Perché abbiamo paura dei migranti

Migranti

, perchè abbiamo paura di loro? La crisi umanitaria che ha spinto centinaia di migliaia di persone a fuggire dalle guerre ha provocato reazioni contrapposte in Europa. Da una parte un’ondata di solidarietà molto rilevante, dall’altra un aumento dei risentimenti nei confronti dei profughi e dei migranti economici. Sentimenti spiegati dalle paure ancestrali e da pregiudizi talvolta secolari che si hanno nei confronti degli stranieri e dei diversi.

MIGRANTI PAURA

– L’Europa è travolta dalla crisi dei migranti. Governi divisi sulle misure da adottare, normative che appaiono inadeguate ad affrontare l’emergenza, popolazioni attraversate da pulsioni spesso contrastanti nei confronti delle centinaia di migliaia di stranieri arrivati in questi ultimi mesi sul suolo del Vecchio Continente. Uno psicologo tedesco, Ulrich Wagner, docente all’università di Magburgo , spiega a Spiegel Online come le persone provino a enucleare i motivi per giustificare la loro insicurezza, come la minaccia per il benessere costituita dai migranti oppure la paura di non trovare più posti all’asilo. Spesso rimane non espressa la presenza di altre forme di minaccia percepita. Un fenomeno che in psicologia si definisce minaccia simbolica. Molte persone hanno paura che tramite l’arrivo dei migranti possa essere seppellita la loro cultura. Un timore non suffragato da alcun fatto o quasi, ma questo è normale secondo il dottor Wagner. Le paure non misurano in modo oggettivo l’effettiva rilevanza del pericolo.

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MIGRANTI TIMORI

– Ulrich Wagner evidenzia come chi provi simili paure nei confronti dei migranti provi a dissimularle ed evitarle. Si tenta di eliminare questo sentimento, ma non ci si riesce. Per questo motivo si genera nelle persone l’insoddisfazione nei confronti delle amministrazioni pubbliche per l’incapacità di risolvere questo problema. In questo contesto emotivo si genera il pericolo, che la paura si trasformi in rabbia. Quando subentra la furia, le persone iniziano a discriminare in modo attivo le persone, fino all’utilizzo della violenza, una deriva per fortuna minoritaria. Il razzismo, evidenzia lo psicologo tedesco, è un fenomeno costante e trasversale a molte culture, con stereotipi che rimangono identici nel corso dei secoli. Un esempio in questo senso riguarda i rom e i sinti, che da tempo immemore sono ritenuti ladri e per questo discriminati. Quando si ha paura e si scivola nell’insicurezza, si cercano spiegazioni trovate talvolta in questi stereotipi diffusi nella nostra cultura.

Photo Credit: Sean Gallup/Getty Images

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