Scozia indipendente: L’Europa ha paura dell’effetto domino
18/09/2014 di Andrea Mollica
Oggi gli scozzesi decideranno il loro futuro. Indipendenza o Regno Unito, una scelta che avrà un impatto che andrà oltre alla Gran Bretagna. L’Unione Europea teme un effetto domino che acceleri le spinte secessioniste presenti in diversi Stati membri. Un processo di disgregazione che renderebbe sempre più complessa un’ulteriore integrazione europea, riaccendendo un conflitto regionale e statale in un momento di così gravose difficoltà economiche e sociali.
SCOZIA INDIPENDENTE E UNIONE EUROPA – Oggi la Scozia deciderà sulla sua indipendenza. Dopo più di 300 anni all’interno del Regno Unito, la vittoria dei sì al referendum farebbe nascere un nuovo Stato sul continente europeo. I nazionalisti hanno fatto campagna elettorale affermando come la Scozia indipendente diventerebbe automaticamente un Paese membro dell’Unione Europea, ma questa tesi è stata già smentita dalla Commissione, la guardiana dei Trattati. Domani mattina è stata fissata una conferenza stampa dei due presidenti dell’UE, Barroso e Van Rompuy, nell’ultima impegnativa dichiarazione ufficiale prima del loro addio. Come spiega Die Welt, il presidente della Commissione e del Consiglio Europeo dovrebbero ribadire come la Scozia non possa automaticamente diventare uno Stato membro, ma dovrà seguire il percorso di adesione tracciato dall’articolo 49. Il diritto comunitario, che attualmente vige in Scozia, non avrebbe più valore, e il nuovo Stato non avrebbe più alcun legame giuridico con l’Unione Europea. Una tesi contestata dai nazionalisti e non accettata da tutti i giuristi internazionali, ma che era già stata espressa da un parere di Barroso comunicato alla Camera dei Comuni a fine 2012.
SCOZIA INDIPENDENTE ED EFFETTO DOMINO – La vittoria dei sì al referendum di oggi farebbe uscire la Scozia dall’Unione Europea, e se volesse aderire di nuovo sarebbe obbligata ad adottare l’euro. Solo Gran Bretagna e Danimarca hanno ottenuto la facoltà, l’opt-out, di non aderire all’unione monetaria ed economica quando fu creata con il trattato di Maastricht. Il percorso di adesione all’Unione Europea sarebbe inoltre ostacolata da un altro fattore che mostra quanto sia diffusa la paura del “contagio scozzese”. L’articolo 49 vincola l’ingresso di un nuovo Stato all’accettazione di tutti i Paesi membri. Il trattato di adesione deve infatti essere siglato con l’UE, e poi ratificato da tutti i parlamenti nazionali. Un ostacolo rilevante per le ambizioni scozzesi, che si scontrerebbero con il molto probabile veto della Gran Bretagna, così come dell’altrettanto immaginabile no dei paesi membri dove esistono spinte secessioniste. La Grecia e Cipro hanno sempre detto no all’ingresso nell’UE di Cipro del Nord, la parte turca dell’isola, e il governo spagnolo di Rajoy sta combattendo con molto vigore la secessione ambita dalla Catalogna.
SCOZIA INDIPENDENTE ED I SECESSIONISMI – La Spagna, il quinto Stato dell’UE per popolazione e Pil, è il paese membro più segnato dalla lotta contro i secessionismi. Oltre alla Catalogna, il motore economico iberico quasi 8 milioni di persone che producono circa un quinti del reddito nazionale, un’altra regione autonoma che sogna da tempo la secessione sono i Paesi Baschi. Molto più piccoli e poveri, ma segnati da un lungo conflitto armato contro il potere centrale di Madrid. Una mappa compilata da Der Spiegel indica le Fiandre come altra possibile regione pronta a seguire l’esempio della Scozia. Da ormai diversi decenni l’unità del Belgio è entrata in crisi, e i fiamminghi sono la popolazione dove maggiore è la spinta per la secessione. Su Der Spiegel viene citata anche l’Italia. Da una parte con qualche elemento di ragionevolezza, visto che si indica il Sud Tirolo. La provincia autonoma di Bolzano, abitata prevalentemente da cittadini di lingua e cultura tedesca, potrebbe effettivamente staccarsi, anche se negli anni le spinte indipendentiste, mai sopitesi, si sono mitigate. Meno accentuato ancora è l’indipendentismo sardo, che comunque è ancora sentimento diffuso. La “Padania” appare invece un errore della testata tedesca, visto che il secessionismo leghista è stato messo in soffitta da Matteo Salvini per inseguire la destra nazionalista di Marine Le Pen. In Veneto invece esiste una diffusa sensibilità indipendentista, che però al momento non ha mai trovata una vera rappresentanza politica. I francesi invece combattono da tempo con il secessionismo della Corsica, isola attraversata da decenni da sentimenti indipendentisti.
(Foto: Andy Buchanan / AFP / Getty Images)