Sciopero generale 12 dicembre: scontri a Milano e Torino
12/12/2014 di Redazione
Sciopero 12 dicembre 2014. L’agitazione sindacale generale proclamata da Cgil e Uil ha coinvolto anche i trasporti recando disagi all’utenza pendolare, a 24 ore dallo scontro fra il ministro dei Trasporti Maurizio Lupi e la segretaria generale della Cgil riguardante la precettazione dei lavoratori disposta proprio dal ministro delle Infrastrutture, prima dell’intervento del presidente del Consiglio per stemperare gli animi. Si sono svolti cortei di protesta contro le politiche economiche e per il lavoro del governo e in particolare contro Jobs Act e legge di Stabilità in oltre 50 città italiane. Lo stop alle attività in molteplici settori, dalla sanità alla pubblica amministrazione, ha creato molti disagi, soprattutto nei trasporti. Si sono verificati scontri tra manifestanti e forze dell’odine a Milano e Torino. I leader di Cgil e Uil, Susanna Camusso e Carmelo Barbagallo, hanno chiesto al governo di ascoltare il mondo del lavoro.
(Foto di Fabio Cimaglia da archivio LaPresse)
SCIOPERO 12 DICEMBRE 2014, GLI ORARI – Lo sciopero dei treni di tutte le sigle – Trenitalia, Trenord e Italo – è stato proclamato dalle 9 alle 16, un’ora in meno del previsto dopo l’ordinanza di differimento, revocata, per venire incontro «alle esigenze dell’utenza pendolare». «Anche lo sciopero indetto dal CAT nei giorni di sabato 13 e domenica 14 dicembre inizierà alle 24.00 anziché alle 21.00», è quanto annunciato sul sito di Trenitalia. Per quanto riguarda poi il trasporto pubblico locale, l’agitazione è stata differente da città a città. A Roma sono stati annunciati disagi per quanto concerne le linee Atac nella fascia dalle 9 alle 13 e Cotral fermo dalle 12.30 e 16.30. Per quanto riguarda Milano invece è stato previsto lo stop di Atm dalle 19 al termine del servizio. A Torino poi trasporto pubblico fermo dalle 9 alle 12 e dalle 15 alle 20. È stato annunciato lo stop dei servizi automobilistici e filoviari dei bacini di servizio di Bologna e Ferrara (bus e corriere) dalle 8.30 alle 16.30. Coinvolta anche l’intera rete FER dalle 9 alle 17.
(Susanna Camusso. Foto di Marco Alpozzi da archivio LaPresse)
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SCIOPERO 12 DICEMBRE 2014, IL CORTEO – A Napoli l’azienda Anm ha annunciato uno sciopero dalle 9 alle 17, a Genova Amt dalle 9.30 alle 17, a Palermo Amat dalle 9.30 alle 17.30. Per quanto riguarda gli aerei, «dalle 10 alle 18, incroceranno le braccia i lavoratori del comparto aereo». A Roma lo sciopero coinvolgerà anche la municipalizzata dei rifiuti, l’Ama. Il corteo è partito da Piazza dell’Esquilino con conclusione a piazza SS. Apostoli con i discorsi del segretario generale della Uil Carmelo Barbagallo e del segretario Generale della Cgil Roma e Lazio Claudio Di Berardino. Interessate anche via Cavour, via del Fori Imperiali e piazza Venezia.
(Carmelo Barbagallo. Foto di Fabio Cimaglia da archivio LaPresse)
SCIOPERO 12 DICEMBRE 2014, TENSIONI E SCONTRI – Durante i cortei non sono mancati attimi di tensione. Ad esempio a Torino, tra polizia e autonomi. Alcuni dimostranti, che si erano staccati dal corteo dei sindacati Cgil e Uil, hanno tentato di proseguire lungo il corso Regina Margherita forzando il blocco delle forze dell’ordine, che a loro volta hanno risposto con una carica di alleggerimento. Alcuni manifestanti sono stati fermati. A Milano, intanto, polizia e carabinieri in tenuta antisommossa sono dovute intervenire per difendere la sede della Regione Lombardia dall’assedio di antagonisti e studenti che, travestiti da Babbo Natale, hanno cercato di entrare nell’edificio. Avrebbero voluto consegnare al governatore Roberto Maroni alcuni pacchi dono simbolici. A Roma intanto, al grido «blocchiamo la città», con partenza da Porta Pia, si è svolto un corteo dei movimenti per la casa. «Occupare non è reato. Ribaltiamo il piano casa di Lupi», era il messaggio sullo striscione che apriva il corteo. «Rendiamo veramente generale lo sciopero – hannor ipetuto al megafono i manifestanti – con blocchi spontanei per tutta la città». I militanti dei movimenti per la casa hanno spiegano l’obiettivo del corteo non autorizzato di raggiungere gli studenti universitari davanti la Sapienza e di unirsi con i liceali partiti da Piramide.
Ecco un video degli scontri a Milano dal canale YouTube de Il Fatto Quotidiano:
Ecco un video degli scontri a Torino dal canale YouTube de Il Fatto Quotidiano:
Le foto degli scontri a Torino di Marco Alpozzi da archivio LaPresse:
SCIOPERO 12 DICEMBRE 2014, NAPOLITANO: «SI RISPETTINO LE PREROGATIVE DI TUTTI» – Parlando dello sciopero generale di oggi, in mattinata il presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano ha invitato al «rispetto reciproco delle prerogative di ciascuno». «È bene – ha detto il capo dello Stato lasciando l’Hotel torinese Principi di Piemonte – che ci sia rispetto reciproco delle prerogative di ciascuno e non si vada a una esasperazione come quella di cui oggi abbiamo il segno. Non fa bene al Paese». «Mi auguro – ha poi aggiunto Napolitano – che si discuta sia le decisioni già prese come quelle della legge di riforma del mercato del lavoro, sia quella da prendere soprattutto per il rilancio dell’economia e dell’occupazione in un contesto europeo e si trovi la via di una discussione pacata. Naturalmente – ha quindi concluso il presidente – il governo ha le sue prerogative e le ha anche il Parlamento e il sindacato ha il suo ruolo da svolgere».
(Foto di Marco Alpozzi da archivio LaPresse)
SCIOPERO 12 DICEMBRE 2014, CAMUSSO: «NON ESISTE LAVORO SENZA DIRITTI» – La segretaria generale della Cgil Susanna Camusso stamattina in corteo a Torino ha affermato che «i primi dati sono positivi». Più tardi ha dichiarato: «L’emergenza che ha questo Paese si chiama lavoro, bisogna fare politiche perché il lavoro ci sia. Il lavoro, non può essere senza diritti e senza professionalità. Il messaggio per cambiare il Paese è proprio quello di un Paese che investe sul lavoro e sulla sua qualità». Non è mancato un messaggio al mondo della politica: «È una scelta del governo se continuare a provare a innescare il conflitto oppure discutere. Deve essere chiaro che noi non ci fermiamo. Non si cambia un Paese se non lo si fa con i lavoratori. Altrimenti succede che ci si trova in brutta compagnia come quelle che emergono dalle cronache». Secondo il sindacato le adesioni sarebbero al 70%.
SCIOPERO 12 DICEMBRE 2014, BARBAGALLO: «IL GOVERNO PARLI CON I SINDACATI» – Il leader della Uil Carmelo Barbagallo, in piazza a Roma, intanto ha dichiarato: «Oggi fermiamo l’Italia per farla ripartire». E poi: «Tutti i dati dicono che il Paese sta andando giù. Vogliamo fermare la caduta e farlo ripartire dal punto di vista economico e del lavoro». E sulla riforma del lavoro: «Mi aspetto che questo governo quando parla di riforme del lavoro ne parli con i corpi intermedi, con i sindacati». Lo sciopero generale è stato proclamato da Cgil e Uil in segno di forte dissenso verso il governo sulla politica per il lavoro e la politica economica, in particolare contro il Jobs Act già approvato in Parlamento e contro la legge di Stabilità. I sindacati chiedono alla maggioranza di fare un passo indietro rispetto a scelte definite «inefficaci» e «sbagliate».
SCIOPERO 12 DICEMBRE 2014, MANIFESTAZIONI IN OLTRE 50 CITTÀ – Nei giorni scorsi Camusso aveva ripetuto: «Ci sono tutti i termini perché il governo cambi le politiche del lavoro. Il Jobs Act e la legge di Stabilità non prevedono misure per rilanciare il lavoro e l’economia». E ancora: «Il combinato disposto di Jobs Act e legge di Stabilità – aveva fatto sapere la segretaria generale della Cgil – non favorisce né il lavoro né le imprese che davvero vogliano investire. L’assenza d investimenti, il ridimensionamento dei diritti senza l’estensione delle tutele e senza la riduzione della precarietà sono una miscela che determina deflazione e recessione». Per lo sciopero generale Cgil e Uil hanno programmato in tutta Italia 54 manifestazioni in piazza, 10 regionali, 39 provinciali e 5 interprovinciali. Maurizio Landini, leader dei metalmeccanici della Fiom, ha sfilato in corteo a Genova. «Non ci fermiamo – ha detto – Renzi può mettere tutte le fiducie che vuole, anche una al giorno, la lotta continuerà». Molti i disagi. Secondo i sindacati l’adesione allo sciopero riguarda il 48% dei convogli non garantiti. Per quanto riguarda navi e traghetti si verificano ritardi di 8 ore alla partenza. Hanno subito disagi anche i viaggiatori aeroportuali. Non sono stati cancellati però alcune decine di voli intercontinentali o verso le isole.
(Foto di Fabio Cimaglia da archivio LaPresse)
SCIOPERO 12 DICEMBRE 2014, IL CASO DELLA PRECETTAZIONE – La vigilia dello sciopero generale è stata caratterizzata dall’annuncio da parte del ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti Maurizio Lupi della precettazione dei lavoratori del comparto ferroviario. Dopo un’aspra lotta con i sindacati il provvedimento è stato infine revocato dando il via libera allo sciopero di 8 ore in tutti i settori, dalla sanità alla pubblica amministrazione, dalla scuola ai trasporti. Dopo l’annuncio di Lupi, in particolare, Camusso aveva parlato di «grave atto unilaterale» del governo. La revoca della precettazione non ha comunque soddisfatto la Commissione di garanzia sugli scioperi che aveva inizialmente sollevato la questione. Secondo il presidente Roberto Alesse dovranno essere valutate sanzioni ai sindacati che non si sono adeguati alle disposizioni della Commissione. Lo sciopero del settore ferroviario «resta in violazione delle regole e dovrà essere valutato attentamente nei prossimi giorni», ha dichiarato.
(Stefano Fassina. Foto di Fabio Cimaglia da archivio LaPresse)
SCIOPERO 12 DICEMBRE 2014, IL GOVERNO E IL PD – Anche dalle fila della maggioranza di governo sono giunte parole non proprio distensive nei confronti dello sciopero generale proclamato da Cgil e Uil e dei cortei di piazza. Il presidente della Regione Friuli Venezia Giulia e vicesegretario del Pd, Debora Serracchiani, vicina al premier Matteo Renzi, ha detto che «lo sciopero è diventato politico». Per poi aggiungere: «Le cose non vanno bene e bisogna cambiare: sull’articolo 18 abbiamo fatto la scelta più giusta ed equilibrata». Ma non tutto il partito è sulla stessa linea. In piazza c’è anche la minoranza della sinistra Pd. Stefano Fassina afferma: «Il governo ascolti i lavoratori e corregga le proprie politiche». Gianni Cuperlo, che ha sfidato Renzi per la segreteria alle primarie 2012: «Le riforme sul lavoro vanno fatte insieme ai sindacati e alle imprese». In piazza a Roma anche il leader di Sel Nichi Vendola.
(Nichi Vendola. Foto di Fabio Cimaglia da archivio LaPresse)
(Foto di copertina di Fabio Cimaglia da archivio LaPresse)