Il padre di Loris incontra la moglie in carcere: «Dici bugie, chi stai coprendo?»
07/01/2015 di Redazione
Poco più un’ora di incontro nel carcere femminile di Agrigento, il primo da quando Veronica Panarello è stata condotta qui, il 9 dicembre scorso, e forse l’ultimo. Un faccia a faccia tra marito e moglie che sa di addio: «Ho voluto darle una possibilità ma lei insiste con le bugie e per me i ponti si chiudono qui» dice Davide Stival, padre di Loris, ucciso a 8 anni e gettato in un canalone di scolo di contrada Mulino Vecchio a Santa Croce Camerina. Troppe incongruenze, troppe menzogne per convincerlo a stare dalla sua parte. «Le immagini parlano chiaro, credo ai pm» dice Davide, e quindi crede alla colpevolezza della moglie che invece continua a proclamarsi innocente, a spiegare di avere accompagnato a scuola Loris: «Ho visto i video, perché ti ostini a raccontare un percorso che non hai fatto?»
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L’INCONTRO – Domenico Scrofani, avvocato di Davide Stival, spiega: «Questo incontro il mio assistito lo voleva da un po’, ma ha aspettato finora, anche alla luce della decisione del Tribunale del riesame» i cui giudici tre giorni fa hanno confermato il carcere per Veronica Panarello. Sulle pagine del Corriere della Sera di oggi uno stralcio della conversazione andata in scena ieri e spunta di nuovo l’ombra di un rapporto extraconiugale:
«Stai cercando di coprire qualcuno? C’è qualcuno che ti minaccia o che minaccia Diego (il figlio più piccolo, ndr)? In paese si dice che avevi un amante, che forse stai proteggendo lui…Si dice che Loris forse ha visto qualcosa. Può essere per questo che non vuoi parlare? Dimmi come stanno le cose, ti prego. A questo punto me lo puoi dire». Ancora una risposta decisa, razionale: «Non sto coprendo nessuno. E se anche ci fosse stato un amante ti pare che potrei pensare di coprire lui davanti al nostro bambino ammazzato? Si può mai pensare di ammazzare un figlio per salvare il matrimonio? […]»
Photocredit copertina LaPresse/Andrea Di Grazia