Raffaele Cantone: “In Italia un clima da Mani Pulite”
08/12/2014 di Redazione
Il presidente dell’Autorità Anticorruzione (Anac ) racconta a la Repubblica che «La gente mi ferma per strada e mi dice “arrestateli tutti… “»
IL RACCONTO DI RAFFAELE CANTONE – Intervistato da La Repubblica Raffale Cantone racconta di un clima che gli ricorda quello di Mani Pulite: «Non me ne parli… La gente mi ferma per strada e mi dice “arrestateli tutti… “». Un fenomeno che preoccupa il magistrato: «La cosa mi preoccupa molto perché mi ricorda la voglia di forca e le monetine del ’93». Il presidente dell’Anac Raffaele Cantone rivela le sue preoccupazioni.
Casi che si ripetono ovunque: «Dovunque, a Roma, a Napoli, e in tutti i luoghi in cui mi sono recato in questi giorni».
L’AUSPICIO DI CANTONE – Il magistrato fa poi suo l’auspicio che non si tratti di un fuoco di paglia e di un’indignazione estemporanea: «Vorrei che l’indignazione di un giorno delle persone e della politica fosse sostituita da un impegno duraturo. La corruzione non è un male che si vince urlando due giorni., c’è bisogno di cambiamenti radicali da parte della politica e dei cittadini.
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COSA BISOGNA FARE – Secondo Cantone la sua nomina, come l’approvazione della legge che ha consentito il commissariamento del Consorzio Mose, sono passi nella direzione giusta, anche se proseguendo nell’intervista Cantone riconosce che l’inquinamento si è mostrato dilagante nelle società miste come nel mondo delle cooperative. Inquinamento che secondo Cantone non si combatte solo con gli arresti, ma con un lavoro complesso su regole ed etica, che spazia dalla scrittura di nuove regole fino alla formazione dei dipendenti pubblici.