Pd Roma, ecco la rivoluzione di Matteo Orfini
24/04/2015 di Tommaso Caldarelli
Pd Roma, la rivoluzione di Matteo Orfini comincia a prendere forma. Il commissario del Partito Democratico romano continua la sua opera di ascolto dei militanti, degli iscritti, dei segretari del corpo vivo del Pd Roma ferito dalle inchieste e dagli arresti di Mafia Capitale, e in seguito commissariato di imperio dalla segreteria nazionale di Matteo Renzi. “Un incarico frenetico e stancante”, ammettono dallo staff di Matteo Orfini, che prosegue gli incontri con le varie diramazioni del Pd Roma nei 15 municipi: l’ultimo, mercoledì scorso, all’Ostiense.
PD ROMA, ECCO LA RIVOLUZIONE DI MATTEO ORFINI
Sempre gremiti, gli incontri del Commissario Pd Roma con iscritti e militanti, specialmente quello tenutosi al circolo del Pd Ostia Antica con tutto il partito democratico del X Municipio, quello di Ostia e del Litorale, che si è dovuto confrontare con il collasso dell’amministrazione guidata dall’esponente Pd Andrea Tassone. Consiglieri municipali, comunali, iscritti, segretari di circolo, semplici militanti si presentano numerosi agli incontri convocati dal commissario del Pd Roma: la voglia di parlare di quanto è successo al partito romano, e di quanto stia succedendo a livello nazionale, è generalmente molta. Sopratutto, molta è la curiosità di capire come uscirà il partito dalla gestione commissariale che, nelle intenzioni di Orfini, dovrebbe terminare entro l’apertura del Giubileo – “ma il rispetto di questo termine dipende da voi”, aggiunge il commissario; di sapere come Orfini e il suo staff cambieranno il corpo e l’organizzazione del Pd romano, quando aprirà il tesseramento.
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PD ROMA, IL TESSERAMENTO 2015
Le informazioni iniziano a trapelare. Il tesseramento sarebbe dovuto partire già nel mese di Aprile: il commissario Orfini aveva promesso addirittura una “festa di Primavera”, con gazebo in giro per la città ad attirare i tanti che si erano allontanati dal Pd Roma, a dare una prova di trasparenza e a difendere e rivendicare i risultati della giunta di Ignazio Marino – il commissario lo ripete ad ogni piè sospinto: “Il Pd Roma è Ignazio Marino, è Nicola Zingaretti, è la difesa dell’amministrazione”. Un’iniziativa, quella del tesseramento primaverile, andata in cavalleria perché l’amministrazione e il partito si sono dedicati anima e corpo alla battaglia della legalità e dell’apertura dei varchi di accesso libero al mare ad Ostia: “Era troppo importante essere lì in quel momento”, dicono dallo staff. Inoltre, in generale, anche a livello nazionale il tesseramento tarda a decollare per questioni tecnico-organizzative; così, tutto slitta di qualche mese: il grande momento del tesseramento del Partito Democratico Roma sarà quest’estate, durante la Festa dell’Unità, di cui a giorni sarà annunciata la location ufficiale.
PD ROMA, LA FESTA DELL’UNITA’ 2015
Bocche cucite sul punto: “C’è un ballottaggio fra due luoghi”, ci dice Orfini. Uno di essi è una delle sedi storiche della Festa a Roma, l’altro è un luogo meno noto ma egualmente di grande valore. Si vedrà: quel che si sa, quel che Orfini vuole sperimentare a Roma – dove ha carta bianca – per impostare una pratica che diventi un modello a livello nazionale, è la tessera modulata sul reddito, proposta già avanzata dall’ex segretario romano Roberto Morassut che continua il suo tour parallelo di presentazione del suo libro nei circoli del Pd Roma. “L’idea”, ripete Orfini, “è che la tessera debba valere quanto una giornata di salario del militante. Salario mensile diviso trenta, dunque: sarà il coordinatore di circolo a rapportarsi direttamente con l’iscritto e a concordare una quota realistica, congruente con questa nostra indicazione”. In generale, dunque, la tessera finirà per essere più cara, e questo è il primo degli interventi anti-malaffare che Orfini vuole promuovere nel Partito.
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PD ROMA, ECCO COME CAMBIERA’
“Noi vogliamo un partito nuovo, un partito che funzioni, un partito efficiente”, dicono i più vicini al commissario del Pd Romano: “Negli incontri che stiamo promuovendo ricomincia a vedersi un senso di comunità. Iniziamo a rivedere quell’onestà intellettuale che prima mancava. La sfida ora è far durare questo atteggiamento”. Come? La riorganizzazione sul territorio del Partito romano potrà dare una mano: “La tendenza”, ci dice una fonte interna beninformata del Pd Roma, “sembra essere quella dell’accentramento”. Dallo staff di Orfini non smentiscono: il tesseramento del Pd del 2015 sarà municipale – non saranno cioè più i singoli circoli ad emettere le tessere – saranno inviati nei 15 municipi altrettante personalità a garantirlo e questa organizzazione, questa struttura, al termine del commissariamento, potrebbe diventare stabile: centralizzazione del tesseramento a livello municipale, riduzione del potere dei circoli, marginalizzazione delle correnti. “In questo modo”, spiegano i più informati, “sparirà del tutto sia la convenienza sia l’esigenza di creare circoli fantasma”.
PD ROMA, IL PIANO DI ORFINI “E’ GIUSTO E AUSPICABILE”
La strada che il Commissario del Pd Roma ha intrapreso, che sarà poi annunciata nei dettagli in seguito, sembra convincere militanti, quadri e dirigenti del Pd Roma: “Il progetto di Orfini non solo è condivisibile, è persino auspicabile“, ci dice un segretario municipale del Pd Roma: “Il concetto è però”, continua, “che se togli potere a livelli intermedi del partito, se diminuisci la rilevanza dei coordinatori di circolo, l’ideale a questo punto sarebbe smantellare alcune strutture intermedie di scarsa utilità, come i direttivi municipali. Pensiamo ad una struttura più snella: un coordinatore municipale responsabile del tesseramento e i coordinatori dei circoli territoriali come sua squadra diretta”. Il problema sarà poi gestire il ruolo, potenziato, del coordinatore municipale – pronto a diventare una sorta di dominus del partito sul territorio – e riequilibrare il suo rapporto con l’altra carica monocratica, eletta però dai cittadini: il presidente di municipio.
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PD ROMA, “PER SCONFIGGERE LE CORRENTI BISOGNA AFFAMARE LA BESTIA”
L’assoluta priorità di Orfini, rimane quella di depotenziare il ruolo malato delle correnti e delle componenti del Partito a Roma. “Sono diventato segretario di circolo a dicembre”, ci dice un ex coordinatore di un circolo dell’Ostiense: “Le prime due telefonate che ho ricevuto sono state quelle di due rappresentanti di corrente del mio circolo che volevano discutere con me di quello che volevo e potevo fare per loro. Negli anni i circoli si sono riempiti di gente che aveva tanta nostalgia, tanta nostalgia del PCI e dei bei tempi andati, e così sono rimasti fermi; è successo che chi ne aveva di meno, di nostalgia, li ha colonizzati e usati. Il progetto di Orfini”, continua, “va nella giusta direzione, ma dobbiamo anche dire che non è con lo statuto del Pd che si indeboliscono le correnti: serve, invece, affamare la bestia. Le correnti si nutrono del numero dei consiglieri municipali, comunali, degli allora consiglieri provinciali, del numero dei parlamentari e sopratutto dei posti nei Cda delle municipalizzate. Tutto è visto in funzione della conquista di questi posti di potere e, diciamolo, di denaro. Il cambiamento passa da qui“.