Sanremo 2015, la canzone Rip Parade di Luca e Paolo prende in giro i ricordi tv e social dei morti vip
12/02/2015 di Boris Sollazzo
Sono loro i vincitori di questo Festival, finora. Luca Bizzarri e Paolo Kessisoglu portano a Sanremo 2015 una canzone che prende in giro la tendenza compulsiva di tv, social e colleghi a ricordare melensamente gli artisti dipartiti. L’ossessione del “coccodrillo”, il ricordo commosso e retorico solitamente affidato ai media, con i social è diventata un’ossessione, con la sigla Rip a campeggiare ovunque.
“Quando un grande artista passa a miglior vita sei distrutto perché non te l’aspetti, ma già in televisione cominciano gli omaggi, tg, Vita in diretta e poi Giletti. E pure qui a Sanremo si canta Il Carrozzone, riesumano una salma ogni due ore, commemora anche Fazio, officia Gramellini, però solo se il morto è un cantautore. E per il funerale già pronta la diretta, con il commento del telecronista, la moglie che fa l’intervista”. Comincia così una sorta di versione 2.0 di Vengo anch’io, con al posto di “si potrebbe andare tutto al tuo funerale per vedere l’effetto che fa” si sostituisce il “selfie al funerale”. Jannacci, peraltro citato nella loro canzone. Un pezzo geniale, che di sicuro spopolerà e diventerà virale. Corredato da battute al vetriolo al Festival, al conduttore, persino a Emma Marrone. Dopo l’ecatombe dei comici di questi giorni, due fuoriclasse hanno deciso di ricordare a tutti cos’è la risata e come si fa a tirarla fuori. Politicamente scorretti ma eleganti, ironici e geniali.
Torneranno per un altro pezzo di monologo, come dice anche Bizzarri su Twitter, ma sono già usciti tra gli applausi
Il primo è andato…a questo punto il secondo non lo farei…
— Luca Bizzarri (@LucaBizzarri) 12 Febbraio 2015