Report non piace più? Continua il calo di ascolti senza Milena Gabanelli
16/05/2017 di Stefania Carboni
C’era una volta Report. E il c’era è d’obbligo perché la storica trasmissione, ormai orfana della sua conduttrice Milena Gabanelli, è scesa sotto la pericolosa soglia auditel del 5 per cento. Una percentuale inimmaginabile perfino quando gli inviati più pericolosi di Viale Mazzini lottavano con titani dello share come il Commissario Montalbano in prima serata.
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REPORT E IL CALO DI ASCOLTI NEL 2017
I dati parlano chiaro. L’ultima puntata ha conquistato 1.202.000 di telespettatori e uno share medio del 4.8%. Un calo costante, segnato dal nuovo conduttore Sigfrido Ranucci. Si parte dalla prima puntata della nuova era reportiana con uno share del 7,12% nella puntata del servizio “Sotto le stelle” fino al drammatico 4,75% della “Padania Social” dove si faceva luce sul social media manager di Matteo Salvini.
Report non era mai scesa così in basso. Nemmeno nel drammatico 2014, dove la puntata più scarsa superava comunque il 5 per cento.
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REPORT E IL CALO DI ASCOLTI: COLPA DELLA FICTION DI RAI1?
Di chi è la colpa? Report è e resta un eccellente prodotto dell’informazione giornalistica in Italia. Con i suoi servizi sono state aperte inchieste, dibattiti, prime pagine dei giornali. Questo non è un periodo sfavillante per gli approfondimenti televisivi. E certo non aiuta la concorrenza in casa. La grande fiction Rai della rete ammiraglia è sempre stata un osso duro. Ora a sfidare Sigfrido e i suoi c’è “Maltese – Il Romanzo del Commissario” che ieri ha totalizzato il 26.5% di share. Ma non è solo una questione di fiction. Quando Milena passò il testimone a Ranucci su Rai1 andava in onda “Il Commissario Montalbano – Le Ali della Sfinge”, in replica, con 7.244.000 spettatori pari al 30% di share. E Rai3 si difendeva bene. Prese 2.034.000 spettatori e uno share del 7.70%, e prima di Report, “Indovina chi viene a cena”, programma di Sabrina Giannini,raggiunse 1.285.000 spettatori e il 4.60%.
REPORT, I VACCINI E LO SCONTRO PD PER L’UNITA’
«La verità è che ce l’hanno con noi perché siamo nell’occhio del ciclone. Qualsiasi pretesto serve a fare scandalo, è un vile attacco politico. Noi siamo giornalisti e vogliamo starne fuori», raccontò qualche settimana fa Ranucci. Perché se il nuovo Report ha destato scandalo per la puntata sui vaccini quello che ha infastidito i più e che scatenò delle velenose reazioni fu l’inchiesta sul salvataggio dell’Unità. Il servizio ipotizzava un presunto legame tra gli appalti ottenuti dal gruppo Pessina costruzioni in Kazakistan e in Iran, l’Eni e il salvataggio del noto quotidiano. Un assist per l’opposizione 5 stelle e un lavoro giornalistico che ha infastidito Matteo Renzi con tanto di annuncio di iniziative legali. Molti nemici molto onore giusto? Mica tanto. Il calo degli ascolti continua. Ma è da quel momento in poi che qualcosa si è rotto. Anche sull’audience, in un paese in cui i programmi d’approfondimento fanno fatica a trovare un pubblico ampio e costante.