Radio Sportiva: cosa è successo tra giornalisti ed editore. Tutta la storia

Questa è la storia di Radio Sportiva, giovane emittente che trasmette da Prato e arriva praticamente in tutta Italia in Fm. È la storia di una radio che funziona e che lavora bene, stimata dagli addetti ai lavori e premiata dal pubblico – l’ultimo dato Radio Monitor dice che gli ascoltatori di Sportiva sono quasi un milione, 988mila per l’esattezza. È la storia di una radio la cui redazione, composta da una squadra di speaker giovani ma già affermati, «è in stato di agitazione» dal giorno 15 ottobre 2016. Come mai? Questione di «regolarizzazione dei contratti a cui l’azienda che fa capo all’editore Loriano Bessi non ha finora dato seguito» si legge nel comunicato sindacale, questione di «corpo redazionale numericamente ridotto in modo significativo negli ultimi mesi», di «continuo ritardo nei pagamenti» e di «ingerenze della Proprietà» nel lavoro giornalistico quotidiano. Il comunicato è stato diffuso con un post sui canali social dell’emittente, poi cancellato dallo stesso editore che ha infine pensato bene di cambiare gli accessi e gli amministratori delle pagine.

RADIO SPORTIVA, IL CASO

Una crisi interna quella di Radio Sportiva che a molti ascoltatori e colleghi sarà parsa come un fulmine a ciel sereno. Ma non è proprio così. Se da molti mesi le richieste del corpo redazionale vengono puntualmente respinte al mittente, il punto di non ritorno è stato segnato a settembre scorso quando Cristiano Puccetti ha lasciato la direzione – dimissioni giunte proprio in dissidio con l’editore e fatte passare sottotraccia – e al suo posto è arrivato Doady Giugliano, classe 1948, che di sport non si è mai occupato stando almeno al suo curriculum facilmente reperibile online. Il “cambio” alla direzione non ha di certo disturbato l’editore, anzi: dopo che «l’assemblea dei Redattori di Radio Sportiva ha votato all’unanimità la sfiducia» al nuovo direttore Giugliano, quest’ultimo ha infatti diffidato «ogni collaboratore giornalista, e/o speaker ad utilizzare i mezzi radiofonici e informatici per inoltrare comunicati personali e /o da fantomatici comitati di redazione». Giugliano in un altro comunicato ha poi aggiunto: «Non ho mai negato né autonomia giornalistica né ho mai posto in essere condotte lesive della stessa. Pago, evidentemente, il fatto di non voler aderire, ma solo perché le giudico totalmente pretestuose, alle rivendicazioni che so essere state avanzate da alcuni degli attuali collaboratori nei confronti della Società Editrice».

RADIO SPORTIVA, L’ULTIMA PUNTATA?

Ma cosa c’è realmente in ballo? I contratti dei giornalisti di Radio Sportiva. Se la posizione della redazione è chiara, chi edita l’emittente risponde che le rivendicazioni formulate a nome di una «sedicente ed autoreferenziale Redazione di Radio Sportiva» sono «infondate e strumentali» e che Loriano Bessi viene erroneamente indicato come Editore – il comunicato diffuso sul sito porta la firma della Società Editrice Priverno S.r.l, che però proprio da Bessi è controllata al 90,5%, ci dice l’Agcom. E i pagamenti? Tutto sistemato, «alcunché da corrispondere ad alcuno dei suddetti collaboratori» – gli stipendi arretrati sono stati saldati due giorni dopo il comunicato sindacale, come confermato su Twitter da uno degli speaker di Sportiva Dario Ronzulli. Intanto l’Associazione Stampa Toscana, d’intesa con la Federazione Nazionale Stampa Italiana, denuncia l’atteggiamento dell’editore – «Se il Comitato di redazione è fantomatico, lo è solo perché l’azienda, da anni, non applica il contratto di lavoro in violazione di tutte le norme di legge e di contratto». Tutto insomma lascia pensare che non sia l’ultima puntata di questa storia.

EDIT Siamo stati contattati da Cristiano Puccetti, ex direttore di Radio Sportiva, il quale precisa che “si è dimesso in data 26 luglio per una serie di ragioni, anche personali, e comunque non riconducibili a dissidi con l’editore. Cristiano Puccetti è attualmente coordinatore della redazione di Radio Sportiva e direttore di Radio Blu, altra emittente che fa capo a Media Hit di Loriano Bessi”.

 

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