Amore criminale: la storia di Sabrina
30/06/2016 di Boris Sollazzo
Sabrina Blotti era una donna di 45 anni uccisa da un uomo ossessionato da un amore non corrisposto.
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AMORE CRIMINALE, LA STORIA DI SABRINA BLOTTI –
Sabrina si è trasferita da qualche anno a Cesena per seguire il marito Gianni, che presta servizio in Aeronautica: è una donna socievole, dinamica, con molti interessi, ben voluta da parenti e amici.
I due coniugi, a cavallo tra il 2011 e il 2012, vivono un periodo di crisi che li porta ad una temporanea separazione. Hanno due figli, di sette e quattordici anni, sembra solo una pausa di riflessione. Lei stringe i denti e continua a lavorare nel settore immobiliare e a fare la mamma. E’ dura. È in questo frangente che Gaetano, 61enne venditore ambulante di frutta, invaghito di Sabrina, cerca di insinuarsi nella sua vita.
Dopo una breve frequentazione, di circa cinque mesi (lui dice che sono stati amanti, gli amici di lei negano l’ipotesi dicendo solo che ha avuto “il torto di essere sempre gentile e disponibile verso il prossimo”), Sabrina decide di allontanarsi da Gaetano, che in più di un’occasione si era reso protagonista di violente scenate di gelosia e di vere e proprie aggressioni verbali.
AMORE CRIMINALE, CHI E’ GAETANO DELLE FOGLIE –
L’uomo, vedovo da due anni di Silvana, non accetta l’allontanamento impostogli dalla donna ed inizia a tempestarla di telefonate e messaggi, dai contenuti via via più preoccupanti: siamo nell’aprile del 2012 e Gaetano, dalle offese, passa alle minacce di morte. E’ irriconoscibile: a Cesena lo conoscono tutti, non ha la licenza per il Centro Storico e allora lo puoi trovare alle porte della città, con la sua merce, la sua frutta, come nei mercati della riviera. Sa dove mettersi, sa come convincere a comprare. E’ gentile, simpatico. Ma la morte della moglie ha spezzato qualcosa dentro quell’uomo. Scopre di avere una malattia grave, i suoi globuli rossi annientano la quasi totalità dei bianchi, si incattivisce, la paranoia lo assale, i figli si allontanano perché lui li sottopone a una forma familiare di stalking, come ricorda Massimo Prati nel sito Volandocontrovento.
AMORE CRIMINALE, IL FEMMINICIDIO DI SABRINA BLOTTI –
Durante una visita ospedaliera a Bari, Delle Foglie confida i suoi intenti omicidi ad un dottoressa dalla quale è in cura per una malattia genetica: il medico raccoglie le confessioni deliranti di Gaetano e, ritenendo serie e credibili le sue minacce, va a denunciare tutto ai Carabinieri.
Anche Sabrina, il 19 aprile 2012, sollecitata dai Carabinieri di Bari (non voleva segnalarlo alle forze dell’ordine perché era pur sempre il padre della sua amica più cara), denuncia il comportamento di Gaetano, mettendo a verbale le inquietanti telefonate che riceve da alcune settimane.
Di seguito alle denunce il Delle Foglie riesce a far perdere le proprie tracce (ma pare si fosse nascosto proprio a Bari, non imprevedibile come scelta), anche perché la magistratura non dispone nessuna misura restrittiva nei suoi confronti.
Il 31 maggio 2012 la tragedia: Gaetano, detto Nino, raggiunge Cesena con un’Audi noleggiata in Puglia e attende Sabrina sotto casa di sua figlia, la sorprende a bordo dell’auto e la uccide a colpi di pistola, spara tre volte, vanno a segno due proiettili (in macchina ne ha un’altra dozzina, calibro 9): lei è davanti al civico 320 di Via Mameli, sono solo le 8.30 e ironia della sorte e della morte, la figlia di lui se n’è andata da 15 minuti, avevano appena smesso di passeggiare e chiacchierare (la figlia, poi, non andrà per paura neanche nel luogo in cui il padre minaccerà, poche ore dopo, il suicidio), si sarebbero riviste di lì a mezz’ora.
Degli operai su delle impalcature assistono impotenti al litigio e agli spari, tentano di fermare l’assassino tirando ciò che hanno a portata di mano, urlano “assassino”. Uno di loro accusa un malore. I soccorsi arrivano, celeri, ma dopo qualche tentativo disperato di rianimazione non c’è nulla da fare, Sabrina esala l’ultimo respiro quando arriva all’ospedale Maurizio Bufalini. Qualche ora dopo, braccato dalle forze dell’ordine, il Delle Foglie decide di porre fine alla propria esistenza compiendo un gesto eclatante in un luogo sacro: il Duomo di Cervia. Lo fa dopo ore, alle 18.29, in cui si punta la pistola alla testa e al corpo. Alla fine di una trattativa estenuante con mediatori e forze dell’ordine, si toglie la vita, scegliendo il cuore come destinatario della sua pallottola. Purtroppo dieci ore più tardi di quando avrebbe dovuto.
Si macchia di sangue l’altare e una città che in quel periodo cala un poker di femminicidi: Eleonora Liberatore, Stefania Garattoni, Gaetana Dama, con una storia analoga, avevano perso la vita per mano di un uomo, di un amante inconsolabile. Tutte vivevano a Cesena o dintorni, nel raggio di pochi chilometri.
Di questa tragedia restano una decina di fogli A4 in cui Nino ha scritto tutto il suo disagio, il suo odio e la sua rabbia. E due orfani.
AMORE CRIMINALE, VERONICA DE LAURENTIIS –
Nella puntata di Amore Criminale di questo giovedì 30 giugno (l’ultima di questa stagione) anche l’intervista di Veronica de Laurentiis ad una donna che è riuscita a sopravvivere alla vita di soprusi e violenze cui l’aveva costretta il proprio uomo. Anche Veronica è uscita dopo molto anni da un matrimonio violento ed ha trasformato la propria esperienza in una testimonianza da offrire alle donne che vivono situazioni simili.
Ospiti in studio l’attore Pino Strabioli e Gianni Capobianco, marito di Sabrina Blotti, mentre la docufiction vedrà Enrico Firpo nei panni del carnefice e Laura Mantovi.