«Sono la figlia di Salvador Dalì». E il giudice ordina la riesumazione della salma
26/06/2017 di Gianmichele Laino
Maria Pilar Abel Martínez è una donna di 62 anni che va in giro a raccontare una storia. Dice di essere la figlia del grande pittore surrealista Salvador Dalì. E la vicenda, ora, assume dei contorni da thriller macabro. Una giudice spagnola ha ordinato la riesumazione della salma per verificare quanto dichiarato dalla Martínez: non esisterebbero, infatti, oggetti personali attraverso i quali risalire al dna dell’artista.
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LA VICENDA DELLA PRESUNTA RELAZIONE CLANDESTINA DI SALVADOR DALÌ
Non riposerà in pace, il grande spirito dell’artista. Verranno portate via – anche se solo temporaneamente – le spoglie conservate nel basamento del teatro-museo di Figueres, che accoglie anche la più grande collezione di opere dell’artista. Quegli orologi che si sciolgono, in uno dei suoi quadri più famosi, sembrano quasi essere profetici, se osservati alla luce della vicenda che lo vede coinvolto in questi giorni. Il tempo non ha senso, se una persona può essere chiamata a esprimere una nuova verità anche dopo la sua morte.
Tuttavia, anche questa storia merita di avere una degna conclusione. Maria Pilar Abel Martínez, infatti, sostiene che la madre, domestica di una facoltosa famiglia di Figueres in vacanza a Cadaques, aveva avuto una relazione con Salvador Dalì nel 1955, in una sorta di evasione dal legame con la modella russa Gala, sua musa ispiratrice.
Alla base della richiesta della Martínez, in ogni caso, non c’è solo la voglia di ripristinare una verità storica: in ballo c’è una sostanziosa eredità: i beni del pittore, morto nel 1989, infatti, sono diventati di proprietà della Fondazione Gala Dalì e del Ministero delle finanze spagnolo. Ora, la donna, se la sua versione dei fatti dovesse essere confermata, chiede di entrare in possesso della parte che le spetta.
(FOTO: ANSA/ UFFICIO STAMPA)