Polvere sei e polvere ritornerai. Compost dai corpi cremati

Che fare dei nostri corpi una volta che saremo morti? Sepoltura, cremazione oppure “resomation”, con cui potremmo decidere di trasformarci in fertilizzante oppure essere evacuati nelle fogne!

Sembra una storia tra il macabro e il fantascientifico, eppure potrebbe diventare presto realtà. In Inghilterra la cremazione delle salme è, ormai, una procedura collaudata e molto in voga, adesso però c’è chi propone di utilizzare quelle ceneri per ottenere Compost, ossia il terricciato che, come sappiamo, è il risultato della decomposizione e dell’umificazione di un misto di materie organiche come ad esempio residui di potatura, scarti di cucina, letame, liquame o i rifiuti del giardinaggio da parte di macro e microrganismi in condizioni particolari: presenza di ossigeno ed equilibrio tra gli elementi chimici della materia coinvolta nella trasformazione.

FINIREMO TUTTI COME FERTILIZZANTE? – Il compostaggio tecnicamente è un processo biologico che porta alla produzione di una miscela chiamata appunto compost a partire da residui vegetali sia verdi che legnosi o anche animali mediante l’azione di batteri e funghi. Il compost può essere utilizzato come fertilizzante su prati o prima dell’aratura. Il suo utilizzo, con l’apporto di sostanza organica migliora la struttura del suolo e la biodisponibilità di elementi nutritivi, in particolare dell’azoto. In Inghilterra c’è chi propone di usare come materia da trasformare proprio le ceneri dei corpi cremati, attraverso però una speciale e quasi fantascientifica procedura. La camera mortuaria del municipio di Cambridge vuole utilizzare l’azoto liquido per raffreddare i cadaveri fino a -196°C per renderli così fragili da poter essere frantumati e ripuliti. Come un cracker, insomma. I corpi poi saranno liofilizzati per rimuovere l’umidità. La polvere ottenuta, quindi, verrebbe utilizzata come compost, oppure “tradizionalmente” sepolta in una bara biodegradabile. Ovviamente quanti non desiderano che i loro cari diventino parte della catena “organica”, posso sempre richiedere che i “resti” vengano messi in apposite urne e date ai parenti come cenere.

CONCIME OPPURE NELLE FOGNE? – I fautori sostengono che tutto il processo è più rispettoso dell’ambiente rispetto alla cremazione tradizionale che invece genera gas nocivi, anche se opportunamente filtrati. In alternativa alla morte “fredda”, pardon alla cremazione a freddo, si potrà scegliere quella a “caldo”, ma non con una banale combustione come sembra avvenire fin ad oggi. No, sempre qualcosa di iper-tecnologico. L’altra procedura studiata prevede  dapprima il posizionamento dei corpi in buste di seta – chissà magari firmate da qualche grande firma dell’Alta moda – che poi verranno immerse in una soluzione alcalina a 160°C (caldina eh?)  che porterà al completo scioglimento del cadavere. Tutti gli organi e le ossa si trasformano in una polvere verde-marrone e lascierà un residuo liquido di colore bianco. Il processo per essere portato a compimento richiede tre ore.  Successivamente, il liquido biancastro può essere smaltito in modi diversi, come essere scaricato direttamente nelle fogne. Sei Stati degli USA hanno già approvato leggi per consentire la cosiddetta “resomation” e trattative sono in corso per renderla legale in Gran Bretagna. E in Italia? Beh. qui già si è sperimentato con successo l’acido, come tristemente sappiamo.

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