La parrocchia offre la colazione ai profughi. E i genitori ritirano i figli dal catechismo
11/10/2017 di Redazione
Ci sono storie che dimostrano quanto anche in alcune comunità grandi possa diventare più complicata l’integrazione con gli stranieri. A Como alcuni genitori hanno deciso di ritirare i propri figli dal catechismo per manifestare un dissenso per la presenza di profughi nella parrocchia. La vicenda è stata raccontata alcuni giorni fa da dal quotidiano Il Giorno. I malumori delle famiglie sarebbero sorti dopo la decisione della parrocchia di San Giuseppe su un servizio di colazione da offrire agli extracomunitari nelle aule del catechismo. I papà e le mamme che hanno deciso di ritirare i figli dalle attività hanno protestato per la mancata comunicazione da parte della parrocchia e della Caritas, che gestirà il servizio delle colazioni, ma soprattutto per la situazione igienica.
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LA PARROCCHIA ACCOGLIE MIGRANTI, I GENITORI RITIRANO I FIGLI DAL CATECHISMO
Il loro timore è che la loro situazione possa degenerare come sta accadendo nella zona di San Rocco, dove si registrano tensioni tra residenti e un gruppi di immigrati. Non è infatti la prima volta che i residenti di alcuni quartieri di Como protestano per l’accoglienza di profughi nei locali delle parrocchie. Era già capitato a Rebbio, una frazione di circa 10mila abitanti a Nord della città, dove lo scorso inverno i locali della chiesa erano stati trasformati in un dormitorio per decine di senza fissa dimora. Il direttore della Caritas Diocesana di Como, che si occupa del servizio dalle 7 alle 8.30, ha rassicurato: «Ci sono dei malumori, ma la struttura resterà sempre pulita. In occasione delle messe spiegheremo l’iniziativa. Ho parlato con qualcuno di questi genitori e qualche famiglia ha dato la disponibilità a collaborare». Fortunatamente sono state centinaia le voci in sostegno della decisione dei parroci di Como sull’accoglienza ai migranti.
(Foto: ANSA / MASSIMO PERCOSSI)