Rai, entro aprile via il tetto agli stipendi (240mila euro) per evitare la fuga delle star

17/03/2017 di Redazione

Il governo è pronto a intervenire entro il primo aprile per cancellare il tetto di 240mila euro per i compensi degli artisti in Rai ed evitare quindi la loro fuga verso altre emittenti. L’esecutivo lavora a stretto contatto con Viale Mazzini per evitare che l’azienda si trovi fuori dal mercato delle star e sia quindi meno competitiva. L’ipotesi più probabile è quella del decreto. Ne parla Marco Castoro sul Messaggero:

Tutto è diventato difficile dopo la presa di posizione del cda e dei vertici aziendali (ritenuta impropria dal sottosegretario Antonello Giacomelli) di estendere dal primo aprile anche agli artisti il tetto dei 240mila euro l’anno.
La notizia è che il governo sta lavorando per trovare un rimedio normativo. Dal momento che non basterebbe un semplice atto amministrativo, in un primo momento si era pensato a inserire un comma nella prossima manovra correttiva. Adesso però, un po’ per ragioni di tempi (la manovra non vedrà la luce prima di maggio) ma soprattutto di opportunità politica, si sta rafforzando l’idea di un decreto «primario», ovvero dedicato a materia attinente se non proprio ad hoc. «Nessuno deve dare l’impressione di voler sfilare il tetto di soppiatto», dicono chiaro e tondo all’Economia.
Un’eccezione voluta dall’azionista, il Tesoro appunto, valida solo per gli artisti. In maniera da evitare la serie di ricorsi che si potrebbero scatenare da parte delle altre aziende pubbliche che hanno attuato la legge.

 

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RAI, TETTO AGLI STIPENDI: LE STAR IN BILICO

Le star in bilico sono una decina: Carlo Conti, Antonella Clerici, Fabio Fazio, Piero e Alberto Angela, Flavio Insinna, Lucia Annunziata, Massimo Giletti, Michele Guardì e Bruno Vespa. In caso di assenza di intervento del governo – come spiega ancora Castoro sul Messaggero – la soluzione sarebbe quella della società di produzione, che potrebbero farsi carico dei compensi degli artisti facendo poi pagare di più sui format.

(Foto: ANSA / GIORGIO ONORATI)

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