Le Iene e il servizio sui prestiti bancari a cessione del quinto
09/10/2014 di Valentina Spotti
Nella puntata di ieri sera, Le Iene si sono occupate di un argomento di grande attualità: i prestiti bancari. In particolare di un tipo di prestito, quello denominato “cessione del quinto”, attraverso il quale il cliente può restituire alla banca la somma di cui ha beneficiato attraverso il versamento di un quinto del proprio stipendio. Si tratta di una formula particolarmente diffusa della quale usufruiscono, per ovvie ragioni, sopratutto i lavoratori dipendenti e gli anziani, che restituiscono il prestito e i relativi interessi tramite le trattenute mensili sulla pensione. Non sempre però, le cose vanno per il verso giusto.
LE IENE E I PRESTITI A CESSIONE DEL QUINTO – Luigi Pelazza e Luca Panichi hanno raccolto l’appello di Vittorio Giari, un pensionato piemontese che nel 2009 si è rivolto a una banca per chiedere un prestito di 14.000 euro, tramite il sistema della cessione del quinto. La cifra che ha restituito è stata di circa 40.000 euro, ovvero quasi il triplo della somma iniziale. Facendo qualche conto, ci si rende rapidamente conto che il tasso di interesse che la banca ha applicato al signor Giari è di oltre il 29%, e quindi molto al di sopra di quel tasso soglia – fissato per legge al 14.9% – oltre il quale è considerata usura.
TASSO DI INTERESSE E ASSICURAZIONE – E qui si svela il meccanismo: come spiega Pelazza, i contratti di cessione del quinto prevedono anche la sottoscrizione obbligatoria di un’assicurazione con la quale la banca si tutela nel caso il cliente muoia, perda il lavoro o sia impossibilitato a ripagare il debito. Il signor Giari ha pagato questa assicurazione circa 10.000 euro che si vanno a sommare al tasso di interesse. La cosa, tuttavia, non dovrebbe funzionare così: infatti, l’assicurazione dovrebbe essere conteggiata nel tasso di interesse, restando sempre entro il limite del tasso soglia del 14,9%. Ma, prosegue Pelazza, alle banche questo non conviene e i due tassi – quello di interesse e il costo dell’assicurazione – vengono sommati e non fusi insieme. Di conseguenza, il tasso di interesse complessivo raggiunge facilmente il 29%, ovvero ben oltre il limite dell’usura.
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«HO VINTO CONTRO UNA BANCA» – Le Iene si sono recate nella banca dove, cinque anni fa, si era recato il signor Giari. E si scopre che quello stesso istituto di credito è già stato condannato in primo grado e in appello per lo stesso comportamento, che è evidentemente illegale. Dalla banca promettono di gestire la questione e, infatti, due mesi dopo l’intervista Giari ha vinto il contenzioso e riceve dalla banca un assegno di 7.500 euro come restituzione dei soldi versati in più – ovvero oltre quello che sarebbe stato il tasso soglia.
E SE NON POSSO PIÙ RIPAGARE IL DEBITO? – Purtroppo, come sottolinea ancora Pelazza, i prestiti a cessione del quinto sono particolarmente diffusi ed è probabile che molte altre banche abbiano erogato prestiti con un tasso di gran lunga superiore alla soglia dell’usura. È il caso di Orlando Farchica, disoccupato, che nel 2008 ha chiesto un prestito di 11.000 euro per restituirne 26.000 in dieci anni. A complicare la situazione c’è il fatto che, nel frattempo, l’uomo ha perso il lavoro: in questo caso la banca si rifà sul TFR – cosa che gli istituti di credito hanno pieno diritto di poter fare. Ma anche in questo caso i conti non tornano e, contratto alla mano, si scopre che nemmeno questa banca ha conteggiato il costo dell’assicurazione entro il tasso di soglia: Orlando – come probabilmente molte altre persone in tutta Italia – sta quindi ripagando alla banca molto più di quanto dovuto secondo quanto previsto dalla legge. Ma, come mostra il servizio, finché le banche coinvolte non finiscono in tribunale, tendono a “sparire”, ignorando le richieste dei clienti…
(Photocredit copertina: Mediaset/Le Iene)