La rivista di CasaPound crede che non mangiare carne equivalga a essere di sinistra
02/11/2017 di Gianmichele Laino
E adesso chi glielo spiega a quelli de Il Primato Nazionale, sito online e rivista di CasaPound, che uno dei punti forti delle Feste dell’Unità (quelle vere, quando ancora c’era il Pci) erano gli stand gastronomici che proponevano agli avventori il famoso panino con la salsiccia? L’aneddoto può essere utile per smentire la teoria – esposta in un articolo pubblicato ieri – secondo cui chi non mangia carne è automaticamente di sinistra.
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PRIMATO NAZIONALE CONTRO VEGETARIANI, L’ARTICOLO DI CRITICA
Lo spunto è rappresentato dal post di Giulia Innocenzi, pubblicato su Facebook il 29 ottobre scorso, in cui lamentava la scarsa attenzione di alcuni ristoratori nei confronti di chi segue una dieta vegetariana. Punto a favore dell’articolo è senz’altro l’assenza di considerazioni sessiste e doppi sensi di pessimo gusto (sì, purtroppo altri giornali – anche più blasonati de Il Primato Nazionale – hanno scelto questo taglio per commentare l’accaduto). Tuttavia, non esita a scrivere che «la Innocenzi è una vegetariana militante e rispecchia fedelmente il prototipo di quella sinistra al caviale che ha soppiantato la sinistra ‘storica’: niente più Marx, ‘baffone’, proletariato, lotta di classe, diritti sociali e via dicendo, quindi, ma immigrazione, diritti civili, femminismo, minoranze ed energie rinnovabili come non ci fosse un domani»
In più, il pezzo si basa su un’idea di fondo completamente sbagliata, la cui inesattezza può essere dimostrata in pochi punti.
PRIMATO NAZIONALE CONTRO VEGETARIANI, ECCO ALCUNE CONSIDERAZIONI
Per prima cosa, appunto, essere vegetariani non significa essere automaticamente di sinistra. Così come essere di sinistra, del resto, non significa essere automaticamente vegetariani. Non mangiare carne rappresenta semplicemente una scelta personale, che – in quanto tale – non può avere un colore politico di riferimento. Potremmo fare un elenco piuttosto ampio di militanti di sinistra che amano le bistecche, ma sarebbe almeno pareggiato da quello delle persone non schierate ideologicamente da quella parte che hanno scelto di seguire una dieta vegetariana.
Forse Il Primato Nazionale ha dimenticato che Michela Brambilla, berlusconiana di ferro, si dichiara vegetariana ed è la fondatrice e leader di un Movimento Animalista che poco ha a che fare con la falce e con il martello. Forse Il Primato Nazionale non prende in considerazione (o non riconosce) che persino alcune associazioni legate a CasaPound (come quella ambientalista chiamata Foresta che avanza) hanno degli iscritti vegetariani o addirittura vegani.
La «sinistra al caviale» di cui parla l’articolo de Il Primato Nazionale – proprio in quanto «al caviale» – non può essere considerata vegana. E le battaglie su immigrazione, diritti civili, femminismo, minoranze ed energie rinnovabili sono sempre stati i punti cardine di un moderno movimento riformatore. Per intenderci, non sono temi degli ultimi giorni scoperti dai militanti mentre stanno comodamente seduti attorno a un tavolo dove vengono servite insalate di quinoa e spaghetti di soia.
PRIMATO NAZIONALE CONTRO VEGETARIANI E CONTRO GIORNALETTISMO
Se Il Primato Nazionale – testata di riferimento di CasaPound – pensa questo, allora ha un’idea distorta della sinistra contro cui si batte. Così come ha un’idea distorta di Giornalettismo, definito «quotidiano online dell’estrema sinistra semicolta, sempre a caccia di bufale e prediche moralistiche a buon mercato». La nostra linea editoriale, infatti, non ha mai risparmiato nessuno, indipendentemente dal suo colore politico. Siamo orgogliosi di offrire il nostro contributo alla battaglia contro le fake news e siamo altrettanto entusiasti di dare un taglio etico alla maggior parte delle notizie che scegliamo di trattare. Incassiamo con piacere, però, la definizione di «semicolti», perché siamo umili. E anche l’umiltà è un valore – lo scriviamo a perenne memoria dei militanti di CasaPound – che non necessariamente deve essere considerato solo di sinistra.