Rozzano: la storia del concerto di Natale rinviato e dei crocifissi rimossi dalle classi
27/11/2015 di Redazione
Concerto di Natale rinviato nella scuola elementare di Rozzano. La motivazione? Puntare sulla laicità «in occasione dei festeggiamenti natalizi che cadono dopo la strage terroristica di Parigi». Il caso ha sollevato polemiche, non solo da parte di Matteo Salvini (col classico post indignato su Facebook) ma anche da parte del sindaco del paese, che ha preso le distanze dalla decisione dei vertici scolastici con un comunicato:
“Ho appreso con stupore della cancellazione delle Feste di Natale da parte della direzione dell’Istituto Garofani in tutte le scuole del comprensivo. Sia io che l’Amministrazione vorremmo comprendere il percorso che ha portato ad una tale decisione, pertanto il dialogo con la Direzione Didattica della scuola rimane aperto. Voglio dire fin da subito che non concordo con la decisione presa”.
LEGGI ANCHE:
PERCHÈ IL PRESIDE DI ROZZANO SBAGLIA
ROZZANO: CONCERTO DI NATALE RINVIATO E CROCIFISSI RIMOSSI DALLE CLASSI
– L’allarme lo lancia la testata Il Giorno, che racconta cosa succede nella scuola di Paese:
I vertici dell’Istituto comprensivo Garofani di Rozzano (scuole dell’infanzia, primaria e secondaria in via Garofani e in via Milano), alle porte di Milano, hanno deciso di applicare una linea rigorosamente improntata alla laicità in occasione dei festeggiamenti natalizi che cadono dopo la strage terroristica di Parigi. Una linea contestata da un gruppo di genitori, che sta preparando una lettera di protesta contro la scelta del dirigente scolastico reggente Marco Parma (già candidato sindaco per una lista civica e sostenuto dal M5S a Rozzano) sulla cancellazione della Festa di Natale e contro la decisione del Consiglio di Istituto di non esporre i crocifissi nelle aule.
La cosiddetta “Festa musicale di Natale“, negli ultimi anni tenutasi al Teatro Fellini di Rozzano, sarà rinviata al 21 gennaio. L’anno scorso i bimbi cantarono “Jingle Bells” quest’anno alcuni genitori hanno chiesto brani come “Tu scendi dalle stelle” e “Adeste fideles”. Invano. Invano anche perché i bambini, per settimane, si sarebbero allenati già nel preparare altre canzoncine.
Certo, le festicciole natalizie nelle aule del Garofani ci saranno, ma la decisione finale dei vertici scolastici, in accordo con l’Associazione 11 Note, è stata quella di far slittare il saggio musicale dopo Natale, il 21 gennaio. E l’appuntamento è stato ribattezzato: da “Festa di Natale” a “Festa d’Inverno”. Ma perché? “Per evitare strumentalizzazioni – sottolinea la vicepreside Ornella Godi –. Il programma del saggio quest’anno è basato sulle filastrocche di Gianni Rodari e sulle canzoni di Sergio Endrigo”. Niente “Tu scendi dalle stelle”, ma nemmeno “Jingle Bells”. Niente concerto di Natale.
Il quotidiano racconta anche di crocifissi mancanti nelle aule. Stando però alle dichiarazioni della vicepreside Ornella Godi erano solo due le aule dotate del simbolo religioso: «La decisione del Consiglio di Istituto è stata quella di uniformare e togliere i crocifissi che c’erano».
SALVINI CHIAMA IL PRESIDE DI ROZZANO: «A BREVE COMUNICATO STAMPA»
– In tutto ciò Matteo Salvini si è premurato di chiamare la scuola in diretta telefonica su Radio padania. Il segretario della Lega ha cercato di contattare Marco Parma, dopo aver mandato in onda la canzone “Tu scendi dalle stelle”. A rispondere al segretario del Carroccio è stato il direttore amministrativo della scuola di Rozzano che ha sostenuto che sulla vicenda “i giornalisti hanno mescolato un po’ le situazioni”, promettendo a breve “un comunicato stampa” del preside. «Pensate quelli dell’Isis se ci stanno ascoltando quanto ci prendono per coglioni», ha concluso Salvini, che alla fine del giro di telefonate in diretta non è riuscito a parlare con il preside.
ROZZANO: CONCERTO DI NATALE RINVIATO, LE MOTIVAZIONI DEL PRESIDE
– In attesa del comunicato il preside ha però rilasciato una intervista al Corriere della Sera spiegando le motivazioni della scelta. «Dopo Parigi canti religiosi? Una provocazione pericolosa. Il concerto non era previsto. Ho detto di no perché se nelle feste di classe una parte di bambini rimaneva esclusa dai canti natalizi non sarebbe stata una cosa giusta». «Non è un passo indietro – ha aggiunto – rispettare la sensibilità di altre culture e credi religiosi».
guarda il video:
(Credits STAN HONDA/AFP/GettyImages)