Roma, bilancio 2015: Marino strizza in un solo anno il piano di rientro triennale
12/01/2015 di Alessio Barbati
Il Bilancio previsionale 2015 arriva in Campidoglio per la presentazione ai capigruppo. Ma il documento, approvato lo scorso 30 dicembre dalla Giunta Marino bis in pompa magna, è ancora latitante. Cosa che, negli ultimi giorni, ha creato agitazione tra opposizione e maggioranza. Il fatto che nessuno abbia ancora visto nulla, suggerisce l’idea che l’esecutivo di Ignazio Marino abbia votato lo scheletro di un bilancio ancora da definire per rispettare, almeno formalmente, la tempistica.
I NUMERI – Le cifre, non ancora ufficiali, parlano di un sacrificio di 320 milioni, tradotto in un taglio medio per gli assessorati del 18-20%. La scure del piano di rientro si abbatte pesante su cultura, scuola e personale delle aziende partecipate, risparmiando solo il trasporto pubblico. La mobilità avrà infatti 45 milioni in più, necessari a far partire i nuovi cantieri e ad evitare il fallimento dell’Atac. Sul piatto 155 milioni di trasferimenti da Stato e Regione, che verranno destinati all’installazione di lampade led sui lampioni dell’illuminazione pubblica (53 mln), allo sviluppo della MetroC (30 mln), ai Municipi (15 mln) e alle opere già in corso.
I DUBBI – C’è scetticismo a Palazzo Senatorio e non solo nell’opposizione. La pianificazione dell’assessore al Bilancio Silvia Scozzese non convince Sel. Più il sindaco si avvicina a Matteo Renzi, più i vendoliani si allontanano dal chirurgo. Grattacapi che non escludono nemmeno il Pd. Nell’ultima Capigruppo i democratici, ed in primis la presidente dell’Assemblea Valeria Baglio, hanno chiesto alla Scozzese di conoscere nel dettaglio la manovra, ancora piuttosto torbida.
RIENTRO CONCENTRATO – Marino ha voluto “spremere” il piano di rientro triennale imposto dal Governo in un solo anno, seminando perplessità tra opposizione e maggioranza stessa. Una partita da chiudere entro gennaio secondo il sindaco, ma che, tra discussione, commissioni, Municipi e pioggia di emendamenti non vedrà la luce prima di un paio di mesi.