Italia, il 10% dei giovani vive in povertà assoluta: 1,3 milioni sono minorenni
14/07/2017 di Gianmichele Laino
Nemmeno gli standard minimi per una vita dignitosa. La fotografia del rapporto Istat 2016 sulla povertà in Italia cattura l’immagine di una specifica classe sociale, quella dei giovani under 35, che ha sempre meno possibilità di affrancarsi. Il 10% dei giovani italiani vive in condizione di povertà assoluta e – cosa ancor più grave -, in questa percentuale vengono conteggiati anche 1,3 milioni di minorenni.
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LE CONTROMISURE DA PRENDERE CONTRO LA POVERTÀ GIOVANILE
Un dato preoccupante, che la classe politica farà bene a prendere sul serio. Probabilmente, non c’era bisogno delle statistiche per evidenziare un fenomeno che ormai è sotto gli occhi di tutti. Ma i numeri rendono ogni cosa più drammatica. Perché di dramma si parla: di quello del giovane genitore che, magari, ha due figli e che non riesce a garantire loro un livello di vita soddisfacente; di quello del bambino che – insieme alla povertà – deve far fronte anche a dei deficit educativi e di assistenza nei servizi.
L’Italia non può dirsi soddisfatta del dato globale sulla povertà (fermo sostanzialmente ai livelli del 2015) se il suo motore del futuro, i suoi giovani al di sotto dei 35 anni, presentano delle difficoltà reali per portare il pane a casa. Oggi, l’amara verità è rappresentata dal fatto che un 65enne vive una vita molto più agiata di quella dei suoi figli.
Va da sé che alcune misure nell’ambito del mercato del lavoro devono essere necessariamente riviste. Allo studio del governo di Paolo Gentiloni c’è una sorta di Jobs Act 2.0, che possa prevedere dei decisivi incentivi strutturali sul costo del lavoro. Inoltre, perché l’Italia delle adozioni a distanza (il nostro Paese è particolarmente generoso su questo aspetto) non si rende conto che, alla porta accanto, c’è un minore che non riesce ad avere un livello di vita normale? Anche da questo punto di vista, quindi, sembrano necessarie delle misure governative, sotto forma di sussidi educativi.
FOTO: ANSA/MASSIMO PERCOSSI