Recite natalizie senza riferimenti religiosi, un nonno scrive alla scuola per lamentarsi
16/11/2017 di Redazione
Dicembre si avvicina e come ogni anno arrivano le polemiche per le recite natalizie senza riferimenti religiosi. Quest’anno più puntuali del solito: a lamentarsi è un nonno di Como, Alberto Bianchi, che – rimasto deluso dallo spettacolo dell’anno scorso – ha deciso di muoversi d’anticipo e scrivere una lettera alla scuola primaria Vacchi di via Montelungo, frequentata dalla nipotina.
«Ho scritto alla scuola – spiega a La Provincia – perché di questo passo dove andremo a finire? Spiace, per uno della mia età, cresciuto con certi principi, vedere messe in soffitta le nostre tradizioni per paura di offendere o emarginare chi non la pensa come noi. Facendo così, miniamo le fondamenta della nostra civiltà. Mi piacerebbe poter aprire una discussione per capire quanti di quelli come me sono d’accordo, quanti dissentono e quanti distinguono o non prendono posizione, così da avere uno spaccato di come la pensa la nostra gente».
RECITE NATALIZIE SENZA RIFERIMENTI RELIGIOSI, A COMO L’APPELLO DI UN NONNO: «SPIACE VEDERE MESSE IN SOFFITTA LE NOSTRE TRADIZIONI»
La speranza di Bianchi è di non assistere di nuovo a recite natalizie senza riferimenti religiosi. Quello che chiede alla scuola primaria Vacchi è «uno scatto di orgogliosa appartenenza alla nostra storia, alla nostra civiltà, alla nostra patria, in modo tale che il futuro ci possa riservare risposte adeguate in nome dei diritti, del rispetto e della dignità».
Rimarrà deluso, dato che – come spiega la preside, Carla Elia – anche quest’anno gli spettacoli saranno laici. La direttrice della scuola primaria Vacchi tiene però a precisare che non si tratta di censura o altro, anzi: «Premetto – dice al quotidiano locale – che io sono credente. Nel periodo delle feste, di solito addobbiamo la scuola con i simboli tipici del Natale. In più gli alunni, con l’insegnante di religione, realizzano un bigliettino religioso ad hoc. Fino a due anni fa l’ex custode preparava un presepe bellissimo ammirato da tutti i genitori, cattolici e non. Ora non si fa più perché lui è in pensione, ma nessun problema se si decidesse di rifarlo. Infine, in tutte le classi c’è il crocifisso e nessuno ha mai chiesto di toglierlo».
POLEMICHE PER LE RECITE NATALIZIE SENZA RIFERIMENTI RELIGIOSI, IL PRECEDENTE DI ROZZANO
Il presepe, forse, riuscirà ad evitare le polemiche per le recite natalizie senza riferimenti religiosi, scoppiate due anni fa nella scuola di Rozzano. Nel Comune alle porte di Milano, il preside della primaria Garofani aveva deciso, subito dopo la strage terroristica del Bataclan, di posticipare il consueto coro di Natale a gennaio, evitando canzoni religiose e ribattezzando la serata “Festa d’Inverno”. Una celebrazione laica, per«evitare strumentalizzazioni». Da lì era partita una polemica che aveva coinvolto l’Italia intera, con blitz di Salvini fuori dall’Istituto e capannelli di giornalisti per giorni a chiedere conto a genitori e ragazzi delle scelte del preside.
Foto copertina: Pixabay