Piazza Navona, minacce all’assessore: «Il sistema è malato. Sarà la piazza di tutti»

Piazza Navona, arrivano le minacce all’assessore al Commercio del primo Municipio, Jacopo Emiliani Pescetelli: “Guardati bene il mio nome sul documento, perché sono quello che ammazzerà di botte l’assessore”, sono le parole che uno dei commercianti storici del mercatino di natale della piazza romana avrebbe pronunciato ad un consigliere di Sinistra, Ecologia e Libertà “alla conclusione dell’incandescente consiglio municipale” di giovedì scorso, quello che è stato sostanzialmente occupato dai commercianti guidati dalla famiglia Tredicine, scrive il Messaggero.

 

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PIAZZA NAVONA, L’ASSESSORE: «SONO TURBATO» – Sono arrivate anche le interrogazioni parlamentari, firmate dai deputati del Pd Khalid Chaouki e dal presidente del Partito, e commissario del Pd Roma, Matteo Orfini. “Lo ammetto, sono turbato”, dice Jacopo Emiliani Pescetelli, contattato al telefono da Giornalettismo in mattinata: “Non è un clima a cui chi fa politica è abituato, non è possibile che si debba andare in questura o al commissariato per denunciare aggressioni”. Ma “più forti della paura e alle intimidazioni” c’è il “tam tam solidarietà e affetto che fa bene”. Il profilo Facebook di Pescetelli è in effetti assediato da dichiarazioni di solidarietà di esponenti politici, ma secondo l’assessore è proprio la “citta che si sta stringendo, mi fermano persone sconosciute, mi chiamano e si dicono pronti a travestirsi da Babbo Natale per far vivere la piazza ai bambini. E’ la dimostrazione che i cittadini non accettano queste dinamiche”.

 

L'assessore Jacopo Emiliano Pescetelli
L’assessore Jacopo Emiliano Pescetelli

 

«UN SISTEMA MALATO» – “Non solo è piazza Navona, è in discussione l’intero sistema del commercio di Roma, un sistema che negli anni è diventato malato“, continua l’assessore: “Abbiamo un amministratore pubblico che fa un bando per una delle piazze più importanti di Roma decidendo cosa si vende e i criteri di decoro. Non mi sembra una follia. Ma a Roma questa gestione del decoro crea dei meccanismi malati, perché il suolo pubblico viene considerato di proprietà di chi da anni lo occupa”. Però, come è chiaro, le cose non stanno così: “C’è una proprietà privata e una proprietà pubblica. E’ tanto semplice, ma Roma è tanto complicata. Così si crea una situazione tumorale che noi puntiamo a risolvere”.

ECCO COME SARÀ PIAZZA NAVONA – “I commercianti”, continua Pescetelli, “non capiscono che noi non abbiamo margini di trattativa, il bando che loro contestano è un bando basato su criteri della Soprintendenza, che arriva direttamente da un ministero. Noi abbiamo fatto una consultazione con le associazioni di categoria e fin dall’inizio siamo stati chiari, ci sarebbe stato un taglio dei banchi. Da lì è cominciato il teatro dell’assurdo”. Durante le fasi più acute della crisi, l’amministrazione aveva annunciato che la festa di piazza Navona ci sarebbe stata comunque, anche se diversa nella sostanza, che sarebbero state contattate associazioni quali Libera e Amnesty International: “Fino al 19 dicembre”, data in cui il Tar deciderà il ricorso presentato dai commercianti, “siamo bloccati”, dice Pescetelli. “Ma abbiamo già preso contatti con queste ed altre associazioni. Con il gabinetto del Sindaco abbiamo trovato un palco dove faremo esibire cori e gruppi teatrali, abbiamo contattato lo Uisp per la parte sportiva. Sarà la piazza di tutti, grandi e piccini; forse qualcuno non ci si potrà comprare la calza della Befana, ma, come dire, ce ne faremo una ragione”.

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