Quelli che insistono con Stamina
09/04/2015 di Redazione
Il settimanale «Oggi» presenta il lavoro del professore americano John R. Bach e del neurologo italiano Marcello Villanova, che hanno scritto un articolo sui relativi miglioramenti di tre pazienti trattati con il metodo Stamina.
STAMINA IL NUOVO STUDIO –
Secondo i due medici ci sono tre bambini che dopo le infusioni all’ospedale di Brescia (sette per Celeste, cinque per Sebastian e Desirée), hanno avuto miglioramenti che altrimenti non si spiegano» e «Sono la dimostrazione vivente che le cellule staminali mesenchimali possono restituire tono ai muscoli e ridurre, seppure parzialmente, il respiro diaframmatico, tipico di questa malattia».
IL SILENZIO SU STAMINA –
L’articolo però non chiarisce che quel «non si spiegano altrimenti» ha un valore scientifico molto relativo, aggiunge però i due non si sono spinti fino a validare il discusso metodo di Davide Vannoni:
I due medici, in realtà, non sono entrati nel merito della travagliata vicenda di Stamina e nemmeno delle modalità con cui vengono preparate le cellule. «Il cosiddetto “metodo Stamina” non è stato pubblicato, e quindi per noi è come se non esistesse. Parliamo soltanto degli effetti clinici, quelli che nessuno ha voluto osservare».
STAMINA LO STUPORE MAL RIPOSTO –
I miglioramenti osservati sono relativamente notevoli, i due hanno raccolto video dei bambini, prima immobili, che riescono a muovere le gambe; certificati di specialisti, pediatri, neuropsichiatri, logopedisti, fisioterapisti, che attestano miglioramenti sensoriali, dei movimenti, del respiro, la riduzione della scialorrea (l’eccessiva produzione di saliva) e della stipsi.
I progressi sono misurati su una scala internazionale (la «Chop»), che impiega indicatori precisi e assegna a ciascun paziente un punto di partenza. «Da quando è stata individuata la Smal ( (l’atrofia muscolare spinale di tipo 1)», chiarisce Villanova, «il nostro è il primo articolo al mondo che parla di miglioramenti». Per avere un punto di riferimento, Wikipedia spiega che: «Solitamente la prognosi è infausta: molti bambini muoiono entro 2 anni di vita per insufficienza respiratoria. In alcuni casi invece i pazienti sono stabili, o addirittura i sintomi regrediscono, consentendo una vita più lunga».
QUELLI CHE ALIMENTANO LA SPERANZA –
Pare quindi che in realtà i casi di «miglioramenti» relativi non siano così straordinari come reclamato da Villanova a Oggi, al di là del fatto che comunque l’analisi dei 3 casi non arriva a ipotizzare, e gli autori non vogliono farlo nella loro ricerca, un nesso causale che riporti all’efficacia di Stamina. Non si astengono però dal ventilarlo in un’intervista e a tanti fan dello screditatissimo metodo Stamina, quali ad esempio i genitori dei tre bambini in questione, basta e avanza per concludere che «Quella ricerca ci ridà speranza».