Perché i gatti fanno le fusa?
06/02/2012 di Maghdi Abo Abia
La “colpa” di un osso, grazie al quale i piccoli felini possono “coccolarci”
Svegliarsi la mattina con un gatto che fa le fusa è una delle sensazioni più belle esistenti al mondo. Quel rombo sommesso è capace di placare qualsiasi scocciatura dovuta al ritorno del mondo dei vivi e aiuta a cominciare meglio la giornata.
LO STUDIO – Eppure non è così per tutti i felini. Wired si chiede per quale motivo i gatti fanno le fusa mentre le tigri, ad esempio, no. Gli zoologi Dawn Frazer Sissom, D.A. Rice e G. Peters hanno presentato nel 1991 una ricerca dal titolo: “come fanno le fusa i gatti”. Si trattava di un documento che cercava di spiegare da dove venisse il soave “purr”, visto che non è figlio delle corde vocali, del palato molle e del diaframma.
IL RUOLO DELLA LARINGE – Gli zoologi avevamo messo a confronto le registrazioni delle fusa di alcuni gatti domestici con altri randagi, e via via a salire fino ad arrivare ai Puma, i più grossi felini capaci di fare le fusa. Le registrazioni hanno certificato che le fusa altro non sono che un suono a bassa frequenza che si sviluppa durante il ciclo di respirazione del gatto. Ma da dove escono fuori? Dalle vibrazioni nella laringe. Quando il gatto ha intenzione di fare le fusa, questi muscoli si mettono in posizione e si sente il purr. La “posizione” altro non é che una modifica del flusso respiratorio dovuto a questi “impedimenti”. Inoltre le fusa consentono al micio di poter emettere, nello stesso tempo, altri suoni. La conferma arriva dal fatto che i gatti con le laringi paralizzate non sono in grado di fare le fusa.
L’OSSO IOIDE – Richard Owen ha fatto poi un’altra ricerca, dividendo i piccoli felini, in grado di fare le fusa ma non di ruggire, e i grandi, capaci di ruggite potenti ma zero purr purr. Sembra che tutto dipenda dalla presenza dall’osso ioide. Nei felini di grandi dimensioni questo osso non è collegato direttamente al teschio se non attraverso i legamenti. Questo impedisce loro di fare le fusa, visto che per quanto riguarda i gatti, l’osso in questione è ben saldato con altre ossa al teschio. Eppure secondo Peters, il quale aveva monitorato 36 diverse specie di felini, 20 di loro erano in grado di fare le fusa, e tra questi c’erano leoni e leopardi. Non proprio dei micetti. A quel punto bisognava scoprire per quale motivo i “grandi” facessero le fusa e se quel rumore fossero davvero fusa.
MODIFICA STRUTTURALE – Nel 1989 l’anatomista M.H.Hast ha pubblicato uno studio sulla laringe dei grandi felini e ha scoperto che leoni, tigri, giaguari e leopardi hanno “un tessuto fibro-elastico” dietro le corde vocali. Questa “estensione”, aggiunta all’abilità di questi gattoni di abbassare la laringe grazie alla flessibilità dell’osso ioide, permette loro di scatenarsi in ruggiti spaventosi. Ma questo ha reso leoni, pantere e tigri incapaci di fare le fusa, e se proprio quel suono sembra un “purr purr”, altro non é che un diverso flusso della respirazione.