Rinegoziazione del debito: come funziona la legge “salva suicidi”
27/11/2014 di Redazione
Una “legge salva-suicidi” che permette a chi è in gravi difficoltà economiche di rinegoziare i propri debiti contratti con banche, fornitori e persino con Equitalia, permettendo ai privati cittadini di non subire espropri finendo per perdere ogni cosa. Nella puntata de Le Iene andata in onda ieri sera, Mauro Casciari s è occupato della legge 3/2012, una legge varata per contrastare i devastanti effetti che la crisi economica ha avuto su molti privati cittadini, stretti in una morsa fatta di disoccupazione, riduzione dell’attività lavorativa e scadenze da onorare a cui non riescono più a far fronte anche a causa di eventi eccezionali. Come Orietta e Domenico, una coppia della provincia di Genova che ha perso la casa durante la recente alluvione in Liguria. (Qui il servizio completo de Le Iene) (Clicca qui se stai cercando la rinegoziazione del mutuo)
RINEGOZIAZIONE DEBITO: COME FUNZIONA – Una legge, questa, che in pochi conoscono e che il programma di Italia 1 ha spiegato in modo piuttosto semplice: un cittadino non può dichiarare fallimento come se fosse una società, ma può andare in tribunale e chiedere di essere assistito da un esperto contabile che lo aiuta ad avere a che fare con i propri creditori, banche comprese. L’esperto analizzerà la situazione tra debiti e averi e proporrà ai creditori il cosiddetto “piano di rientro”: ovviamente non verrà restituita la totalità del debito, ma soltanto quello che il privato può realisticamente permettersi di pagare. La proposta, per andare in porto, deve essere accettata almeno dal 60% dei creditori. E la rinegoziazione del debito più portare a uno “sconto” anche del 50% sul totale del debito.
RINEGOZIAZIONE DEBITO: PERCHÉ CONVIENE – Ai creditori conviene accettare una simile proposta: per gli istituti di credito si tratta di un affare perché, nel caso in cui il cittadino non potesse più pagare il mutuo sulla casa e la banca decidesse di metterla all’asta, guadagnerebbe molto meno del prezzo iniziale per colpa della svalutazione degli immobili causata dalla crisi economica. Anche a Equitalia conviene accettare la rinegoziazione del debito perché, non potendo pignorare una prima casa, in questo modo riuscirebbe a rientrare in possesso di una parte dei soldi. Stesso discorso per le aziende e per i fornitori, che percepiscono dallo stato agevolazioni fiscali per il fatto di aver ricevuto meno entrate di quanto previsto.
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RINEGOZIAZIONE DEBITO: LA LEGGE SALVA-SUICIDI – Per spiegare il meccanismo, Casciari è andato a intervistare Cristian, un imprenditore agricolo modenese che ha subito danni gravissimi a seguito del terremoto del 2012. Da un giorno all’altro Cristian e la sua famiglia si sono ritrovati con la casa inagibile, i materiali da lavoro pesantemente danneggiati e moltissime spese impreviste: il suo debito era arrivato a superare il milione di euro e l’uomo – non senza qualche difficoltà – ha ammesso di aver considerato la possibilità di togliersi la vita non riuscendo a vedere altra via d’uscita per onorare un debito così alto. Invece, facendo ricordo alla legge 3/2012 e impegnando tutto ciò che gli restava, Cristian ha rimodulato il proprio debito abbassandolo fino a 300.000 euro. «La banca ha accettato perché se mi avesse portato via tutto ci avrebbe comunque guadagnato meno – spiega – Invece così ti lasciano lavorare e tu paghi quello che puoi».
RINEGOZIAZIONE DEBITO: LEGGE 3/2012 – La legge salva-suicidi, comunque, resta conosciuta da pochi e non di rado, purtroppo, si sente di persone che compiono un gesto estremo non riuscendo come andare avanti. Come Orietta e Domenico, che dovrebbero continuare a pagare un mutuo di 20 anni su una casa che ormai è ridotta a un cumulo di macerie, nonostante l’attività dell’uomo sia ormai al collasso: «Se potessimo toglierci dalle spalle il peso del mutuo potremmo ricominciare» – ha concluso l’uomo.
(Photocredit copertina: Mediaset/Le Iene)