Quanto vale San Valentino
12/02/2014 di Maghdi Abo Abia
Vi siete chiesti quanto vale realmente San Valentino? Non solo dal punto di vista affettivo. Parliamo dell’indotto economico che si nasconde dietro la festa degli innamorati, giorno in cui gli amanti di tutto il mondo celebrano la propria unione con fiori, gioielli, pensieri, pasti al ristorante.
OTTO MILIONI IN GIOIELLI – E si scopre che il quattordici febbraio non è fondamentale solo per le coppie che celebrano in quell’occasione il proprio amore ma serve anche all’indotto che, saldi a parte, trova in questa festività la prima vera occasione di business dell’anno. La Camera di Commercio di Milano nel 2013 aveva quantificato in otto milioni la spesa degli italiani per l’acquisto di ciondoli e gioielli. Nello specifico, quella cifra indica l’incremento del volume d’affari delle 25.815 imprese di oreficeria e gioielleria esistenti nel Paese, con una crescita del fatturato nella sola settimana di San Valentino del 7,5 per cento. Analizzando le vendite condotte nelle prime tre città d’Italia, ovvero Roma, Milano e Napoli, emerge che nella Capitale la crescita media del fatturato sotto San Valentino è dell’11,5 per cento, per un totale di 347 mila euro.
10 MILIONI SPESI A MILANO – A Milano la crescita si attesta ad una media dell’8,5 per cento, pari a 700 mila euro, mentre a Napoli il fatturato cresce del 3,5 per cento. E rimanendo a Milano, la Camera di Commercio riferisce che in città i milanesi spenderanno in totale 10 milioni di euro per la festa. Una cifra importante che va inserita in un tessuto di 19 mila imprese interessate, pari al 13 per cento del totale, quindi circa una su otto. Numeri che appaiono in linea con quello che è stato il mercato del settore nel 2013. L’Ansa riporta le valutazioni della Confederazione Italiana Agricoltori che ha stimato che lo scorso anno la spesa complessiva è stata di circa 700 milioni di euro a causa della scelta delle coppie di tagliare regali e ristoranti.
I DATI DEL 2013 – Nello specifico il 14 febbraio 2013 sono stati acquistati 13 milioni di fiori. L’80 per cento di questi, pari ad oltre 10 milioni, sono rose, mentre gli altri sono tulipani, orchidee e lilium. I clienti hanno privilegiato la fascia più economica, ovvero quella che va da cinque a dieci euro, per una spesa al consumo solo per i fiori di circa 70 milioni di euro. I fiori sono stati l’omaggio principale in quanto è stato scelto dal 32 per cento degli italiani. A seguire è toccato ai dolci (19 per cento) ai gioielli (6 per cento) ed ai capi d’abbigliamento (4 per cento). A dimostrazione però di quanto certe valutazioni possano essere aleatorie, secondo Coldiretti le previsioni erano di 15 milioni di fiori per una spesa di 75 milioni di euro. Un valore comunque inferiore rispetto alla vendita di fiori nel periodo dei morti, con il business, come confermato da Lapresse, che in quei giorni ha raggiunto i 400 milioni di euro.
LE FOSCHE PREVISIONI DEL 2014 – Eppure sia per quanto riguarda la festa degli innamorati sia per la ricorrenza dei defunti, si tratta di dati in calo rispetto agli scorsi anni. Segno che la crisi morde e non lascia in pace nemmeno gli innamorati. A fotografare la situazione ci pensa Help Consumatori che propone un’analisi di quello che sarà il 14 febbraio. Quest’anno solo il 19 per cento delle coppie si cambierà un regalo con una tendenza da parte delle coppie di evitare i regali superflui come pelouches ed oggettistica di varia natura. Si sceglieranno quindi regali meno romantici ma più utili come articoli d’abbigliamento e prodotti per la cura della persona, per una spesa media a regalo di circa 26 euro. Solo una coppia su sei sceglierà di cenare fuori per festeggiare la ricorrenza mentre solo il 10 per cento degli italiani ne approfitterà per un weekend in una località europea.
I DATI A CONFRONTO – Un dato in sorprendente controtendenza rispetto a quanto affermato dal TgCom che sostiene come in quest’anno si spenderanno a San Valentino 900 milioni di euro, di cui 200 milioni solo in fiori. Una stima decisamente ottimistica, se consideriamo che a Milano si spenderanno 10 milioni in totale, compresi fiori, cioccolatini e gioielli. Anzi, secondo il TgCom gli italiani spenderanno 160 milioni in dolci e 320 milioni in viaggi. Secondo Federconsumatori molti sceglieranno regali creativi, personalizzati ed a costo zero, seguendo quelle che sono le indicazioni che arrivano dalla Gazzetta di Sondrio dove nella località s’ipotizza una spesa per San Valentino di 164.473 mila euro, pari a 7,60 euro pro-capite, una cifra importante anche considerando che per una ricorrenza così basterebbero una carezza, un bigliettino ed un bacio.
LA SPERANZA DEI FLORICOLTORI – Certo, se da un lato questo invito può risultare condivisibile per qualcuno, dall’altro -e parliamo degli operatori del settore- un’ulteriore contrazione dei consumi può rappresentare una sciagura. E per questo si spera che qualcosa possa cambiare a breve termine. Con i piedi per terra ci propone le speranze dei florovivaisti rappresentati dalla As.Pro.Flor secondo cui anche quest’anno la crisi si farà sentire sulla scelta dei prodotti prediletti dai consumatori. I clienti però sceglieranno fiori di stagione anziché le classiche rose rosse. Non si riuscirà quindi a recuperare quello che è stato un 2013 disastroso, con una perdita del fatturato pari al 35 – 40 per cento e con molti prodotti classici come i gerani e le surfinie rimasti invenduti.
UN APPUNTAMENTO IMPORTANTE – Una parte di questi prodotti sono stati venduti sotto Ognissanti, con una crescita del 15 per cento rispetto al 2012 ma con le feste natalizie non si è riuscito a recuperare. Renzo Marconi, presidente dell’Associazione, confida in una ripresa del mercato anche perché «La festa di San Valentino rappresenta per le nostre aziende con vendita diretta un primo importante appuntamento per la ripresa dei consumi, in un periodo nel quale i costi di gestione delle serre sono enormi, a causa del caro gasolio. La nostra indagine, effettuata presso i garden e i punti vendita degli associati, prevede un calo di prenotazione delle rose rosse in favore di primule, bulbose azalee e orchidee».