Internet Killed the Playboy Stars
13/10/2015 di Alessio Barbati
“Video Killed the Radio Star” cantavano i The Buggles negli anni ottanta, paventando la possibilità che l’avvento dei video musicali potesse far uscire di scena le star della radio. Qualche anno dopo, nel 1983, i Duran Duran produssero e distribuirono in anteprima su MTV il loro nuovo singolo, bypassando completamente i passaggi via etere. Oggi sappiamo che la televisione non solo non ha ucciso gli artisti, ma ha donato loro un mezzo più moderno per diffondere la propria musica, prima dell’avvento di internet.
PLAYBOY –
Sta succedendo più o meno la stessa cosa con PlayBoy, che per oltre 60 anni ha solleticato l’immaginario maschile di una mezza dozzina di generazioni. È di oggi infatti la notizia che la rivista fondata nel 1953 da Hugh Hefner smetterà di pubblicare foto di nudo. Lo ha riferito il New York Times, riportando le affermazioni dell’amministratore delegato Scott Flanders: «Oggi con un click puoi trovare tutto il sesso che vuoi», ha spiegato Flanders appoggiato da Hefner. Addio quindi alle conigliette eredi di Marilyn Monroe, quelle che nel 1975 garantivano vendite per più di cinque milioni e mezzo di copie e quelle che si sono alternate negli anni. Da Anita Ekberg a Charlize Theron, da Nancy Sinatra a Geri Halliwell e da Cindy Crawford a Iva Zanicchi. Le Playmate lasceranno il posto al semplice nero su bianco, per uno stile più moderno orientato al giornalismo investigativo e alle interviste, ma sempre con il filo conduttore della sensualità.
INTERNET KILLED THE PLAYBOY STARS? –
Il porno prêt-à-porter ha davvero surclassato PlayBoy? I banner di inviti sessuali anche sui siti dei cereali per bambini ci hanno tolto quel gusto un po’ retrò di sbirciare tra le copertine patinate di quelle che, all’epoca, erano considerate riviste per adulti? Dopo la morte di Postalmarket ci tolgono anche PlayBoy? Dovremmo piangere la morte di un’istituzione? No. Più semplicemente dovremmo rassegnarci al naturale corso degli eventi ricordando che, così come i video non hanno ucciso le star della radio, il nuovo PlayBoy non toglierà l’antico lustro che Hugh Hefner, negli anni, ha dato al suo magazine.