Chi guarda porno fa bene all’umanità

05/08/2011 di Dario Ferri

Nel ricorso ad immagini e video osè non c’è nulla di patologico

“E’ molto difficile trovare prove per dimostrare che la pornografia è dannosa. E ci sono dati a sufficienza per sostenere la tesi che il pornografia può far bene ai sui amanti”. A sostenerlo è la rivista Scientific American in un post che passa in rassegna diverse statistiche e ricerche relative all’uso di materiale pornografico da parte di uomini e donne. Insomma, lasciare che adolescenti guardino immagini e filmati spinti può essere considerato immorale, ma non affatto pericoloso.

TUTTO NORMALE – Il 90 % dei ragazzi e il 60% delle ragazze, stando ad un sondaggio realizzato nel 2008 tra gli studenti universitari, hanno almeno una volta visionato foto o video osè, pratica diffusa anche tra i quarantenni, ma non percentuali più basse. Le persone che guardano porno, però, sono persone del tutto normali. Uno studio del 2007 condotto su 650 giovani maschi da alcuni scienziati ha scoperto che gli utenti che si connettono ai mainstrem porno non sono sessualmente nè più nè meno soddisfatti dei non utilizzatori. Entrambi i gruppi hanno mantenuto lo stesso livello di interesse per i momenti di intimità da vivere nelle loro relazioni, ed entrambi hanno vissuto esperienze sessuali simili.

NULLA DI PATOLOGICO – Dalle ricerche qualche dato disomogeneo è balzato fuori. Gli appassionati per il porno violento o feticista si masturberebbero più frequentemente ed avrebbero nel corso della loro vita un numero di partner maggiore rispetto alla media. E i ragazzi che amano visionare immagini di sesso violento tenderebbero ad essere più aggressivi con la loro amante nel rapporto sessuale. Ma in tutto questo – sottolineano gli autori degli studi – non ci sarebbe nulla di patologico o preoccupante. Una tesi che viene confermata da altre statistiche.

MENO STUPRI – Da quando è cresciuta a dismisura la pornografia su Internet i tassi di stupri e violenze sessuali è andato nella direzione opposta. Nel momento in cui i ragazzi iniziano a guardare materiale porno, oltretutto – ha sottolineato Melinda Wenner in un precedente numero di American Scientific – gli utilizzatori sono spinti maggiormente a riflettere su di sè piuttosto che a cambiare la propria personalità e i propri comportamenti. Il tasso di aggressioni negli Usa è calato sensibilmente. In alcuni casi a livelli del 1960. E lo stesso pare sia successo in Cina, Danimarca e Giappone. Questo perché la pornografia risulta una valida valvola di sfogo per le devianze – continua Scientific American – e l’esposizione a quelle immagini abbassa la repressione sessuale.

AVVERTENZE – Qualche controindicazione, però, esiste: una ricerca condotta sugli utenti di sesso femminile ha rivelato come il 42 percento del campione si sia sentito insicuro nel rapporto sessuale col proprio partner per colpa del porno; il 39 delle ragazze ha sottolineato un impatto negativo sul rapporto; il 32 percento ha affermato che il porno ha influnezato l’amore.

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