Roma blindata: polizia in Vaticano, agenti travestiti da sacerdoti

Roma è blindata: silenziosamente, ma in maniera evidente, le forze di polizia hanno aumentato in maniera massiccia il dispiegamento delle forze nella Capitale. Sono 400 gli agenti in più che il prefetto Giuseppe Pecoraro ha richiesto al Viminale nella riunione del Comitato Antiterrorismo che si è incontrato a Palazzo Valentini: sotto attenzione gli obiettivi del Vaticano, le scuole estere a Roma, il Colosseo, il Pantheon, Piazza Navona, e il Ghetto. 

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ROMA BLINDATA, LE SCUOLE E IL VATICANO – Secondo il Messaggero Roma, sono sotto vigilanza le scuole francesi dello Chateaubriand, l’americana Marymount, la Deutsche Schule, il Cervantes a Piazza Navona. I Fori Imperiali e il Colosseo sono considerati a rischio, al Pantheon viene controllato chi entra nel monumento, a piazza Navona è pronto un presidio degli artificieri. Da un veloce giro nella città Leonina si vede come in Vaticano il livello di sicurezza sia massimo: alla fine di via della Conciliazione c’è l’unità mobile della Municipale, le motociclette della polizia, il blindato dei Carabinieri; davanti all’entrata della Città del Vaticano staziona una volante con agenti armati di mitra, davanti all’ingresso di Santa Marta c’è l’unità mobile della polizia e ancora Carabinieri, dentro la piazza due auto elettriche ed agenti di ronda, su via della Conciliazione ancora Polizia Municipale e davanti Castel Sant’Angelo ancora mezzi blindati.

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VATICANO, GLI AGENTI IN BORGHESE – Secondo il Messaggero, che ha intervistato baristi, negozianti e residenti del rione Borgo, sono tantissimi anche gli agenti in borghese: “Sono tanti, ci sono anche quelli travestiti da sacerdote”, dice una negoziante di via di porta Angelica, “sono in borghese, li conosciamo”, dice Alberto, gestore di un bar sulla via. I negozianti confessano “paura”, “facciamo attenzione a tutto, a chi siede ai tavoli, a cosa consuma, alle borse dei clienti, a quelle che magari qualcuno lascia distrattamente sulla sedia”, dice un barista. Su Repubblica il dirigente della Digos romana, Diego Parente, spiega: “Il servizio in Vaticano era già cospicuo e sostanzioso ed è stato rivisto come tutto il sistema di sicurezza della città”. Le telecamere che inquadrano il perimetro esterno di San Pietro sono continuamente monitorate da una squadra di uomini della sala operativa della questura; che la vigilanza è duplicata e che c’è un continuo scambio di informazioni sul traffico aereo”.

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IL GHETTO PEDONALIZZATO – Al Ghetto “da domenica pomeriggio è stato interdetto il traffico di automobili”. Il Messaggero e Repubblica danno ampio conto del dispositivo di sicurezza attivato per il quartiere ebraico romano: oltre alla pedonalizzazione dell’area intorno alla Sinagoga e l’innalzamento di una vera e propria zona rossa, ci sono nell’area ebraica della Capitale pattuglie di cittadini che si fanno carico autonomamente della sicurezza della zona: “Addestrati con la tecnica krav maga, l’arte marziale usata dagli agenti del Mossad, blindano il ghetto in un estremo sforzo d’amore”, scrive il quotidiano romano. Vigilanti definiti come “persone preparate, addestrate, che fanno dei corsi specifici” e che pattugliano l’area del portico di Ottavia. La pedonalizzazione, misura di emergenza, a tanti residenti sembra piacere: “E’ bellissimo, tutto sembra più aperto, speriamo che resti così”, dicono i residenti: “Mi auguro che la pedonalizzazione sia definitiva”, aggiunge Milena Pavoncello, direttrice delle scuole elementari.

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