Repubblicani, nel terzo dibattito Marco Rubio e Ted Cruz oscurano il Donald Trump show
29/10/2015 di Andrea Mollica
Repubblicani
, il terzo dibattito tra i candidati alla nomination presidenziale del Gop è stato vinto dai “politici”. Dopo gli show di Donald Trump il confronto TV organizzato dalla CNBC ha offerto convincenti performance di Marco Rubio e Ted Cruz, due senatori indietro nei sondaggi ma che al momento sembrano i candidati più attrezzati a offrire un’alternativa alla carica antiestablishment di The Donald e Ben Carson. Ancora una volta deludente Jeb Bush,che ha perso un’altra occasione per risollevare una campagna in crisi da diverso tempo.
REPUBBLICANI 2016
Il terzo dibattito presidenziale tra i candidati repubblicani si è svolto a Boulder, Colorado, e avrebbe dovuto svolgersi sui temi economici. Dopo Fox News e CNN l’organizzazione è stata affidata alla CNBC, TV via cavo specializzata su finanza e business, e la sua conduzione appare la chiara sconfitta secondo la maggior parte dei commentatori. E’ sempre difficile, al di là dei consueti e piuttosto irrilevanti sondaggi sui siti svolti senza criteri scientifici, determinare un chiaro vincitore nei dibattiti televisivi, ma il confronto di Boulder ha offerto qualche spunto per comprendere come si possano sviluppare le primarie repubblicane nei prossimi mesi. Finora è stato Donald Trump show, e il dominio mediatico del miliardario più celebre d’America ha trasformato in modo rilevante la competizione, in cui è emersa una diffusa ostilità verso l’establishment di partito. Oltre a The Donald, il maggior beneficiario di questo sentimento che in Italia potremmo definire “antipolitica” è stato Ben Carson, famoso neurochirurgo in testa in diversi sondaggi. Da ormai alcuni mesi Trump e Carson sono i candidati dal maggior consenso demoscopico, e sommati i loro valori superano più del 50% dell’elettorato repubblicano. Nel dibattito repubblicano della CNBC i due candidati “antipolitici” non hanno brillato. Donald Trump è stato piuttosto timido rispetto ai suoi standard, mentre Ben Carson si è confermato evasivo sui punti specifici del suo programma. Finora il neurochirurgo non è però stato penalizzato da questa sua caratteristica, anche perchè il momento del voto è ancora piuttosto lontano.
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MARCO RUBIO
Sul palco di Boulder i candidati “politici” più convincenti sono stati i senatori di Florida e Texas, Marco Rubio e Ted Cruz. Rubio si è confermato come l’oratore più efficace, mentre Cruz ha fornito la prova più convincente per la base conservatrice, proponendo temi cari alla destra repubblicana come la parziale privatizzazione del sistema previdenziale o perfino il ritorno del Gold Standard. Marco Rubio e Ted Cruz, quarantenni che provengono da Stati molto importanti e popolosi, sembrano consolidarsi come l’alternativa più convincente tra i candidati “classici”, visto che storicamente le nomination presidenziali sono vinte da governatori e senatori, non miliardari o neurochirurghi senza esperienza istituzionale. Oltre alla loro forza, Rubio e Cruz sono stayi beneficiati dalle prove deludenti degli altri candidati. Particolarmente insoddisfacente è apparsa la prestazione di Jeb Bush: il punto più deludente è stato quando l’ex governatore della Florida ha provato ad attaccare direttamente Marco Rubio sulle sue assenze in Senato, ma il suo ex protetto ha ribaltato la critica strappando un’ovazione del pubblico. Il fratello e il figlio degli ultimi due presidenti repubblicani era il candidato favorito delle primarie repubblicane, ma finora non ha mai mostrato una forza comparabile a quella di Hillary Clinton, nel sostegno del partito così come, sopratutto, nei sondaggi. Deludenti anche le performance di Rand Paul e John Kasich, mentre un altro candidato la cui campagna finora è stata poco convincente, Chris Christie, ha mostrato al solito buone qualità da oratore.
Photo credit: ROBYN BECK/AFP/Getty Images