Roma, allo Chateaubriand bullismo e discriminazioni?
12/09/2014 di Tommaso Caldarelli
Roma, uno dei licei più altolocati della capitale, la scuola italo-francese laica e pubblica Lycée Chateaubriand, è da alcuni giorni al centro delle cronache cittadine: non per i risultati scolastici brillanti dei suoi alunni, purtroppo, ma per i sembra sistematici, secondo le denunce, episodi di bullismo che si svolgerebbero all’interno dell’istituto. Sono stati i genitori ad aver sollevato la questione, mettendo le autorità scolastiche sulla difensiva.
BULLISMO AL LICEO CHATEAUBRIAND – Tutto inizia quasi una settimana fa con la denuncia della moglie dell’ex console francese: “Mio figlio, che aveva 12 anni e da tempo tornava spesso con segni di contusioni, ha avuto dolori fortissimi all’addome e l’abbiamo portato in ospedale. Era l’effetto di una tensione psicologica prolungata e fortissima. Ci ha confessato che da quattro mesi tre compagni di classe italiani lo colpivano a schiaffi e calci, insultandolo, almeno due-tre volte a settimana nella pausa delle lezioni”; il ragazzo, dice la donna, ha dovuto cambiare scuola e perdere l’anno. Nei giorni scorsi è emerso un nuovo episodio, denunciato ai Carabinieri di Roma Flaminio, coinvolgente questa volta una bambina di 9 anni: “La piccola è stata scaraventata a terra nel cortile da un bambino italiano di due anni più grande. Le ha rotto gli occhiali, le ha fatto sbattere il viso, la spalla e il ginocchio. La bimba è caduta riportando la frattura del polso, che ha dovuto tenere ingessato per quaranta giorni. E non solo non è stata subito portata in infermeria, ma si è ritrovata una nota sul “cahier de correspondance”, il quaderno per le comunicazioni scuola-genitori”, scrive il Messaggero.
DISABILI NON GRADITI – Oggi, ancora sulla cronaca di Roma del Messaggero, l’ultima denuncia: un ragazzo che, all’epoca dei fatti, aveva 7 anni. Iscritto al Lycée, per un “brutto incidente stradale” rimase paralizzato sulla sedia a rotelle. E da quel momento, spiega la madre, “non fu più accettato. Il preside di allora ci disse che la cosa era molto difficile perché i locali non erano adatti o adattabili anche se molte aule erano al piano terra”. I genitori, nonostante si fossero offerti di pagare i lavori di rimozione delle barriere architettoniche, furono costretti a cambiare scuola al figlio, che però rimase affezionato al suo vecchio istituto. “Tempo fa abbiamo provato a chiederne la reintroduzione. Nulla era cambiato, le stesse barriere architettoniche e la vicepreside mi disse ‘ma noi non abbiamo mai avuto richieste da bambini handicappati”, continua la madre. Le notizie dal liceo arrivano ormai giornalmente – “ormai è come se fosse stato scoperchiato un pentolone”, scrive il Messaggero – così come anche i botta e risposta fra i genitori, l’ambasciata e la dirigenza scolastica.
IL PRESIDE E L’AMBASCIATA – Per quanto riguarda i casi di bullismo il preside Joel Lust afferma di “abbiamo formato una commissione interna sul caso con una psicologa esterna” e di aver sospeso i ragazzi presunti bulli “per mezza giornata”. Secondo il preside all’interno della scuola gli episodi di bullismo ci sono né più né meno che altrove: “Lo scorso anno 3-4 come quello del figlio del console, uno di razzismo, uno di uso di slogan fascisti”. Per le associazioni dei genitori, invece, la situazione è fuori controllo. “Il fenomeno è molto più diffuso, molti non denunciano per paura e la scuola fa troppo poco. Il razzismo e la violenza sono pratica quotidiana allo Chateaubriand . ‘Brutto negro’ e ‘Viva il duce’ sono espressioni comuni” e molti alunni finirebbero per lasciare la scuola. “Nessun atto di aggressione o di bullismo a scuola, che accada in Francia o Italia è intollerabile”, dice l’Ambasciata di Francia, chiamata in causa. “Il piano di lotta al bullismo sarà rafforzato con il rientro scolastico in questi giorni”, continuano dalla sede diplomatica.