Roma, il cartellone sessista che fa infuriare un intero quartiere. L’azienda si scusa e rimuove
02/07/2015 di Stefania Carboni
«Rotto?! Noi te lo ripariamo». La scritta capeggia su un cartellone pubblicitario su una delle vie più importanti di Roma, accompagnata da un “sodissimo” lato B in grande vista. Sta facendo discutere la pubblicità affissa lungo l’Appia Nuova, che promuove un negozio di riparazione smartphone e pc. Ad indignare i più sono proprio gli slogan; oltre a quello citato, accostato a quegli shorts in bella vista con tanto di informazione “utile” sulla parte posteriore dell’insegna: «Agosto sempre aperto».
-“Ma rotto è riferito al Culo?” -“No, penso che ‘Agosto sempre aperto’ lo sia!” #soloaRoma #GrandiPubblicità pic.twitter.com/iqZ3aXsurr
— Nome da Twitstar (@MicheleDTommaso) 2 Luglio 2015
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IL CARTELLONE SESSISTA CHE FA PARLARE ROMA– Mancanza di creatività? Sessismo e cattivo gusto, diciamo. La pubblicità, comunque, sta rimbalzando sui social. E fa parlare. «Non avranno da me un centesimo», commenta una cittadina sul gruppo Facebook del quartiere. Sotto c’è anche chi entra in disaccordo con lei: «Voglio esprimere un parere serio. La finalità di un messaggio pubblicitario è principalmente quello di far parlare di sè e questo, obiettivamente, mi sembra sia riuscito. Se poi vogliamo ancora una volta discutere circa lo sfruttamento del corpo femminile o sulla volgarità del doppio senso, credo sia tempo perso». Il cartellone viene ripreso anche da Selvaggia Lucarelli: «Tanta classe e slogan per nulla allusivo. Non so se è più aulico quel “rotto” o “agosto sempre aperto”, ci penso e vi faccio sapere».
Roma, Via Appia. Tanta classe e slogan per nulla allusivo. Non so se è più aulico quel “rotto” o “agosto sempre aperto”, ci penso e vi faccio sapere.
Posted by Selvaggia Lucarelli on Giovedì 2 luglio 2015
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Eppure a marzo il Campidoglio aveva bocciato cartelloni e poster sessisti che “associano il corpo femminile all’idea di commercio. A garantire nuovo Prip, piano regolatore degli impianti pubblicitari fu il sindaco stesso. «La stiamo attuando adesso con le nuove gare per la vendita da parte del Comune dei nuovi spazi pubblicitari – aveva commentato Ignazio Marino – Insomma, abbiamo voluto che non ci fossero messaggi sessisti o di violenza in riferimento al corpo della donna. Credo che sia giusto farlo a Roma e nel resto del paese. Gli spazi potranno essere venduti a chi li acquisterà soltanto rispettando i principi che abbiamo indicato nella delibera del luglio 2014».
E invece….
Dopo le polemiche arriva la risposta del Comune. Scrive l’assessore alla Roma Produttiva Marta Leonori:
E’ apparso sugli impianti pubblicitari della nostra città un manifesto indecente e vergognoso per i suoi contenuti sessisti. Dopo le segnalazioni dei cittadini abbiamo subito inviato i controlli e avviato le sanzioni. Le norme che questa Amministrazione ha varato contro la pubblicità sessista ci consentono di intervenire in maniera diretta ed efficace. Per questo l’Ufficio Affissioni e Pubblicità di Roma Capitale, che ha la competenza sul rispetto delle regole su questo settore, ha subito reagito alla segnalazione della pubblicità che contravviene all’articolo 12-bis del Regolamento approvato lo scorso anno. In quell’occasione con l’Assessora Alessandra Cattoi e con il sostegno di tutta l’Assemblea Capitolina avevamo inserito un articolo sulle pubblicità che non sono consentite nella nostra città. Con il verbale dei vigili provvederemo a diffidare la società a rimuovere la pubblicità entro 24 ore, trascorse le quali il messaggio sarà non solo sanzionato, ma anche oscurato.
CARTELLONE SESSISTA, L’AZIENDA SI SCUSA – Arrivano anche le scuse della ditta: «Mi scuso, per quello che voleva essere soltanto un messaggio pubblicitario. Mi scuso nuovamente, abbiamo chiesto la rimozione», scrive il gestore del negozio sulla pagina Facebook.