Prato: la nuova Sardegna del MoVimento 5 Stelle?
17/01/2014 di Stefania Carboni
C’eravamo tanto amati. O forse mai. C’è una doppia identità 5 Stelle che corre a Prato per le comunali. Un duplice identikit che ha creato non poche situazioni imbarazzanti con stralci di chat segrete date in pasto alla stampa locale. Da una parte il candidato sindaco fausto Barosco e il suo MU134, dall’altra il mu Prato in MoVimento legato a Gianna Mannelli. Nel mezzo una situazione che rischia di evolversi come in Sardegna senza ancora una lista “certificata” per la corsa al municipio. Con tanto di “magie” e accuse di voti gonfiati.
I FATTI– Cosa è successo? Come riporta Il Tirreno lo strappo tra i meet up si è acuito a dicembre:
Ed è proprio sui termini dell’incarico affidato dallo staff nazionale pentastellato che si consuma la baruffa. Ad attizzarla Fabio Cintolesi, difensore delle comunarie per mezzo delle quali è stato investito Fausto Barosco: «La convocazione del ritrovo non è partita dallo staff, ma da Mannelli. Quindi, le chiedo se abbia avuto o meno l’incarico di formare una lista». Il pubblico – circa 50 attivisti e simpatizzanti di entrambe le fazioni – comincia a rumoreggiare. Il moderatore Casamassima cerca a riportare la calma e a impostare l’ordine dei lavori chiedendo prima di tutto di adottare un regolamento. Un passaggio, che avrebbe in un colpo solo fatto nascere un gruppo unitario dei 5 Stelle, azzerando contestualmente il percorso finora seguito dalle primarie per le consultazioni di primavera.
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LA LETTERA A ROMA – Tra i meetup si è cercato di informare i parlamentari eletti a Roma. Di preciso sarebbe partita una lettera da Prato in MoVimento. Fu inviata ad ottobre. Nella missiva si parla di vicinanza dell’altro mu per il candidato del PDL. «Durante il ballottaggio fra PD e PDL – denunciano – hanno fatto pressioni per fare l’apparentamento con il centro-destra (esiste un filmato youtube nel quale si vede palesemente che da una votazione il 99% dei presenti non era d’accordo)». Non solo, si parla di un incontro organizzato nel settembre 2012 con alcuni parlamentari (in cui si è cercato invano un accordo) e di un altro successivo (dopo alcune bagarre ai gazebi) in cui il membro del meetup denuncia di aver firmato un documento “nel quale mi impegnavo per il bene del Movimento a non parlare più dei due gruppi di Prato“.
LA MOLTIPLICAZIONE DEI VOTI – Il problema, nonostante i mesi passati, rimane irrisolto. Intanto a Novembre si sono tenute le comunarie (qui primi due turni) che hanno visto come vincente Barosco. Da qualche giorno però Il Tirreno riporta lo stralcio di un gruppo privato su Fb che parlerebbe di voti (ingranditi) alla stampa, nonostante i numeri (reali) dichiarati sul blog di Beppe:
Le rivelazioni appaiono in calce ad un gruppo segreto su Facebook e risalgono allo scorso 26 ottobre, proprio il giorno della divulgazione del responso dei votanti. Tutti rigorosamente militanti, poiché il regolamento interno prevedeva uno step iniziale rivolto in via esclusiva ai simpatizzanti del M5S per poi aprire le porte e le urne all’intera città nel ballottaggio fra i due più votati.
Da 96 votanti a “160” al primo turno. Si parla ovviamente del mu 134. E ancora…
«Abbiamo gonfiato in maniera proporzionale» si legge nello scambio epistolare sul gruppo interno. E a chi pone quesiti sulla liceità morale sulla coerenza fra questo modus operandi e il verbo della trasparenza del Movimento, la replica viene firmata da Paolo Alongi sconfitto al primo turno: «Raccontare una mezza bugia non mi pare un tradimento verso l’elettorato o verso i principi del M5S. Abbiamo il paese che racconta frottole dalla mattina alla sera e voi vi preoccupate di due numeri pompati? (…) In effetti, il gioco di prestigio viene immediatamente riassorbito. Al pari di un fazzoletto magico del mago Silvan gli elettori appaiono per magia e spariscono con un colpo di bacchetta: sul sito ufficiale della lista civica del 2009, Fausto Barosco trasmette i veri risultati, non quelli manipolati ad uso e consumo di quotidiani e televisioni.
LA DIFESA DEL MU 134 – Davanti alle accuse di manipolazione però Fausto Barosco smentisce parlando di metodo Boffo, mentre la stampa locale parla di diverse fuoriuscite dal mu 134:
“Ci diano nomi e cognomi di queste persone perché a noi non risulta – afferma Barosco – ci siamo riusciti pochi giorni fa ed eravamo 44. Ci sono state delle uscite ma nel periodo natalizio. Siamo nell’ordine di sette-otto iscritti. Persone che hanno preferito andare via perché non hanno trovato posto in lista. Le modalità di voto delle comunarie non c’entrano perché si tratta di soggetti che neanche hanno votato alla consultazione aperta a tutti’. La questione dei voti gonfiati invece, è ammessa apertamente da Barosco che la definisce una “cazzata”: “Abbiamo fatto un po’ di confusione quella sera, ma subito dopo, al termine di una riunione, abbiamo ricapitolato e preferito pubblicare i numeri reali sul blog di lista. Inoltre ho raccontato quanto accaduto a metà novembre durante ma trasmissione televisiva, quindi non c’è stata alcuna volontà di fare brogli o raccontare falsità. Tra l’altro era una votazione interna su invito. Abbiamo spedito un centinaio di inviti e si sono presentati in 96, quindi un’ottima risposta. C’è stata una carenza organizzativa e comunicativa, ma del resto era la prima volta che venivano messo in piedi primarie del genere”.
POST AL VELENO – Lo scontro però prosegue, in attesa del verdetto della lista certificata da parte di Casaleggio e Grillo. Nel mentre, in rete, è un rincorrersi di accuse: «Mi scuso se occupo questo luogo per un mio sfogo, ma visto che dalla feccia del Meetup 134 ne ho preso tanto di fango in questi mesi, ne approfitto per due righe. Glielo spiegate voi per favore alla XXXX che il M5S se a Prato non si presenterà con una sua lista è per colpa loro, della loro pochezza, della loro ridicolezza, dei loro giochi di potere che ormai sono a conoscenza di tutta la città, del loro essere lontani anni luce dalla filosofia del M5S, o non per colpa di altri?», commenta un utente. Dall’altra parte si levano gli scudi perlando di tele “tessute male”. Un post contro l’oramai Prato 2:
Ma se il nostro ragnetto è spaventato da qualcosa o qualcuno, allora può succedere che rimanga prigioniero della rete che lui stesso ha tessuto. Da lunedì vi è un gran (s)parlare del Movimento 5 stelle. O meglio di una frangia pratese del movimento stesso – del Meetup 134- . Nell’infelice convinzione di voler dividere il movimento in “buoni” contro “cattivi”. In una guerra che non vedrà nessun vincitore ed un solo sconfitto: il movimento stesso. Come è potuto accadere già in Sardegna. Ma per giungere ad un così fine ragionamento ci vuole saggezza. E sappiamo bene che alcuni soggetti sono stati privati alla nascita di intelligenza, arguzia, saggezza e pure buonsenso. Mentre invece hanno ricevuto in abbondanza qualità come cattiveria, falsità, disonestà, arrivismo, sete di potere.
Altre grane, altri dissapori, che dal nazionale dovranno ancora una volta risolvere. «In futuro – sentenziò il Semplice Portavoce oltre una settimana fa sul suo blog – in casi simili, si adotterà la votazione di tutti gli iscritti nella Regione ai singoli candidati e la lista sarà composta per ordine di voto». Che sia la volta buona?