Quanto costa all’Italia Malpensa?

LE MANCATE TUTELE AMBIENTALI – Lo scalo della brughiera è posto all’interno del «Parco naturale lombardo della Valle del Ticino». E l’azione dei velivoli nell’area ha portato ad una grave conseguenza ambientale. Parliamo del bosco di Quintivalle. Come spiega La Stampa, l’area è anche denominata Brughiera del Dosso ed è composta da 200 ettari di terreno di proprietà dell’imprenditore milanese Umberto Quintavalle. Ed all’interno di questa sono morti 100.000 alberi dal 1999 ad oggi. E Bruxelles a questo proposito ha lanciato un ultimatum all’Italia. O si fa qualcosa entro i prossimi due mesi per ridurre l’impatto ambientale dell’aeroporto, o verrà avviato un procedimento presso la Corte di giustizia europea. Quintavalle citò in giudizio la Sea ed il ministero dei Trasporti, entrambe condannate in primo ed in secondo grado ad un risarcimento di 8 milioni di euro.

L’ULTIMATUM DI BRUXELLES – A giorni arriverà la sentenza definitiva della Cassazione accompagnata da un documento della Commissione Europea che segue la messa in mora dell’Italia da parte della Commissione, avvenuta il 2 luglio 2012.

«per non aver adottato le opportune misure per evitare il degrado e per la conservazione di un territorio compreso nel Parco del Ticino , sito d’interesse comunitario»

Perché Bruxelles è irritata dal fatto che in questi due anni nessun attore in gioco ha preso sul serio queste parole con il risultato che non è stata presa nessuna iniziativa a tutela dell’ambiente. E le misure finora prese non sono state definite convincenti.

I LICENZIAMENTI IN SEA HANDLING – Quindi ci saranno probabilmente altri 8 milioni di euro che si aggiungono ai 3,9 milioni, senza dimenticare i costi necessari per mitigare l’impatto ambientale dello scalo. E se non si farà niente, ecco che arriverà la Corte di Giustizia europea. Un altro problema è dato dalle agitazioni dei lavoratori. In attesa di una soluzione relativa a Sea Handling, nonostante siano pronte 2.30014 lettere di licenziamento necessarie per salvare l’azienda che verrà chiusa il 30 giugno, come spiega Repubblica, per rinascere come Aviation Handling. Un modo per evitare di pagare la multa imposta da Bruxelles di 452 milioni di euro a causa di quelli che sono stati definiti aiuti di stato illegali. Secondo il piano rimarrebbero fuori 300 persone destinate al pre-pensionamento, 1.700 entrerebbero nella nuova società e 300 dovrebbero essere usati per la vigilanza.

Quanto costa all'Italia Malpensa?

IL LAMENTO DEL SETTORE CATERING – Il tutto costerà alla Sea circa 25 milioni di euro. Ma il futuro della nuova compagnia dipenderà sopratutto dalla concorrenza di altri attori come Aviapartner o dai contratti siglati con le singole compagnie, nella speranza però che nel frattempo non cambino le carte in tavola come potrebbe accadere ad esempio in un accordo tra Etihad ed Alitalia. E qui entriamo in un altro problema, ovvero quello delle imprese di catering che denunciano su Malpensa un calo del lavoro del 90 per cento. Non si esagera, visto che si è passati da 30.000 pasti preparati al giorno a 3.000. La Provincia di Varese racconta la storia dei dipendenti della Lsg Sky Chefs, in cassa integrazione a rotazione.

MANCANO I VOLI – E dire che all’inizio erano in 560. Dal 2008 sono 320. Il contratto di lavoro è a tempo pieno ma lo stipendio è di 750 euro al mese. Ed a fine anno non sarà più possibile usufruire della cassa integrazione. E qui si parla delle speranze cancellate, dalla partenza di Jet Airways al blocco di Singapore Airlines, all’abbandono di Lufthansa Italia, all’addio di Jal ed al proliferare nello scalo delle low cost che non servono pasti a bordo. Il blocco di Emirates su New York porterebbe anche ad un ricavo ridotto di 2 milioni di euro per la Airchef Data, già Servair, con una procedura d’esubero per un terzo del personale. In tutto questo emerge però un dato a dir poco interessante, se non addirittura sorprendente. Perché è vero che Malpensa finora è stata pagata con i soldi pubblici, ma è altrettanto vero che il mercato ha dato un’insperata via d’uscita.

Quanto costa all'Italia Malpensa?

UNA CRESCITA A SORPRESA – Secondo le notizie diffuse da Ttg, il 18 giugno debutterà il volo no-stop Milano-Toronto gestito da Air Canada con cinque frequenze settimanali. Dal 16 giugno Singapore Airlinea invece collegherà quotidianamente la città asiatica con Malpensa. Air China aumenta la rotte verso Pechino a cinque giorni a settimana mentre il collegamento con Shanghai diventa quotidiano. Delta andrà ad Atlanta da fine maggio a metà settembre, entra Tokyo e ci sarà anche Miami, curato da American Airlines, da fine maggio a metà settembre. Segno che nonostante tutto c’è la possibilità di fare qualcosa di buono. L’Istituto Bruno Leoni, ripreso dal Corriere della Sera, ha poi riferito che per Malpensa ad aprile si è visto un incremento di passeggeri pari al 33 per cento rispetto allo scorso anno.

PRIVATIZZARE SEA E LASCIAR FARE AL MERCATO, PERCHÉ NO? – Quest’aumento è stato accompagnato dalla crescita di Linate, salito del 14 per cento. Grazie ad Emirates ed al collegamento con New York i transiti sono aumentati del 50 per cento. I voli intercontinentali hanno fatto registrare un aumento dell’11 per cento mentre le rotte per l’est Europa sono salite del 9,8 per cento, con un aumento a marzo del 2,6 per cento, dato rilevante visto anche il calo di Alitalia del 30 per cento. La crescita di Malpensa e Linate dimostrano come i due aeroporti possano coesistere. La mossa suggerita dall’istituto Bruno Leoni è di privatizzare Sea e di mettere gli scali in competizione l’uno contro l’altro perché la politica ha portato a limitare il più piccolo, estremamente forte sul mercato europeo, ed a essere ostaggio delle compagnie il secondo. Il mercato chiede provvedimenti e dimostra che entrambi gli scali potrebbero sopravvivere. A questo punto la decisione dovrebbe essere quantomeno semplice, almeno per rendere Malpensa profittevole e non più una zavorra sulle casse italiane.

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