«Scajola sapeva degli spostamenti di Amedeo Matacena»

L’ex ministro Claudio Scajola aveva la «piena consapevolezza di tutti gli spostamenti del latitante Amedeo Matacena». Lo afferma il giudice per le indagini preliminari del tribunale di Reggio Calabria nell’ordinanza di custodia cautelare relativamente ad una intercettazione telefonica del 16 agosto 2013 alle ore 11.29 tra Scajola e Chiara Rizzo, moglie di Matacena.

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(Chiara Rizzo, moglie di Matacena ora agli arresti nel carcere di Marsiglia)

INCASTRATO DA UNA TELEFONATA – La consapevolezza è tutta in una conversazione telefonica, intercettata dal personale della Dia, tra Claudio Scajola (S) e Chiara Rizzo (C). L’Ansa riporta:

S = … poi ti racconto un po’ di cose anch’io perché “Daniele” è andato a fare un viaggio sulle isole e ci sta fino al 28, è andato in giro, capito? (il giudice annota che “chiaro riferimento allo spostamento programmato per il 28 agosto 2013 – data in cui il Matacena viene fermato in Dubai -, che conferma la piena consapevolezza dello Scajola in merito agli spostamenti del latitante”, ndr)

C = Ma chi?

S = Il mio amico Santucci!

C = Ah, si?

S = Si, è andato a fare un giro alle isole e dice … è andato a farsi un bel giro, è là fermo, sta lì fino al 28.

C = E tu vai pure?

S = No, no, no, è troppo lontano, comunque, io sto scendendo da Limone adesso … è troppo lontano, comunque sia, capisci?

C = E quando scendi, stasera da Limone?

S = Io fino a stasera, si, si, si … scendo stasera e ho già prenotato …

C = Rientri, allora!

S = … ho gia’ prenotato, perche’ cosi’ accompagno una persona che arriva da una crociera … ho gia’ prenotato per due giorni fra il 26 e il 30.

C = Ah, ho capito! Ho capito, va bene.

S = E’ una idea?

C = Bella! Bella idea.

S = E’ vero?

C = Bella, bella idea, bella idea! Senti e lei e’ tranquilla?

S = Va bene, si, è tranquilla ..

INDAGINI SULLA SCORTA -Intanto Claudio Scajola è al sesto giorno di arresto per concorso esterno in associazione mafiosa. L’ex ministro si trova ore a Regina Coeli, nella sua cella singola di dodici metri quadrati. L’ex ministro, una volta giunto nel carcere romano, sarebbe rimasto stupito della pulizia. Il Corriere della Sera riporta le sue parole: «Farò come Andreotti. Resisterò tenacemente a tutte le accuse e al fango , come il Divo Giulio. E alla fine tutti, dai magistrati aigiornalisti, mi dovranno chiedere scusa pubblicamente». «Scajola è carico, è pronto per l’interrogatorio», spiega il suo avvocato Giorgio Perroni. Secondo quanto riporta oggi il Corriere della Sera tra gli approfondimenti delegati dalla Procura di Reggio Calabria alla Dia, ci sarebbero le verifiche sugli ordini dati dall’ex parlamentare ai suoi agenti della scorta. I pm stanno verificando se il personale sia stato usato o meno per altri usi, come comprare i collant a Chiara Rizzo, moglie di Amadeo Matacena, arrestata a Nizza. «Con spregiudicatezza – si legge negli atti – tanto che Scajola si spinge a dare disposizioni che la scorta si rechi all’estero senza ‘gli attrezzi’». Secondo il giudice per le indagini preliminari di Reggio Calabria, Olga Tarzia le persone «erano parte attiva e determinante per garantire agevoli spostamenti nel territorio italiano della moglie di Matacena».

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