Dalla commissione di Garanzia stop per Orfini? L’Assemblea romana sarebbe validamente costituita
19/05/2015 di Tommaso Caldarelli
Pd Roma, Matteo Orfini, presidente del partito nazionale e commissario della Federazione Romana del partito avrebbe trovato un impasse sul proprio percorso. Infatti, Orfini ha inviato alla commissione nazionale di garanzia del Partito Democratico alcune richieste di chiarimento dello statuto e dei poteri del commissario: in particolare, il commissario del Pd Roma ha chiesto all’organo interno dei democratici quale debba essere il ruolo dell’Assemblea romana durante il commissariamento. È da ritenersi correttamente insediata, e dunque il commissario deve ritualmente dialogarci, o può essere considerata come esautorata, e dunque scavalcabile?
PD ROMA, ORFINI SI “AUTODENUNCIA” AL PD NAZIONALE
Le richieste verosimilmente sono state inviate tempo fa, ma la notizia arriva all’indomani della diffusione da parte di iscritti e militanti della durissima lettera con la quale si chiedeva a Matteo Orfini un cambio di passo nella gestione della federazione romana e la convocazione al più presto di un regolare Congresso; lettera alla quale il commissario Pd ha risposto in maniera nettissima chiudendo ogni porta all’ipotesi di conclusione anticipata dell’esperienza commissariale. Dallo staff del Commissario confermano: “È una dinamica normale chiedere chiarimenti sui margini del commissariamento, per il partito è un’esperienza inedita e non ci sono precedenti; inoltre sul punto lo statuto del Partito Democratico è confuso“. Dalla commissione di Garanzia del Pd si oppone il rispetto del ruolo statutario: “Non possiamo né confermare né smentire di aver ricevuto queste richieste, il nostro è un ruolo di garanzia. No comment“; né chiaramente si chiarisce se a queste richieste, certamente partite dall’ufficio del Commissario, siano già arrivate delle risposte.
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PD ROMA, IL PD NAZIONALE DA’ TORTO AD ORFINI?
Ma le voci iniziano a circolare: la commissione di Garanzia, affermano i rumor non ufficiali e tutti da confermare, sta per dare, o avrebbe già dato, sostanzialmente torto al commissario del Pd Roma. L’assemblea romana sarebbe dunque da ritenersi correttamente insediata e il commissario non potrebbe scavalcarla. Si attendono conferme ufficiali; il presidente dell’Assemblea romana Tommaso Giuntella al telefono con Giornalettismo commenta la dinamica.
La richiesta di Orfini alla commissione di Garanzia è saggia: un commissariamento non plenipotenziario, che senso ha? Quando Orfini dice che questa assemblea è frutto di quegli accordi di corrente che hanno rovinato il Partito Democratico non ha del tutto torto, io ho prima di tutto l’interesse a difendere gli iscritti del partito Democratico di Roma, che deve essere competitivo nelle tornate elettorali e nel sostegno all’amministrazione, non un partito in preda alla guerra fra bande. Il fatto che l’Assemblea continui ad essere usata come leva per indebolire il commissariamento, che in questa fase deve avere mano libera per risolvere rapidamente la situazione del Partito Democratico romano, è umiliante per la stessa assemblea.
Insomma, le voci corrono e il Partito Democratico continua a ribollire. Intanto ieri è arrivata la nomina di altri sei commissari del Pd per altrettanti municipi.
In vista dell’apertura del tesseramento, il Partito democratico di Roma – come già annunciato – nominerà un coordinatore per ogni livello municipale dell’organizzazione. Per questo il Commissario Matteo Orfini ha chiesto ad Elisa Simoni di dedicarsi al Pd del I municipio, ad Anna Rossomando del IV municipio, a Ileana Piazzoni del VII, a Federico Gelli del XII, ad Andrea Romano del XIII, a Rosa Villecco Calipari del XV.
Un atto “atteso“, spiegano i quadri del partito: saranno i commissari del tesseramento, l’apertura della quale è ormai incombente. “Fra poco saranno nominati anche i commissari rimanenti”, dicono militanti e dirigenti del Pd Romano.