Partite truccate, 7 arresti: ai domiciliari dirigenti del Catania. In manette Pulvirenti
23/06/2015 di Redazione
Ore 12.24 – LA DIFESA DI PULVIRENTI – «Estraneo alle accuse contestate e certo di potere dimostrare la totale estraneità ai fatti». Così si difende il presidente del Catania, Antonino Puvirenti, attraverso il suo avvocato, il professore Giovanni Grasso. Pulvirenti ha spiegato di aver «massima fiducia nella magistratura». Il presidente, ha annunciato il legale, intende prendere delle decisioni immediate sul suo ruolo nella Società Calcio Catania spa, in modo da «potersi difendere con la massima serenità e di salvaguardare gli interessi della società sportiva».
Ore 12.00 – LE INTERCETTAZIONI –
“Repubblica.it” mostra il filmato con le intercettazioni che coinvolgono il presidente del Catania Pulvirenti e gli altri indagati.
Ore 11.25 – LE PARTITE SOTTO ACCUSA E GLI INDAGATI –
Gli inquirenti hanno reso note le partite per la quale emergono i sospetti di combine. Si tratta di Varese-Catania 0-3 (2 aprile), Catania-Trapani 4-1 (11 aprile) Latina-Catania 1-2 (19 aprile) e Catania-Ternana 2-0 (24 aprile), Catania-Livorno 1-1 (2 maggio). Emergono dubbi anche su Catania-Avellino, terminato 1-0 per gli etnei (29 marzo). “Una serie di vittorie sia in casa che fuori”, hanno spiegato gli inquirenti.
Il campionato del #Catania: 25°-32° 5 punti in 8 partite 33°-37° 5 vittorie consecutive 38°-42° 2 punti in 5 giornate pic.twitter.com/ULQWUtSgsz
— Giovanni Capuano (@capuanogio) 23 Giugno 2015
Sono stati resi noti anche i nomi degli indagati: tra questi ci sono Pietro Lo Monaco (proprietario Messina), Fabrizio Ferrigno (ds), Alessandro Failla (Ad Messina), Alessandro Bernardini (calciatore Livorno), Riccardo Fiamozzi (Varese, calciatore), Luca Pagliarulo (Trapani), Antonino Daì (Trapani), Matteo Bruscagin (Latina, calciatore). In totale sono 19 gli indagati, compresi i 7 finiti in manette.
Ore 11.20 – Gli inquirenti hanno spiegato quale fosse il meccanismo utilizzato per la presunta “combine”. Tutto partiva dal presidente Pulvirenti che dava avvio al tentativo di combine con l’agente di scommesse online Giovanni Impellizzeri. «Allora si attivava uno schema di combine grazie all’altro agente Piero di Luzio, prima della consegna del denaro ai giocatori per truccare le partite». Svelato anche il motivo per il quale l’operazione della polizia è stata ribattezza “I treni del gol”. Non certo casuale: nel linguaggio delle combine i treni erano le partite da truccare, al contrario gli orari dei treni rappresentavano i numeri dei giocatori “comprati” per truccare le partite.
Ore 11.15 – Gli inquirenti: “Evidenziati subito sospetti di combine”
Gli inquirenti in conferenza stampa hanno spiegato come ci siano anche altri indagati, ma i nomi non sono stati ancora comunicati. Si tratta, hanno spiegato, di una “indagine estremamente complessa, data da una denuncia del presidente del Catania per motivi di preoccupazione riguardo la tifoseria. Da questa indagine si è passata a un’altra perché sono emersi altri elementi”.
Gli inquirenti hanno precisato: “La sconfitta del Catania contro la Virtus Entella (2-0 in trasferta, nella 32esima giornata del Campionato di Serie B, del 21 marzo scorso, ndr) fece sprofondare la squadra etnea in fondo alla classifica, in piena zona retrocessione. Era emerso un sospetto di combine per la partita contro il Varese (finita con la vittoria del Catania in trasferta, 0-3, 34esima giornata, 2 aprile 2015). Dai colloqui interposti tra intercettati è poi emersa l’esistenza della combine”
“Almeno cinque partite, forse sei sono state truccate con somme di denaro versate a giocatori“, ha spiegato il procuratore di Catania Giovanni Salvi in conferenza stampa.
Ore 10.00 – Già Federbet aveva fatto emergere alcuni sospetti nel corso della presentazione a Bruxelles del rapporto 2015 sul match fixing. Secondo Federbet tra le partite “fixed” c’erano quattro incontri del Catania: il doppio derby con il Trapani e le sfide casalinghe contro Ternana e Cittadella.
CATANIA, LE ACCUSE: PARTITE COMPRATE PER NON RETROCEDERE IN LEGA PRO –
Nuovo scandalo per incontri truccati nel mondo del pallone. La Polizia ha infatti eseguito sette ordinanze di custodia cautelare nei confronti di dirigenti del Catania che avrebbero comprato alcune partite del campionato di calcio Serie B appena concluso, per consentire alla squadra di vincere ed evitare così la retrocessione in Lega Pro.
(Antonio Pulvirenti. Foto: Ansa / Luca Zennaro)
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FC CATANIA, VITTORIE A PAGAMENTO –
Nel dettaglio i sette provvedimenti di arresti domiciliari sono stati eseguiti nei confronti del presidente del club Antonio Pulvirenti, dell’amministratore delegato Pablo Cosentino, del direttore generale Daniele Delli Carri, e di altri quattro dirigenti (agenti di scommesse sportive e procuratori sportivi: Giovanni Impellizzeri, Piero Di Luzio, Fabrizio Milozzi e Fernando Arbotti). Secondo l’accusa, alcune vittorie del Catania sarebbero state concordate a tavolino dietro il pagamento di denaro. L’inchiesta è coordinata dalla Direzione distrettuale antimafia (Dda) di Catania. I dirigenti arrestati sono accusati, a vario titolo, di frode in competizioni sportive e truffa. I manager della squadra di calcio siciliana avrebbero comprato le partite alterando così i risultati degli incontri della squadra etnea e l’esito stesso del campionato.
FC CATANIA, PERQUISIZIONI IN 4 CITTÀ –
Nell’ambito dell’indagine nei confronti dei dirigenti catanesi sono in corso perquisizioni da parte della Polizia a Roma, Chieti, Campobasso e Catania. Le indagini sono condotte dalla Digos della Questura di Catania, su ordine della locale Procura Distrettuale della Repubblica di Catania, con l’ausilio di personale delle Digos delle Questure di Roma, Chieti e Campobasso e del Compartimento della Polizia Postale di Catania.
(Foto di copertina di repertorio: Ansa / Dagata)