Il paese dove i cittadini preferiscono comprarsi l’albergo piuttosto che ospitare i migranti
03/09/2015 di Redazione
La paranoia contro immigrati e rifugiati gioca brutti scherzi e così a Ormea, nel cuneese, alcuni cittadini si sono mobilitati per ostacolare l’arrivo di rifugiati e immigrati. E hanno fallito.
PAGARE PER RESPINGERE I RIFUGIATI E I MIGRANTI –
La brillante idea scaturita dalla locale tempesta di cervelli per evitare che i richiedenti asilo politico possano essere alloggiati in un hotel del piccolo centro, consiste in questo: gli abitanti hanno deciso di iniziare una colletta per rilevare la gestione della struttura. L’obiettivo è di raccogliere 50mila euro. «Viviamo di turismo e siamo contrari perché l’hotel è in una posizione strategica», spiegano gli ormeesi intervistati, che però non spiegano come mai l’albergo in posizione strategica abbia bisogno di accogliere gli emigrati per sopravvivere.
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UN PIANO CHE È GIÀ FALLITO –
E non spiegano nemmeno che succederebbe se le autorità decidessero di ospitare i rifugiati in altre strutture, magari pubbliche, del luogo, e che se ne farebbero della gestione di un albergo che non riesce a tirare avanti senza ospitare migranti e rifugiati, Non si sa. Nessuno ha infatti imposto la loro presenza al proprietario dell’albergo, che in pratica si è detto d’accordo a veder coperto il mancato guadagno offrendo in gestione l’albergo a un gruppo di concittadini per la modica cifra di 50.000 euro, ai quali dovranno aggiungere le spese di avviamento e ogni altro onere derivante dalla gestione. Il tutto per provare a non far arrivare 30 (trenta) profughi in un paese di 1.750 anime. Fatto sta che per ora si tratta solo di una proposta e che i soldi non sembrano averli trovati e aver poche speranze di trovarli entro i 10 giorni a disposizione, tanto che s’appellano anche a investitori, imprenditori o altri che da fuori vogliano impegnarsi nell’impresa per conto loro. Nella «civilissima» Ormea l’idea ha già dimostrato di avere le gambe corte e forse non è vero che non sono razzisti i suoi proponenti, come non è vero che rappresentino il paese, la realtà dice che sono uno sparuto gruppetto di persone incapaci d’alzare 50.000 euro per difendere i sacri confini del loro paesotto. Personaggi che fanno i fenomeni ai danni di altri con i soldi degli altri. Che per fortuna non esistono e non correranno in loro soccorso.