Papa Francesco all’Onu: «La famiglia è la cellula di ogni sviluppo sociale»
25/09/2015 di Maghdi Abo Abia
Papa Francesco è arrivato all’Onu dove ha tenuto un discorso davanti ai delegati delle Nazioni Unite e ad ospiti di spessore mondiale come Malala. Durante il suo intervento il Pontefice ha sottolineato l’importanza della famiglia, della tutela dell’ambiente, del rispetto dell’altro, della sacralità della vita umana, di ciascun uomo e di ciascuna donna. Il Pontefice ha ribadito il suo no alle armi nucelari, al narcotraffico, alla mancanza di etica che mina il progresso, all’egoismo che esclude i deboli costretti a vivere di scarti. Il Pontefice prima dell’appuntamento ha visitato il Palazzo di Vetro di New York, sede delle Nazioni Unite, ed ha incontrato dipendenti, funzionari e operatori sul campo, tutti coloro che, parole di Bergoglio, «lavorano dietro le quinte». Il Pontefice dopo il suo intervento si è recato in preghiera a Ground Zero, al Memorial dell’attentato dell’11 settembre 2001. Il Pontefice qui parteciperà a un incontro interreligioso, con 12 rappresentanti ebrei e musulmani.
PAPA FRANCESCO A GROUND ZERO: «QUI IL DOLORE È PALPABILE»
Papa Francesco dopo aver parlato al palazzo delle Nazioni Unite si è recato a Ground Zero per visitare il luogo dell’attentato alle Torri Gemelle. Il Pontefice ha incontrato alcuni familiari delle vittime ed ha partecipato ad una preghiera interreligiosa: «Qui in mezzo al dolore lacerante, possiamo toccare con mano la capacità di bontà eroica di cui è anche capace l’essere umano, la forza nascosta a cui sempre dobbiamo fare appello. Nel momento di maggior dolore, sofferenza, voi siete stati testimoni dei più grandi atti di dedizione e di aiuto. Mani tese, vite offerte. In una metropoli che può sembrare impersonale, anonima, di grandi solitudini, siete stati capaci di mostrare la potente solidarietà dell’aiuto reciproco, dell’amore e del sacrificio personale». Francesco è poi sceso al Memorial visitando il muro di cemento che fermò le acque del fiume Hudson dopo l’attentato: «Diversi sentimenti, emozioni provoca in me il trovarmi qui a Ground Zero, dove migliaia di vite sono state strappate in un atto insensato di distruzione. Qui il dolore è palpabile. L’acqua che vediamo scorrere verso questo centro vuoto, ci ricorda tutte quelle vite che stavano sotto il potere di quelli che credono che la distruzione sia l’unico modo di risolvere i conflitti. L’acqua che scorre giù è simbolo delle nostre lacrime. Lacrime per le distruzioni di ieri, che si uniscono a quelle per tante distruzioni di oggi. Questo è un luogo in cui piangiamo, piangiamo il dolore provocato dal sentire l’impotenza di fronte all’ingiustizia, di fronte al fratricidio, di fronte all’incapacità di risolvere le nostre differenze dialogando».
PAPA FRANCESCO: L’ONU? MIGLIORABILE COME QUALSIASI ALTRA OPERA UMANA
Papa Francesco ha chiuso il suo intervento rivolgendosi direttamente alle Nazione Unite, definite costruzione giuridica «migliorabile come qualunque altra opera umana e, al tempo stesso, necessaria, può essere pegno di un futuro sicuro e felice per le generazioni future. Lo sarà se i rappresentanti degli Stati sapranno mettere da parte interessi settoriali e ideologie e cercare sinceramente il servizio del bene comune. Chiedo a Dio Onnipotente che sia così, e vi assicuro il mio appoggio, la mia preghiera e l’appoggio e le preghiere di tutti i fedeli della Chiesa Cattolica, affinché questa Istituzione, tutti i suoi Stati membri e ciascuno dei suoi funzionari, renda sempre un servizio efficace all’umanità»
PAPA FRANCESCO: «MOLTE SOCIETA’ VIVONO IL NARCOTRAFFICO COME UNA GUERRA»
Papa Francesco attacca il narcotraffico, indicato come uno strumento che ha portato ad una guerra che ha creato una struttura parallela che mette in pericolo la credibilità delle istituzioni, una guerra che ha toccato il potere politico, giuridico, religioso, che porta anche alla deportazione di persone innocenti. Persone innocenti che assistono impotenti allo sviluppo di questa realtà. Il Pontefice ha sottolineato come la guerra al narcotraffico sia debolmente combattuta.
PAPA FRANCESCO E L’APPELLO ALLA DIFESA DELLA CRISTIANITA’ E DEI MUSULMANI IN NORD AFRICA E MEDIO ORIENTE
Papa Francesco ha poi condannato le operazioni scoordinate della Comunità internazionale ed ha auspicato che si arrivi presto a difendere i cristiani ed i membri della religione maggioritaria in Nord Africa o Medio Oriente per difendere chi è perseguito culturalmente o religiosamente ma anche per tutelare chi ha rifiutato la violenza ma che si trova in mezzo a guerre e distruzioni. In guerra, così come in Ucraina, in Iraq e Siria, ci sono uomini, donne, bambini, esseri umani che piangono, soffrono, muoiono, che diventano materiale di scarto quando si enumerano problemi, strategie e discussioni.
PAPA FRANCESCO: «LA GUERRA? NEGAZIONE DI OGNI DIRITTO. NO AL NUCLEARE»
Papa Francesco, tra gli applausi, ha attaccato la Guerra, definendola uno strumento per la negazione di ogni diritto oltre che «una drammatica aggressione all’ambiente. Se si vuole un autentico sviluppo umano integrale per tutti, occorre proseguire senza stancarsi nell’impegno di evitare la guerra tra le nazioni e tra i popoli». Il Papa ha poi raccomandato la proibizione delle armi nucleari e l’applicazione delle norme presenti nei documenti sulla non proliferazione. E l’accordo con l’Iran è una prova di buona volontà, con Francesco che auspica che questo accordo sia fruttifero, duraturo e che goda della piena collaborazione delle parti coinvolte.
PAPA FRANCESCO: «NECESSARIA UNA RIFLESSIONE SULL’UOMO»
Papa Francesco invita i presenti a proporsi in una riflessione sull’uomo che «non si crea da solo. L’uomo è spirito e volontà, ma anche natura. La creazione è pregiudicata quando l’uomo è ultima istanza. E lo spreco della creazione arriva quando vediamo solo noi stessi. Per questo la difesa dell’ambiente e la lotta contro l’esclusione richiedono il riconoscimento di una morale iscritta nella coscienza umana che prevede la distinzione tra uomo e donna ed il rispetto della vita in ogni condizione. Senza il riconoscimento di alcuni limiti etici e naturali insormontabili e senza l’attuazione di quei pilastri dello sviluppo umano integrale l’ideale di salvare le future generazioni dal flagello della guerra e di promuovere il progresso sociale all’interno di una più ampia libertà corre il rischio di diventare un miraggio o, peggio ancora, parole vuote usate come scusa per qualsiasi abuso o una colonizzazione ideologica mediante l’imposizione di stili di vita anomali, irresponsabili ed estranei agli uomini».
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PAPA FRANCESCO: «SERVE UN DIRITTO ALL’ISTRUZIONE ED ALL’EDUCAZIONE»
Papa Francesco chiede il rafforzamento della figura della famiglia come strumento educativo per figli e figlie, invitando le parrocchie a stare dietro ai genitori. E l’educazione è lo strumento per la realizzazione dell’Agenda 2030 per lo Sviluppo Sostenibile. Serve ricordare che il minimo assoluto sociale è rappresentato dalla famiglia che poggia su tre pilastri: tetto, lavoro, terra. In più, a livello spirituale, serve una libertà religiosa, una libertà di educazione, una libertà nei diritti civili. La famiglia resta la cellula di ogni sviluppo sociale.
PAPA FRANCESCO: «L’EGOISMO ESCLUDE DEBOLI E INFERMI»
Papa Francesco aggiunge, parlando di ambiente, che il continuo processo di distruzione dell’ambiente sono associati ad un processo di esclusione scatenato da una brama egoistica e illimitata di potere e benessere materiale. Questo porta «tanto ad abusare dei mezzi materiali disponibili quanto ad escludere i deboli e i meno abili, sia per il fatto di avere abilità diverse, sia perché sono privi delle conoscenze e degli strumenti tecnici adeguati o possiedono un’insufficiente capacità di decisione politica». Questo tipo di negazione, continua il Pontefice, «è una negazione totale della fraternità umana e un gravissimo attentato ai diritti umani e all’ambiente. I più poveri sono quelli che soffrono maggiormente questi attentati: sono scartati dalla società, sono obbligati a vivere di scarti e subiscono l’abuso dell’ambiente, tutti elementi che rappresentano la cultura dello scandalo».
PAPA FRANCESCO: «RISPETTIAMO L’AMBIENTE DONATOCI DAL CREATORE»
Papa Francesco così come ha fatto al Congresso parla del rispetto dell’ambiente invitando i presenti ad affrontare il discorso dei cambiamenti climatici: «Anzitutto esiste un vero diritto dell’ambiente per due motivi perché come esseri umani facciamo parte dell’ambiente. Viviamo in comunione con esso, perché l’ambiente stesso comporta limiti etici che l’azione umana deve riconoscere e rispettare. Noi cristiani insieme alle altre religioni monoteiste, crediamo che l’universo proviene da una decisione d’amore del Creatore, che permette all’uomo di servirsi rispettosamente della creazione per il bene dei suoi simili e per la gloria del Creatore, senza però abusarne e distruggerne».
PAPA FRANCESCO: «NESSUN ABUSO SUI PAESI IN VIA DI SVILUPPO»
Papa Francesco ha aggiunto che l’esperienza di questi 70 anni di Nazioni Unite ha dimostrato che il progresso è necessario con l’obiettivo di concedere «a tutti i Paesi, senza eccezione, una partecipazione e un’incidenza reale ed equa nelle decisioni». Tale necessità di equità vale per gli organi come il «Consiglio di Sicurezza, gli Organismi finanziari e i gruppi o meccanismi specificamente creati per affrontare le crisi economiche». Così si potrà limitare «qualsiasi sorta di abuso o usura specialmente nei confronti dei Paesi in via di sviluppo. Gli organismi finanziari internazionali devono vigilare in ordine allo sviluppo sostenibile dei Paesi e per evitare l’asfissiante sottomissione di tali Paesi a sistemi creditizi che, ben lungi dal promuovere il progresso, sottomettono le popolazioni a meccanismi di maggiore povertà, esclusione e dipendenza».
PAPA FRANCESCO: «IL POTERE TECNOLOGICO IN MANO DELLE IDEOLOGIE NAZIONALISTICHE PRODUCE ATROCITA’»
Papa Francesco ha aperto il suo discorso ringraziando il Segretario Generale dell’Onu Ban-Ki Moon per gli sforzi dell’istituzione da lui diretta per il perseguimento del «bene dell’umanità». Il Pontefice ha ricordato che è la quinta volta che un Papa parla davanti alle Nazioni Unite indicate come «uno strumento caratterizzato dal superamento delle distanze e delle frontiere, una risposta a chi, col potere tecnologico nelle mani di ideologie nazionalistiche o universalistiche, è capace di produrre tremende atrocità». Il Papa coglie l’occasione per rendere omaggio a coloro che negli ultimi 70 anni hanno servito l’umanità con lealtà, a partire da Dag Hammarskjöld, Segretario Generale dal 1953 al 1961.
PAPA FRANCESCO ALL’ONU, IL MESSAGGIO AI DIPENDENTI: «GRAZIE PER QUELLO CHE FATE»
Papa Francesco ha elogiato il loro lavoro, oscuro, che non fa notizia, ma che risulta importantissimo per gli equilibri del Pianeta: «Il vostro impegno quotidiano rende possibile molte delle iniziative diplomatiche, culturali, economiche e politiche delle Nazioni Unite, che sono tanto importanti per venire incontro alle speranze e alle aspettative dei popoli che compongono la famiglia umana. Siete esperti e operatori sul campo, funzionari e segretari, traduttori ed interpreti, addetti alle pulizie e cuochi, personale della manutenzione e della sicurezza. Grazie per tutto ciò che fate!. Il vostro lavoro silenzioso e fedele contribuisce non soltanto al miglioramento delle Nazioni Unite, ma ha pure un grande significato per voi personalmente. Come tanta gente in tutto il mondo, anche voi siete preoccupati del benessere e dell’educazione dei vostri figli. Vi sta a cuore il futuro del pianeta, e il tipo di mondo che lasceremo alle generazioni future»