Sei intelligente? Allora ti droghi, bevi e fumi
22/12/2010 di Pietro Salvato
Uno studio rigoroso pubblicato sulla Review of General Psychology rivela che chi si è “affidato” a Bacco e Tabacco ha un più alto quoziente d’intelligenza
Un vecchio adagio vuole che nella vita bisogna, prima o poi, provare tutto. Un messaggio che in sé rappresenta l’essenza stessa della scienze e dell’intelligenza: provare, sperimentare e quindi acquisire conoscenza. Bene, siamo partiti volutamente da lontano per introdurre i risultati di uno studio pubblicato sull’autorevole rivista di Psicologia Generale che conferma, in un certo senso, il suddetto assunto. I ricercatori hanno scoperto che le persone con più alto quoziente d’intelligenza sono quelle più propense a provare sostanze che alterano la mente come l’alcol ed il fumo.
I RISULTATI DELLA RICERCA – Perché alcuni individui scelgono di bere alcolici, fumare sigarette, e fare uso di droghe illegali, mentre altri no? L’origine delle preferenze individuali e dei valori è ancora una delle domande teoriche fondamentali dello studio delle scienze sociali e comportamentali.
“Il Savanna-IQ Interaction Hypothesis suggerisce che le persone più intelligenti, più probabilmente, acquisiscono e fanno proprie esperienze evolutive meglio rispetto agli individui meno intelligenti. Il consumo di alcol, tabacco e droghe sarebbero parte integranti di queste esperienze evolutive. Così, secondo il Savanna-IQ, le persone più intelligenti hanno più probabilità di consumare queste sostanze. Le analisi sono state condotte su dati molto significativi, rappresentative a livello nazionale, ed in prospettiva confrontati tra i dati ricavati nel Regno Unito e negli Stati Uniti. I bambini più intelligenti, sia nel Regno Unito, sia negli Stati Uniti, crescendo, hanno maggiori probabilità di consumare alcolici. I bambini più intelligenti americani, crescendo, hanno più probabilità di consumare tabacco, mentre i bambini inglesi più intelligenti, nella loro crescita, hanno più probabilità di consumare droghe illegali“.
COGITO ERGO… BIBERE – Su dati del National Longitudinal Study of Adolescent Health, Psychology Today ha inoltre segnalato:
“Il seguente grafico mostra l’associazione tra l’intelligenza nell’infanzia, misurato alle scuole medie e superiori, e il consumo di alcol in età adulta, sette anni più tardi, negli Stati Uniti. L’associazione è chiara e quasi monotona. Gli americani più intelligenti nella loro infanzia, sono quelli che, una volta diventati adulti, consumano più alcol”.
E ‘importante notare che sia il reddito, sia l’istruzione, così come la classe sociale occupata nell’età dell’infanzia e l’educazione impartita dai genitori, sono stati controllati nell’analisi dei dati condotta negli Stati Uniti e nel Regno Unito. Ciò significa che le persone intelligenti non sempre occupano i posti di lavoro più importanti. Cosa che come sappiamo, oramai, più che un teorema appare un postulato della società contemporanea.
POST SCRIPTUM – Ho il sospetto che molti lettori condividono questa ricerca… Sbaglio? 😉