Pneumatici invernali, come funzionano

Le gomme invernali hanno convinto il 25% degli italiani. Otto milioni di pneumatici venduti in questi anni dicono che la necessità c’è, ed è riconosciuta dagli automobilisti del Belpaese. Il Corriere spiega:

 

Quando la media non supera i 7 gradi, le gomme invernali funzionano meglio delle estive in ogni circostanza: sull’asfalto asciutto ma freddo, sul velo di ghiaccio che ricopre l’asfalto in ombra, sul bagnato, sulla neve. In caso di ghiaccio, che delle criticità stagionali è tra le più frequenti, l’aderenza con le gomme estive può ridursi fino al 90%. «Calzare » gli invernali significa mantenere la direzione delle ruote in curva, facilitare le partenze, ridurre gli spazi di frenata. I test di Assogomma evidenziano che su un fondo innevato e in leggera discesa una vettura con le gomme giuste si arresta in 13 metri, mentre con quelle estive ci vogliono 51 metri in più. Perché aderiscono

Qual è il segreto dell’aderenza delle gomme invernali? Ce ne sono tre.

Primo, la mescola: contiene silice, che aiuta a mantenere l’elasticità della gomma anche a basse temperature. Perciò i tasselli che compongono il battistrada restano mobili e si «aggrappano» meglio all’asfalto. Secondo: il battistrada scolpito da sottili lamelle, che riempiendosi di neve sfruttano il legame chimico neve-neve, superiore a quello gomma-neve. Terzo, gli incavi trasversali del battistrada: più pronunciati rispetto a una gomma estiva, aumentano il drenaggio in caso di pioggia, riducendo così l’aquaplaning, cioè il galleggiamento del battistrada sul velo d’acqua. Le gomme invernali aumentano la sicurezza, ma fanno anche risparmiare qualche multa: le sanzioni vanno da 80 euro a 318 euro e può scattare la decurtazione di 2 punti sulla patente. Il Codice della strada consente agli enti che gestiscono strade e autostrade di emettere ordinanze che ne impongano l’obbligo anche non in presenza di neve

Share this article