Prostituzione, la proposta di legge per renderla legale

Prostituzione, una proposta di legge bipartisan vuole ritoccare la legge Merlin e renderla legale nel caso in cui venga esercitata semplicemente in casa. Dopo il naufragio della proposta romana per una zona a luci rosse, saltata perché sarebbe stata in ogni caso contraria alla legge che punisce il favoreggiamento alla prostituzione e che ha messo in profondo imbarazzo i vertici del Partito Democratico romano, si torna a parlare delle proposte di legge che nel corso della storia recente si sono occupate della possibilità di ritoccare l’ordinamento per rendere legale, a talune condizioni, la professione del sesso.

PROSTITUZIONE, LA PROPOSTA DI LEGGE PER RENDERLA LEGALE – Oggi su Repubblica si dà rilevanza ad una proposta di legge “trasversale” che ha come prima firmataria la senatrice Pd Maria Spilabotte. “Case chiuse autogestite, zone rosse da concordare con i sindaci, abolizione del reato di favoreggiamento, obbligo di profilattico e, per le sex workers, il dovere di pagare le tasse e di comunicare alle camere di commercio l’inizio delle loro attività” sarebbero i cardini del provvedimento pensato dalla senatrice Pd ma sottoscritto da un vasto fronte parlamentare (da esponenti del Movimento 5 Stelle a Forza Italia, con Alessandra Mussolini).

La calendarizzazione del provvedimento sembra essere abbastanza probabile, “quindi si potrà presto iniziare a discutere”, dice la Spilabotte. “Per scrivere questo testo ho studiato le legislazioni di tutto il mondo, ho ascoltato decine di associazioni che combattono la tratta delle donne e ho ascoltato le prostitute stesse”.

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PROSTITUZIONE, IL PROVVEDIMENTO – Afferma Spilabotte: “Puntare solo ad arginare il fenomeno con lo zoning è un fallimento.E infatti la mia proposta ha come cardine la prevenzione, il controllo, la sicurezza dei cittadini, il potenziamento del contrasto alla tratta delle donne e a questa nuova schiavitù”. Con l’approvazione della proposta, sarebbe possibile sia esercitare in casa previa iscrizione alle liste della Camera di Commercio, sia affittare locali per l’esercizio della prostituzione senza incorrere nel reato di favoreggiamento. In seguito all’iscrizione, “le CCIAA di tutto il territorio provvedono a comunicare al Ministero dell’interno i nominativi di coloro che risultano autorizzati ai fini delle verifiche da parte delle autorità competenti”, scrive il disegno di Legge. Apprezzamento anche dall’ex ministro alle Pari Opportunità Stefania Prestigiacomo, di Forza Italia: “Sono per il divieto di prostituzione nei luoghi pubblici e aperti al pubblico, per rispetto al decoro”. Ma “la legge Merlin va rivista”, aggiunge. Da Palazzo Chigi, dalle parti di Matteo Renzi, riguardo l’idea si muovono comunque in maniera circospetta.

Giovanna Martelli è la consigliera di Palazzo Chigi per le pari opportunità, e in questa intervista all’Huffington Post si è schierata con il progetto romano dello “zoning”. Ma dalle stanze del presidente del Consiglio hanno fatto sapere: “L’onorevole Martelli parla per sé e le sue affermazioni non corrispondono alle posizioni, né seono impegnative per il governo”.

 

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