Regionali 2015, De Luca tra gli “Impresentabili”. Lui: «Denuncio Rosy Bindi»
29/05/2015 di Redazione
LISTA CANDIDATI IMPRESENTABILI ELEZIONI REGIONALI 2015 –
AGGIORNAMENTO 19,32
Biagio Iacolare, ex vicepresidente del Consiglio regionale, è stato tolto dalla lista degli impresentabili dalla commissione Antimafia. E’ stato assolto in Cassazione due mesi fa in seguito al ricorso presentato dai legali di Iacolare stesso, nel mirino della Dda di Napoli nell’ambito di un’inchiesta che vede coinvolti, tra gli altri, costruttori affiliati al clan Polverino. La sua posizione, però, era stata archiviata lo scorso ottobre, il gup Isabella Iaselli optò per il non luogo a procedere per intervenuta prescrizione dei termini.
AGGIORNAMENTO 18,59
AGGIORNAMENTO 17,41
«Il problema è interno al Pd. Ho visto dichiarazioni che sono di una ferocia senza precedenti, all’interno di quel partito», ha commentato il ministro dell’Interno Angelino Alfano. Noi abbiamo delegato ai nostri referenti regionali e provinciali tutte le scelte. «Abbiamo presentato liste in sette regioni. Se chi è individuato in questa condizione ricopre attualmente incarichi istituzionali, è un discorso che si verifica alla vigilia del voto, e i cittadini giudicheranno. Mi pare di capire che tutto il problema è interno al Pd».
AGGIORNAMENTO 17,38
«De Luca è ineleggibile. La sua è una candidatura contro la legge, oltre la legge»: lo ribadisce Stefano Caldoro, ricandidato alla presidenza della Regione Campania per il centrodestra, tenendo distinta la vicenda della lista degli “impresentabili” della Commissione Antimafia rispetto a quella della legge Severino.
AGGIORNAMENTO 17,23 – LA RISPOSTA DI DE LUCA
«Ho appreso, nell’ultima giornata di campagna elettorale – spiega Vincenzo De Luca – che la signora Rosy Bindi segnala il mio nome tra gli ‘impresentabili’, in relazione ad una vicenda giudiziaria di 17 anni fa, relativa alla vertenza di lavoro degli operai dell’Ideal Standard. Ho dato mandato al mio legale di querelare per diffamazione la signora Bindi.
Premesso che:
-Tutti gli atti amministrativi in questione sono stati sollecitati dal
Prefetto dell’epoca e dalle organizzazioni sindacali, nell’ambito
della vertenza Ideal Standard.
– Ho rinunciato alla prescrizione.
– Sono orgoglioso di aver preso decisioni urbanistiche per salvare 250
lavoratori dell’Ideal Standard, e rifarei tutti gli atti esattamente
come 17 anni fa.
– Che l’ipotesi di ‘concussione’ che mi riguarda è relativa ad oneri
di urbanizzazione richiesti a vantaggio del Comune, e calcolati
dall’ufficio tecnico.
Io sfido la signora Bindi ad un dibattito pubblico, entro la mattinata di domani, per poterla sbugiardare, e dimostrare che l’unica impresentabile è lei, pia Donna di Potere, che ha utilizzato fra i suoi sponsor politici uno dei peggiori esponenti della clientela politica in Campania, massimo produttore del debito sanitario, di cui illustrerò opere e virtù, nel corso del confronto. Per il resto – conclude De Luca – è sempre più evidente che questa campagna di aggressione vuole essere un vile ed irresponsabile attacco a Renzi; e che la politica politicante, in modo trasversale, è terrorizzata dalla paura che De Luca possa governare la Campania, e fare piazza pulita. Perderanno comunque».
Aggiornamento ore 16.23
«A differenza di quanto riferito in conferenza stampa, e’ giusto sottolineare come ne’ all’ufficio di Presidenza ne’ alla Commissione plenaria sia stato consentito di fare alcun tipo di valutazione sulla lista dei nomi resi noti oggi dalla presidente Bindi», ha dichiarato Marco Di Lello, segretario della commissione Antimafia e presidente dei deputati Socialisti. «Due settimane fa ho condiviso la scelta di rendere note le risultanze delle indagini ma sui criteri adottati ho fatto verbalizzare che l’inclusione di imputati che in primo grado sono stati assolti nel merito o per prescrizione va oltre il tenore del codice di autoregolamentazione, approvato dalla commissione Antimafia, sfociando così nell’arbitrio», ha aggiunto. «E’ bene dunque chiarire che nessuna condivisione è stata voluta dalla Bindi e che nessuna responsabilità, anche in ordine agli inaccettabili ritardi con cui si è arrivati a rendere nota la lista, è addebitabile ai commissari o all’Ufficio di Presidenza. La presidente Bindi se ne assuma dunque in pieno la responsabilità. Io non sono un commissario a sua disposizione».
Aggiornamento ore 16.21
«Mettendo insieme questa vicenda a tante altre cose mi viene da dire: attenzione a che non si stia perdendo il filo del discorso, cioè la bussola di questa nostra democrazia. Ci sono parecchie cose che stanno sbandando, è l’ora di fermarsi a riflettere». Cosi’ l’ex segretario del Pd Pier Luigi Bersani ha commentato la vicenda degli ‘impresentabili’.
Aggiornamento ore 16:12 – Carmela Grimaldi, candidata per la lista Campania in Rete nella provincia di Salerno denuncerà per diffamazione i componenti della commissione Antimafia. Lo rendono noto i parlamentari Vincenzo D’Anna, Antonio Iervolino e Arturo Iannaccone, ispiratori della lista indicata come vicina alle posizioni di Nicola Cosentino che sostiene il candidato del centrosinistra Vincenzo De Luca.
Il nome della Grimaldi è stato inserito nell’elenco degli impresentabili divulgato oggi. La Grimaldi, indicata come “inquisita nella qualità di assistente sociale per aver, nell’esercizio della sua professione, assistito la moglie di un boss – riferiscono i tre parlamentari” è stata in realtà prosciolta con formula piena dal Tribunale di Salerno nell’anno 2014. “La sentenza – concludono i tre parlamentari – sarà pubblicata in uno con un atto di querela per diffamazione ai componenti della Commissione Antimafia”.
Aggiornamento ore 15.45 – Via Facebook anche il presidente del Partito Democratico Matteo Orfini attacca Rosy Bindi:
Come noto non ho mai avuto un buon rapporto con De Luca. Ciononostante, quello che sta accadendo in queste ore è davvero…
Posted by Matteo Orfini on Friday, May 29, 2015
Aggiornamento ore 15.28 – Vincenzo De Luca denuncia Rosy Bindi per diffamazione e la sfida «ad un pubblico dibattito per sbugiardarla». A comunicarlo è l’ufficio stampa del candidato governatore dem, dopo che il suo nome è stato inserito nella lista dei 17 “impresentabili” individuati dalla Commissione Antimafia nelle liste per le Regionali del 31 maggio.
Denuncio @rosy_bindi per diffamazione e la sfido a un dibattito pubblico per sbugiardarla. #impresentabili
— Vincenzo De Luca (@VincenzoDeLuca) 29 Maggio 2015
Sono alla fine 17 i nomi che compongono la lista dei candidati “Impresentabili” individuati dalla Commissione Antimafia presieduta da Rosy Bindi, in vista delle elezioni Regionali del 31 maggio. Appartengono a candidati nelle regioni Puglia (4) e Campania. C’è anche il candidato governatore della Campania Vincenzo De Luca (Pd).
Un nome tra tanti #Bindi #antimafia #impresentabili @fattoquotidiano pic.twitter.com/efkc9cOIo5 — paola zanca (@paola_zanca) 29 Maggio 2015
Come hanno anticipato le agenzie stampa, De Luca, come sottolinea il rapporto della commissione, sarebbe incandidabile in quanto a suo carico «pende un giudizio a suo carico per il reato di concussione continuata». La prossima udienza è fissata per il 23 giugno 2015. La procura di Salerno ha comunicato, con una nota del 25 maggio 2015, che l’imputato De Luca «ha rinunciato alla prescrizione relativamente ai delitti per i quali era maturato il relativo decorso».
LISTA CANDIDATI IMPRESENTABILI ELEZIONI REGIONALI 2015, ECCO TUTTI I NOMI –
Sono questi tutti i nomi individuati: per la Campania, Antonio Ambrosio (Forza Italia), Luciano Passariello (Fratelli d’Italia), Sergio Nappi (Caldoro presidente), Vincenzo De Luca (Pd), Fernando Errico (Ncd-Campania popolare), Alessandrina Lonardo (Forza Italia, moglie dell’ex ministro Clemente Mastella), Francesco Plaitano (Popolari per l’Italia), Antonio Scalzone (Popolare per l’Italia), Raffaele Viscardi (Popolari per l’Italia), Domenico Elefante (Centro democratico-Scelta civica), Biagio Iacolare (Udc), Carmela Grimaldi (Campania in rete) e Alberico Gambino (Meloni-Fratelli d’Italia-An). Già noti erano i quattro candidati della Puglia. Ovvero, Fabio Ladisa (Popolari per Emiliano), Enzo Palmisamo (Movimento per Schittulli), Giovanni Copertino (Forza Italia) e Massimiliano Oggiano (Lista Oltre con Fitto). Tra le donne individuate c’è quindi anche Alessandrina Lonardo, ex presidente del consiglio regionale della Campania e moglie di Sandro Mastella. Oggi è candidata con Forza Italia per Stefano Caldoro, è in attesa di giudizio per il reato di tentata concussione In conferenza stampa Rosy Bindi ha replicato alle critiche ricevute: «A chi dice che ho rallentato i tempi per proteggere il mio partito, faccio rispondere da chi nel mio partito dice che ho fatto questo lavoro per una lotta interna al partito: mettetevi d’accordo perché nessuno dei due ha ragione». Poi ha avvertito: «Sia chiaro che questa lista non ha il potere di una legge. Questo codice non ha il potere di far ritirare nessuna dalla competizione. Non si dichiara né l’incandidabilità, né l’ineleggibilità di nessuno, è solo un servizio fatto ai cittadini perché conoscano la qualità dei candidati che si apprestano a votare». Per poi rispondere a Renzi: «Dice che la lista degli “Impresentabili” è un atto autoreferenziale della commissione Antimafia? Saremmo inadempienti se non facessimo questo lavoro. Non è un lavoro autoreferenziale»
SCONTRO TRA BINDI E LA MAGGIORANZA RENZIANA DEL PD –
Via Twitter, dopo l’annuncio dell’inserimento di De Luca tra gli Impresentabili, è stato il deputato renziano Pd Ernesto Carbone a scagliarsi in modo pesante contro Rosy Bindi:
Bindi sta violando la Costituzione, allucinante che si pieghi la commissione antimafia a vendette interne di corrente partitica — Ernesto Carbone (@ernestocarbone) 29 Maggio 2015
Subito seguito da David Ermini:
Il @pdnetwork non si farà dividere o danneggiare da rancori personali. Tutto l’ultimo giorno senza diritto di replica. #incredibile
— David Ermini (@DavidErmini1) 29 Maggio 2015
Non sono gli unici. Anche un altro renziano, Andrea Marcucci, ha protestato contro la presidente della commissione Antimafia: «Contro gli Impresentabili servono buone leggi, quelle che sta facendo governo Renzi. Imbarazzante e inutile lo show di Rosy Bindi».
Contro gli impresentabili servono buone leggi, quelle che sta facendo governo Renzi. Imbarazzante e inutile lo show di Rosi Bindi — Andrea Marcucci (@AndreaMarcucci) 29 Maggio 2015
Anche il presidente dem Matteo Orfini ha difeso De Luca, intervistato a Radio 2 a “Un Giorno da Pecora”: «De Luca, secondo la legge, è presentabile, tanto che lo abbiamo candidato. E i campani si sono espressi a suo favore attraverso le primarie. Le sentenze le danno i magistrati».
Altri esponenti renziani si sono scagliati contro la presidente della commissione Antimafia. Come il sottosegretario all’Istruzione Davide Faraone:
La Commissione Antimafia non può essere usata per vendette politiche. È uno strumento troppo importante, non può essere svilito così #Bindi
— Davide Faraone (@davidefaraone) 29 Maggio 2015
Ma c’è anche Magorno:
Grave quanto successo oggi, la Commissione #Antimafia non può essere uno strumento di vendetta partitica. — Ernesto Magorno (@Emagorno) 29 Maggio 2015
Ore 8.00
REGIONALI 2015, GLI “IMPRESENTABILI” –
Dopo polemiche, ritardi, appelli al garantismo e richiami alla trasparenza, è il giorno del verdetto. Alle 13 la Commissione Antimafia diramerà la lista dei candidati “Impresentabili” per le prossime Regionali del 31 maggio, a poche ore dall’inizio del silenzio elettorale. Come spiega il Corriere della Sera, alla fine i nomi sarebbero oltre venti, forse 25: dopo i quattro già resi noti in Puglia (Palmisano, Copertino, Ladisa e Oggiano) gli altri dovrebbero far parte delle liste della Campania.
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REGIONALI 2015, LA LISTA DEGLI “IMPRESENTABILI” SI ALLUNGA –
«La vicenda degli impresentabili riguarda candidati che l’Antimafia suggerisce di non votare, secondo me nessuno di quelli entrerà in consiglio regionale perché ci sono decine di liste e solo qualcuno ce la fa», ha spiegato Matteo Renzi a Virus. In merito alla black list, invece, è stato Claudio Fava a parlare di «pacchetto non insignificante». Dopo le polemiche per le fughe di notizie, Rosy Bindi ha obbligato al massimo riserbo e renderà nota la lista in conferenza stampa alle 13.
La Commissione Antimafia ha spiegato come gli “imprensentabili” che saranno segnalati non rispondano ai criteri di selezione fissati dal “Codice etico di autoregolamentazione” che i partiti si erano impegnati a rispettare. La lista prenderà in considerazione così soltanto certi reati: nel codice di autoregolamentazione si invita gli stessi partiti a non candidare soggetti rinviati a giudizio per i reati di stampo mafioso (legati all’articolo 416 bis del Codice penale) e alcuni reati “spia”, come il reato di riciclaggio e autoriciclaggio, il racket, l’usura, il traffico di rifiuti e quello di essere umani.
L’ATTESA PER I NOMI –
In attesa del verdetto, comunque, non è mancato lo scontro tra i partiti. Dai socialisti è stato Marco Di Lello ad accusare che la verifica sia stata fatta troppo a ridosso del voto, precisando che «la vicenda è stata tutta nelle mani della presidente». E non sono mancati nemmeno le indiscrezioni sul possibile passo indietro chiesto a Rosy Bindi:
«Dimissioni? No – assicura l’azzurro Ciro Falanga -. La presidente si è mossa con buona fede, onestà intellettuale e forte spirito di legalità». Per Peppe De Cristofaro (Sel) i nomi arrivano «quasi fuori tempo massimo» e Michele Giarrusso (M5S) parla di «buffonata». Ma Fava difende Bindi dal «fastidio» dei partiti: «Questa lista non è la colonna infame, è un contributo di verità e trasparenza». In questo clima Bindi «diffida chiunque dal divulgare e pubblicare qualsiasi nominativo attribuendolo alle conclusioni del lavoro della Commissione» fino alla comunicazione ufficiale.
«Tra le posizioni più discusse in questo finale di campagna ci sono Alberto Gambino e Luciano Passariello di Fratelli d’Italia per Caldoro, Antonio Scalzone dei Popolari per l’Italia – il quale ha ritirato formalmente la candidatura – e cinque aspiranti consiglieri di Campania in rete per De Luca: Antonio Amente, Enrico Maria Natale, Attilio Malafronte, Tommaso Barbato, Luigi Sorianiello», si legge sul Corriere della Sera.