Scuola, così cambierà la maturità
15/09/2014 di Tommaso Caldarelli
Scuola, come cambierà la maturità? Mentre in 14 regioni gli studenti tornano sui banchi fra i consueti problemi – mancanza di professori, mancanza di strutture, di carta, di banchi, di sedie – il ministro Stefania Giannini intervistata da Repubblica inizia a mettere sul tavolo i primi dettagli di quella che, a suo dire, dovrà essere la riforma organica dell’esame di Maturità che potrebbe entrare nel decreto legge scuola, che arriverà secondo il ministro il prossimo gennaio.
SCUOLA, COSI’ CAMBIA LA MATURITA’ – La riforma della maturità, che non partirà dall’esame di quest’anno ma da quello dell’anno prossimo – 2015/2016, dunque – dovrebbe vedere alcune significative novità: innanzitutto, il piano della Giannini comprende il cambiamento della commissione: “Nel 2015-2016 dovremo tornare ai commissari interni. Niente più convocazioni da lontano. E un presidente di garanzia, che non deve arrivare per forza da fuori provincia”; secondo La Tecnica della Scuola, la Giannini così “torna alla Moratti”. Cambiamenti anche nel contenuto dell’esame: “Chiuderei l’esperienza della tesina di fine anno, un atto” che sarebbe diventato, dice la titolare del dicastero di Viale Trastevere, “solo un fiore al bavero”, un “atto compilativo”. Molto meglio “un progetto che riguardi tutto l’anno trascorso: un lavoro più teorico per i licei e un prodotto finito per i tecnici”.
I PROBLEMI DELLA SCUOLA – Oggi parte la consultazione online, il progetto partecipativo che, nelle intenzioni, dovrebbe arrivare ad avere un’idea precisa di quella che sarà La Buona Scuola del governo di Matteo Renzi. “Non escludiamo i sindacati”, dice la Giannini, “ma non li riteniamo più interlocutori privilegiati. Con l’autunno partono le trattative”. Sempre su Repubblica il conto dei disagi di quest’anno: banchi e sedie mancanti in molte scuole di Roma, “si farà lezione a terra”; in Piemonte mancano “130 professori di matematica”, a Bologna “33 adolescenti stranieri delle elementari e medie senza posto in classe”. A Genova classi con 32 alunni e un portatore di handicap, a Palermo “il prossimo calendario per l’assegnazione di 1800 supplenze sarà pubblicato solo domani”. Il tutto “nonostante il fatto che quest’anno ci siano 1500 cattedre in più”: secondo il ministro “la mancanza di certezza dei docenti è il male dei mali”.
GELMINI: “LA GIANNINI APPLICA LE NOSTRE RIFORME” – Secondo l’ex ministro Mariastella Gelmini, intervistata dal Giornale, il governo ha fatto male a stabilizzare i precari: “Per anni si è continuato ad aumentare il personale della scuola a fronte di una progressiva riduzione degli studenti. Il risultato era un rapporto studenti/docenti elevato e nettamente superiore alla media degli altri paesi”, dice la Gelmini. Continua l’ex-ministro: “Ancora oggi il numero di studenti per insegnante resta al di sotto della media Ocse: ci sono 12 studenti per ogni insegnante nella primaria e nelle medie a fronte di una media Ocse di 15 studenti per docente. Con l’assunzione di 150.000 insegnanti di cui 80.000 senza cattedra questo rapporto aumenterebbe di nuovo del 10 per cento, invertendo così il percorso fatto negli ultimi anni e crescerebbe di nuovo il divario con gli altri paesi Ocse”. Per il resto, dice la Gelmini, l’intero impianto del pacchetto “la Buona Scuola” arriva diretto dalle riforme del centrodestra: “Merito, carriera dei docenti, valutazione, premialità, raccordo scuole-impresa, modifica degli organi collegiali della scuola”. La Giannini ora starebbe solo mettendo “a regime le riforme approvate dagli ultimi governi di centrodestra”.