Il successo di Pablo Iglesias
22/12/2015 di Andrea Mollica
Pablo Iglesias
è il vincitore politico delle elezioni in Spagna. Il leader di Podemos è riuscito a ottenere un risultato superiore al 20%,che lo rende determinante per la formazione del nuovo governo di Madrid. Il cambiamento in Spagna è rappresentato da Podemos, che ha vinto la sfida della novità con Ciudadanos e ha ormai archiviato l’egemonia del PSOE nella sinistra iberica.
Pablo Iglesias Turrión
Nonostante la ripresa i danni provocati dalla crisi economica in Spagna sono stati così profondi da mandare in frantumi l’equilibrio decennale che aveva retto la democrazia postfranchista. Il “turno”, l’alternanza, tra il PP e il PSOE è stato archiviato, come ha rimarcato Pablo Iglesias nel suo primo commento dopo il voto. Il leader di Podemos appare come il vero vincitore delle elezioni del 20 dicembre 2015. Mariano Rajoy ha confermato la prima posizione del PP, ma ha perso così tanti voti da rischiare la conferma nel ruolo di presidente del governo. Pedro Sanchez ha portato il PSOE, non solo per sua responsabilità, al peggior risultato della storia, mentre Albert Rivera non ha mantenuto le aspettative elevate nei confronti di Ciudadanos. Pablo Iglesias invece ha invertito la tendenza di Podemos. Il movimento, fondato nel 2014 da un gruppo di ricercatori universitari, aveva sorpreso tutti gli osservatori alle elezioni europee, per poi sfondare nei sondaggi a fine dell’anno scorso, quando aveva superato sia PP che PSOE nelle intenzioni di voti. Il rafforzamento della ripresa economica e probabilmente l’eccesivo radicalismo erano costati però molti consensi a Podemos, che alle elezioni locali aveva ottenuto risultati a volte esaltanti, come nelle grandi città, a volte particolarmente deludenti.
Pablo Iglesias Podemos
Pablo Iglesias ha abbandonato il Parlamento europeo, dove si era distinto per una attività molto intensa, a fine ottobre, per concentrarsi sulla campagna elettorale in Spagna. Podemos era rilevata in declino in tutti i sondaggi, ma le ultime settimane hanno riacceso il legame tra l’opinione pubblica e il movimento anti establishment. Gran parte del merito va al docente di teoria marxista dell’università di Madrid, così carismatico da esser paragonato a Felipe Gonzales, il premier socialista che ha governato la Spagna per ben 13 anni. Podemos è tornato a crescere grazie alla sua carica di rinnovamento, alla sua strenua battaglia contro la corruzione, e per merito anche di una moderazione piuttosto marcata. Esploso come partito gemello di SYRIZA, dopo le numerose difficoltà riscontrate dalla prova di Alexis Tsipas al governo Pablo Iglesias ha progressivamente spostato il suo movimento su posizioni più socialdemocratiche. L’apertura ai movimenti locali, non egemonizzati dal centro madrileno, ha toccato una corda profonda nell’elettorato progressista iberico, storicamente autonomista. Il successo clamoroso in Catalogna come nei Paesi Baschi ne sono dimostrazione. La svolta moderata si riscontra anche nelle dichiarazioni fatte da Pablo Iglesias dopo il voto, con un invito a un compromesso storico per imporre il cambiamento voluto dagli spagnoli.