Roma svende i sampietrini «Sono un valore, li venderemo»

Vendere i sampietrini di Roma per fare cassa. Questa è l’idea del nuovo Assessore ai lavori pubblici della Capitale, Maurizio Pucci, che in un’intervista all’edizione romana del Corriere della Sera lancia la sua idea: «I sampietrini hanno un mercato fiorente, sia italiano sia internazionale. Li daremo alle imprese, sono un valore».

Maurizio Pucci: «I sampietrini di Roma sono un valore, li venderemo»
Una via di Roma (Lapresse)

SAMPIETRINI DA SOSTITUIRE DOVE PASSA IL BUS» – Secondo Pucci i sampietrini vanno sostituiti con l’asfalto «almeno in tutte le strade dove passa l’autobus per rendere la città più funzionale». Perché, a suo dire, «i sampietrini se non sono utili sono pericolosi, per automobilisti scooteristi e pedoni, per tutti». E su questo punto sottolinea che «gli approcci ideologici non servono». Peraltro, continua Pucci, «la sutura tra un sampietrino e l’altro produce polvere che crea inquinamento, danneggia i monumenti». Ed attraverso un’analogia cinematografica, Pucci spiega che le casse del Comune sono vuote: «Sia chiaro: neanche Wolf, il personaggio di Tarantino che risolve problemi in Pulp Fiction, può curare i mali di Roma senza soldi. Non siamo più ai tempi del Giubileo del 2000, e adesso il degrado è tale, dal centro alla periferia, che bisogna fare qualcosa».

«SERVE METTERE A POSTO LE BUCHE» – Quindi via i sampietrini dalle strade di Roma. O meglio. Secondo Pucci qualche metro resterà nelle piazze storiche «ma il resto diventerà proprietà delle imprese». Quello dei sampietrini è solo uno dei problemi che affliggono la mobilità romana, a partire dalle buche. L’assessore ricorda che «Per risolvere il problema servono massicci investimenti, e nuove forme di collaborazione coi privati, come le sponsorizzazioni; per le consolari penso a forme di mecenatismo, ad esempio». Ma quello dei sampietrini è un problema che verrà risolto subito, prima della befana.

 

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«UN RIPOSIZIONAMENTO IN ALTRI LUOGHI» – I lavori non partiranno subito da piazza Venezia o da via Nazionale, ha continuato Pucci: «ad esempio viale Somalia dove in un pezzo ci sono ancora i sampietrini e passano i mezzi pubblici e c’e una situazione di insicurezza sia per i pedoni sia per le vetture». I sampietrini potranno poi essere riposizionati in altri luoghi della città: «in preferenza in aree pedonali, non solo in centro. Io non voglio parlare di periferia -conclude Pucci- ma perché non pensare ad una piazza che diviene pedonale, in un quartiere fuori dalle Mura Aureliane, con i sampietrini di via Nazionale?».

SGARBI: «È UNA FOLLIA» – Vittorio Sgarbi, interpellato sulla questione, si pone due domande: chi compra i sampietrini? E perché vanno spostati? «È una follia, un’offesa alla città di Roma. I sampietrini rappresentano la pavimentazione caratteristica di Roma per cui si possono togliere da altre città, ma non di certo da Roma. Inoltre non mi pare che il sampietrino sia una pietra preziosa e che quindi consenta di fare profitti o di venderla». Sgarbi conclude il suo pensiero rivolgendosi direttamente all’assessore Pucci ed a Ignazio Marino: «Temo che l’assessore abbia avuto un colpo di sole in pieno inverno, speriamo che Marino ne metta un altro». (Photocredit copertina Daniele Leone / LaPresse)

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