiarazione. Samra Kesinovic e Sabina Selimovic sono scappate dall’Austria nel mese di aprile, dopo aver effettuato un percorso di radicalizzazione religiosa sui social media e grazie all’influenza di un religioso fondamentalista filo Isis arrestato recentemente a Vienna. Le due giovani, di 17 e 16 anni, si sono recate ad Ankara in aereo viaggiando di nascosto dai loro genitori, e poi sono entrate nell’Isis dopo il loro trasferimento in Siria. Secondo le informazione trapelate nelle settimane scorse vivrebbero a Raqqa, la capitale ufficiosa del califfato di al-Baghdadi, e una delle due si sarebbe sposata con un miliziano dell’Isis.
Photo credit: HAIDAR HAMDANI/AFP/Getty Images e Interpol