L’intervista di Francesca Pascale fra Marina Berlusconi e Gomorra
09/05/2014 di Redazione
«Sono sicura che Marina Berlusconi sia, non per il suo cognome soltanto, la leader di cui il movimento ha bisogno», Francesca Pascale rilascia una intervista su La Repubblica a firma di Conchita Sannino. Parla del suo compagno Silvio Berlusconi (da oggi impegnato nei servizi sociali a Cesano Boscone) e soprattutto del futuro del partito. Riporta il quotidiano:
Alla fine di un’altra giornata trascorsa “a casa”, nella sua città, lady Francesca, la ventottenne fidanzata napoletana di Silvio Berlusconi, si concede a un caffè e a qualche domanda prima del decollo serale con Silvio verso Arcore, dove il Cavaliere ha l’obbligo di rincasare entro le 23 del giovedì sera. In mattinata, la Pascale ha assistito al teatrino di corte di Palazzo Reale all’opera “Il piccolo Spazzacamino” con coro di voci bianche in cui cantava la cuginetta di Francesca. Poi, il pranzo in un noto ristorante della Riviera a un tavolo per dodici: con una delle due sorelle, alcune cugine ed amiche, tra cui Marietta, la consigliera regionale Mafalda Amente e l’imprenditrice dei confetti Daniela Garofalo. In piazza del Plebiscito, la fermano alcuni giovani, c’è chi le chiede un selfie, chi la bacia. Qualcuno le chiede se ha visto la serie tv “Gomorra”.
NON MI PIACE GOMORRA – Francesca Pascale non ha seguito la serie tv su Sky ma lesse il libro e non lo apprezzò:
Lo lessi tutto d’un fiato – ricorda la fidanzata di Berlusconi – e non mi è piaciuto perchè non mi piace che si parli sempre di Napoli in questo modo. Anni fa per esempio ho visto “Il camorrista” (di Giuseppe Tornatore da un libro di Giò Marrazzo sulla storia di Raffaele Cutolo, ndr) e mi è piaciuto molto, ovviamente il film, non la storia”.
L’INFLUENZA DI FRANCESCA – Nella lunga intervista Pascale spiega come rispetterà le sentenze, decisioni che minano una persona che ha dato “una mano a chi ne aveva bisogno”. «Più a donne giovani che a maschi vecchi…», incalza la cronista. Lei risponde così:
“Posso capire la battuta ma io invece dico seriamente che Berlusconi è un uomo generoso che ha sempre cercato di assistere, anche in silenzio, chi si trovava in difficoltà o coloro che ne avevano bisogno”.
L’intervista prosegue fino alla lontananza con Cosentino, distanza acuita dopo la scelta di De Siano a coordinatore regionale. Una opzione che Pascale appoggiò con Luigi Cesaro:
“Non mi interessano le definizioni altrui. Intanto ho rispetto per un uomo che è stato leader regionale, in cui Berlusconi ha avuto fiducia; e rispetto anche per la sofferenza umana di una persona che oggi è in carcere, gravato da varie vicende processuali. Sul resto e su polemiche ormai vuote di senso: ho già detto e ridetto che nella scelta del coordinatore campano, come per gli altri leader regionali, la decisione è stata del presidente Berlusconi, che ha ascoltato anche i rappresentanti locali com’è ovvio. E poi di cosa stiamo parlando? Cosentino aveva sempre detto, anche più volte in pubblico, che doveva occuparsi delle sue vicende processuali e che non voleva candidarsi assolutamente alle europee né in altre competizioni. Quindi? Lasciamo che si dedichi alle vicende sue. Invece è giusto dire che su De Siano c’è stata un’ampia convergenza da parte di deputati senatori e rappresentanti locali”.
E infine rilancia il suo endorsement per Marina Berlusconi: papabile erede di Forza Italia…
“Certo. Ne sono contenta non solo perché le doti di intelligenza politica, di prontezza e acume di Marina la rendono simile e molto vicina al padre. Ma anche perché Marina mi sembra abbia detto una cosa molto importante: e cioè che la leadership si costruisce nel tempo, e deve essere legittimata. Difatti la mia semplice opinione è che sia giusto andare alle primarie. E sono sicura che Marina Berlusconi sia, non per il suo cognome soltanto, la leader di cui il movimento ha bisogno“.