La bufala di Libero sui finanziamenti al «partito dei Rom»

I rom sono stati oggetti di un’ennesima bufala nei loro confronti, questa volta però non sulle pagine di Facebook che prendono di mira migranti e stranieri, bensì da parte di Libero. Il giornale diretto da Vittorio Feltri ha titolato un articolo cosi: «Denaro ai nomadi per far nascere il partito dei rom» per descrivere in modo scarsamente attinente alla realtà un progetto di Unar. L’Ufficio nazionale antidiscrimazioni razziali ha effettivamente bandito una gara d’appalto al fine di realizzare interventi pilota per la creazione di tavoli e network di stakeholder coinvolti a diverso titolo con le comunità RSC, al fine di favorire la partecipazione dei Rom alla vita sociale, politica, economica e civica.

LA BUFALA DI LIBERO SUL PARTITO DEI ROM FINANZIATO DALL’UNAR

Si tratta di un progetto che rientra nel piano operativo nazionale (PON) Inclusione avviato dalla Commissione europea nel 2014, per cui sono responsabili singole autorità all’interno dei Paesi membri dell’UE. Il progetto prevede questi punti: creazione di percorsi di inclusione attiva rivolti alle persone a rischio di discriminazione; integrazione socioeconomica di comunità emarginate quali i Rom;miglioramento dei processi organizzativi della pubblica amministrazione per una miglioreintegrazione e interoperabilità delle basi informative, statistiche e amministrative, in ambito sociale; qualificazione ed empowerment delle istituzioni, degli operatori e degli stakeholders. I servizi pilota saranno sviluppati principalmente in otto aree urbane, tra le principali d’Italia, come Roma, Milano, Napoli, Palermo, Catania, Messina, Reggio Calabria, per un costo complessivo di 475 mila euro che saranno erogati da fondi del Fondo sociale europeo.

COME FUNZIONA IL BANDO UNAR PER I ROM

Sostanzialmente, per sintetizzare il linguaggio burocratico del bando dell’Unar, si tratta di costituire progetti di integrazione con le comunità rom, sinti e camminanti, finanziando studi rivolti alle criticità e sostenendo nuove istituzioni che li possano coinvolgere. Come da questo progetto si possa titolare il finanziamento ai rom per farci un partito sfugge davvero. In realtà, come specifica il punto quattro della disciplinare della gara d’appalto, i soggetti che possono partecipare sono aziende, cooperative e consorzi di imprese dell’Unione Europea. Si tratterà quindi principalmente di onlus italiane, attive in queste settore, così come di consulenti esperti in tema di integrazione, che valuteranno strategie e metteranno in campo azioni per rendere più attiva e integrata la partecipazione della comunità rom. Non nascerà nessun partito dei rom, che non verrà finanziato da nessun fondo. Si possono criticare queste iniziative fino a che si vuole, come spreco di soldi o altro, ma sarebbe auspicabile che le osservazioni abbiano un minimo di base nella realtà.

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