Rtl fa pubblicità a Golden Lady e il web si arrabbia
18/06/2012 di Maghdi Abo Abia
Nel gergo delle “public relations” la storia che andiamo a raccontare è quella che può essere ascritta come “crisis management”.
LA CAMPAGNA PUBBLICITARIA – Nella pagina Facebook di Rtl 102.5 la radio in isofrequenza consiglia ai propri utenti di diventare amico di Goldenpoint. Perché farlo? Perché in questo caso gli acquisti on-line vedranno la spedizione a domicilio gratuita. Un affare. Ma allora qual è il problema? Semplice. Goldenpoint è un marchio del gruppo Golden Lady, proprietà Omsa, la stessa azienda che ha deciso di delocalizzare la produzione mollando il distretto di Faenza muovendo la baracca in Serbia.
LA CENSURA – A questo punto un ragazzo non ha fatto altro che notare nella pagina in questione questa piccola incongruenza. Se il responsabile della pagina Facebook della radio avesse risposto o se semplicemente avesse lasciato pedere forse avrebbero portato a casa una magra figura ma nei fatti recuperabile almeno da parte di un ufficio stampa. Invece il responsabile ha iniziato a cancellare qualsiasi messaggio che contenesse le parole “Golden Lady”, “Golden Point”, “Omsa”, “Serbia”.
I MESSAGGI – E quindi? Quindi la discussione è degenerata pressoché subito, con gli utenti che hanno accusato Rtl di censurare il loro pensiero solo per non disturbare la sensibilità dell’inserzionista titolare della campagna pubblicitaria su Facebook. E per evitare i “buchi” si è deciso di segare completamente qualsiasi messaggio. Al momento, ore 20.51, questi sono i messaggi in bacheca:
LA GALLERY – Nella seguente fotogallery invece ci sono una serie di screenshot ottenuti da marketing non convenzionale il quale ha voluto sottolineare come Rtl abbia iniziato a cancellare senza alcuna giustificazione qualsiasi messaggio ritenuto lesivo, anche se semplicemente critico, nei confronti dell’editore.
CRISIS MANAGEMENT – Welcome to the “crisis management”, quindi. Quando non si è in grado di gestire una campagna di comunicazione, quando si ha paura del giudizio degli utenti e non si vuole controbattere cercando di nascondere la polvere sotto il tappeto succede esattamente questo, con un’utente che arriva a giudicare pubblicamente e in maniera negativa quanto successo buttando alle ortiche settimane di lavoro e tanti soldi che chissà, magari potevano essere usati in maniera diversa…