No, il Parlamento non ha approvato la legge sul prelievo forzoso
02/07/2015 di Alessio Barbati
“Ecco cosa è successo. E i giornali non ne parlano. Vergogna!” Se i giornali non ne parlano non sempre è per malafede, molto più spesso è perché la notizia non c’è. Si è diffusa in rete, complici le dichiarazioni di qualche politico, la credenza che in Italia fosse stata approvata la legge sul prelievo forzoso dai conti correnti bancari. Si tratta di una legge “imposta dall’Europa” (Direttiva Europea 2014/59/UE) che, in parole povere, autorizzerebbe le banche a “rubarvi” i soldi dai contocorrenti con limite superiore a 100mila euro, in caso di fallimento dell’istituto. È una cosa terribile, perché i giornali non ne parlano? Perchè non è vero.
La norma, approvata solo dal Senato, è passata alla Camera in attesa di approvazione che potrebbe arrivare, ma anche no. La prima considerazione della direttiva (articolo 1) dice che:
La crisi finanziaria ha evidenziato una mancanza significativa di strumenti adeguati a livello di Unione per gestire con efficacia gli enti creditizi e le imprese di investimento («enti») in crisi o in dissesto. Tali strumenti sono necessari, in particolare, per prevenire stati di insolvenza o, in caso di insolvenza, per ridurre al minimo le ripercussioni negative preservando le funzioni dell’ente interessato aventi rilevanza sistemica. Durante la crisi, queste sfide sono state un fattore determinante che ha costretto gli Stati membri a procedere al salvataggio degli enti utilizzando il denaro dei contribuenti. L’obiettivo di un quadro credibile di risanamento e di risoluzione è quello di ovviare quanto più possibile alla necessità di un’azione di questo tipo
La direttiva dell’Unione Europea, recepita dall’Italia, ma non ancora approvata come specificato in maniera scorretta, agli articoli successivi pone ulteriori vincoli specificando chiaramente che si tratti di una legge da applicare solo in caso di potenziale collasso del sistema bancario. Una legge “d’emergenza” da affiancare a maggiori controlli su abusi finanziari da parte delle banche. Per fare quindi un po’ di chiarezza si può tranquillamente affermare che le banche non metteranno le mani sui conti dei piccoli risparmiatori, ma per scongiurare una catastrofe finanziaria chi possiede più di 100.000 euro potrebbe (potrebbe) dover partecipare al risanamento dell’istituto.
Tutto questo a condizione che la legge passi, e no, non è ancora stata approvata.